Perché i consulenti finanziari devono prima di tutto diventare Consulenti fiduciari/Trusted Advisor?
È possibile misurare il livello di affidabilità di un consulente?
A questo punto Consulente patrimoniale o Consulente fiduciario?
C’è grande fermento nel mondo della consulenza finanziaria su come la figura del consulente finanziario dovrà evolvere, dovrà cambiare.

La corsa da parte di molti è nell’andare verso una figura di Consulente patrimoniale.

Ciò è corretto perché permette di poter aumentare le proprie competenze, ma soprattutto di giocare una partita nuova rispetto al passato, dove, finalmente, il consulente finanziario non sarà più e solo considerato come il promotore di soluzioni di investimento, ma un qualcosa di differente: una sorta di figura di raccordo tra le altre libere professioni specialistiche (avvocati, dottori commercialisti, notai, medici, ecc.)

Ma per poter svolgere questo ruolo è necessario entrare nella mente e soprattutto nel cuore del cliente.

Per fare ciò, credo che il lavoro più importante che un consulente finanziario possa fare oggi è proprio quello di verificare lo stado dell’arte della fiducia che il cliente ha con lui.

Tutto ciò per mirare successivamente a diventare un vero e proprio consulente fiduciario.

Mi viene in mente la figura mitica di Tom Hagen, il “consigliori” di Don Vito Corleone, il Padrino, nel celebre film diretto da Francis Ford Coppola.

Hagen era stato adottato da Don Vito Corleone sin da bambino. Il Padrino lo fece studiare e, successivamente, Tom Hagen, interpretato da un grande Robert Duvall, divenne il confidente e consigliere proprio di Don Vito/Marlon Brando.

Penso tu abbia compreso del perché ho utilizzato questa metafora.

Già ora è probabile che per buona parte dei tuoi clienti tu possa rappresentare una figura di confidente e consigliere.

Per buona parte, ma non per tutti. E anche per coloro i quali ti considerano sicuramente una figura di riferimento nella loro vita, i margini per andare ulteriormente a rafforzare la relazione ci sono tutti.

Ma come? E soprattutto come misurare lo stato della relazione?

Ascolta la puntata del Podcast e lo scoprirai.