#129 e 130- I palos del flamenco: la Petenera (prima parte le origini)- Flamenco Chiavi in Mano

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Le origini della petenera sono avvolte nel mistero:si ipotizza una origine ebraica, oppure che fosse nata a Paterna de la Ribera, in provincia di Cadice, o che fosse il nome...
mostra másI flamencologi lavorano oggi parecchio sulle emeroteche per verificare storicamente che cosa sia successo, relativamente alla presenza del flamenco. La prima volta in assoluto in cui si parla di Petenera fu a Città del Messico, il 6 gennaio 1823, parlando di uno spettacolo al Teatro Coliseo. Si è anche trovata una petenera scritta, del 1827, sempre petenera messicana.
Ci sono due studiosi che hanno investigato tanto sulla petenera americana: Lenica Reyes Uñiga, messicana che ha scritto sulla petenera la tesi per il suo dottorato in etnomusicologia, e José Miguel Hernandez Jaramillo, etnomusicologo sivigliano, che gestisce un bellissimo podcast, "Sonidos olvidados". Altro studioso importantissimo è Faustino Nuñez, che ha ricaercato nella stampa indicazioni sulla petenera.
In Spagna si comincia a parlare della petenera nel 1826 a Cadice, quando entrò a far parte del repertorio di pionieri danzatori come Luis Alonso, che ballava "la petenera, il son di Veracruz", il son “jarocho”, cioè di Veracruz, Messico. E nel 1827 Lázaro Quintana, nipote anche del cantaor delle origini El Planeta, cantava la petenera americana o veracruzana.
Per la prima volta nel 1844 si parla di una petenera gaditana, a Cuba, come spettacolo di danza: per la prima volta si parla di una petenera gaditana e non di petenera americana. Logicamente Cadice è il maggiore porto sull'atlantico in Spagna, e quindi le novità culturali entravano in SPagna da lì, quindi la prima petenera spagnola era per forza gaditana!
A metà dell’800 la petenera comincia a comparire nell’elenco dei brani interpretati a Triana durante le feste organizzate in locali pubblici o privati per il divertimento dei ricchi o per intrattenere i primi viaggiatori, solitamente animate da artisti gitani.
Nel 1954 la petenera entra in teatro con danzatori professionisti. ed entra sempre pèiù a far parte di serate e spettacoli.
La petenera delle origini aveva un ritmo ternario, quello tipico del folklore andaluso in particolare e di quello spagnolo in generale.
La petenera che esiste in Messico è un Son, un genere musicale popolare ballabile. La melodia della petenera flamenca è chiarissimamente influenzata dalla melodia tradizionale messicana della zona Huasteca. In Messico la petenera ha varianti regionali, e si riconoscono almeno 4 stili: Jarocho, uno delle coste Grande e Chica di Oaxaca e Guerrero, una canzone istmeña di Oaxaca, e la petenera huasteca, incentrata sul personaggio della sirena.
Ascoltiamo un esempio di come suona la petenera messicana: chi conosce la petenera flamenca sentirà sicuramente la stessa melodia!
E' molto probabile che questa melodia nasca in Spagna, come una tonada, e si sia modificata una volta arrivata in America.
La forma poetica è quella del romance, componimento poetico spagnolo di origine castigliana, a carattere epico-lirico, in doppi ottonari in assonanza.
Non si può però sapere se alcuni cantes antichi restarono in Spagna e si evolsero verso la petenera o se in Spagna non rimase nulla e tutti i canti andarono in America e lì vennero trasformati.
CIò che è certo è che ci sono melodie tradizionalli spagnole in cui si possono ravvisare le origini della petenera.
Ti faccio ascoltare una prima melodia, del repertorio sefardita ebraico. Gli ebrei nel 1492 sono stati espulci da Spagna e Portogallo, e alcuni sono arrivati in america. Il brano è cantato in Ladino, la antica lingua ebraica di origine neolatina, molto simile allo spagnolo, parlata teoricamente da circa 200.000 persone al mondo ma poco conosciuta. Il titolo è "A la una yo nassí a las dos me engrandesí". Fa parte del canzoniere ebraico del XV secolo.
Ascoltiamo un'altro brano, portato alla luce da Antonio Barberán, direttore della cattedra di flamencologia di Cadice e creatore di un interessantissimo blog, "El callejon del Duende". Al brano Barberán ha posto come titolo "La petenera del Niño Turco", ma il vero titolo sarebbe "Las horas de la vida". Il cantante della registrazione è Haim Effendi, probabilmente la maggiore autorità storica in termini di canto ebraico sefardita. Nato in Tracia, oggi territorio turco, ha vissuto tanto in Egitto e ha viaggiato molto, diffondendo il suo modo di cantare e il suo repertorio. Il brano pubblicato dall'uniersità ebraica di Gerusalemme, grazie alle ricerche del Centro di musica Ebraica. Si sente che è una melodia antica, ma si sente che la petenera viene da lì.
Altro brano che voglio farti ascoltare è registrato da José de Los Reyes Santos El Negro del Puereto, registrata nella Magna Antologia del Cante Flamenco del 1982. Il padre del Negro era di Paterna de la Ribera. Il brano è un antico Corrido Gitano, "El romance de la Monja" o "Mi madre me metio a monja". Quello che non si sa è se questa melodia sia stata cantata così perché la melodia di questo corrido fosse veramente questa o se sia stato El Negro o se qualcun altro di Paterna de la Ribera abbia messo qeusta melodia, dato che a Paterna c'è un amore particolare veros questo palo. Fatto sta che la melodia è la questa!
Parliamo delle origini del nome. Nel dizionario non c'è nulla che possa riportare alle origini di questo nome. Per moltissimo tempo si è fatto riferimento alle tesi di Antonio Machado Alvarez Demófilo, scrittore, antropologo e folclorista spagnolo, padre dei poeti Antonio e Manuel Machado, uno dei maggiori intellettuali in Andalusia nella seconda metà dell’800 e il primo esponente dello studio “scientifico” del flamenco.
Nel 1881 esce la sua "Colección de cantes flamencos", pietra miliare nella storia del flamenco: la prima volta in cui ci si avvicina a quest’arte con criteri scientifici antropologici. L’opera tratta delle origini dei cantes e compila letras di vari palos. Demófilo si appoggiò a due cantaores riconosciuti all’epoca, Juanelo di Jeréz e Silverio Franconetti (colui che spinse il flmenco verso il professionismo). La opera di Demofilo è fonte di studio inevitabile.
Demófilo afferma che petenera è corruzione del termine paternera. Vero è che gli andalusi distorcono facilmente le parole, e che Petenera suona come Trianera, come aggettivo di un luogo, e in più Juanelo non avrebbe avuto interessi nel mentire.Altra possibile opzione è che Petenera fosse una cantaora, forse di Malaga, forse di Cuba o di Paterna... ma di questo personaggio non ci sono evidenze storiche.
Molti, studiosi anche autorevolissimi, del flamenco, la accettano come teoria indiscutibile, ma Juanelo però non era uno studioso, e semplicemente vedeva la realtà dal suo punto di vista. Consideriamo sempre che è difficile cambiare idea quando un parere è molto radicato da molto tempo!
Un altro teorico del flamenco, Francisco Rodriguez Marin, aggiunge a quella di Demofilo una teoria mitica, nel 1898: Petenera era una cantaora (avallando le teorie di Juanelo e di Demofilo) molto bella, che seminava intorno a sé donne gelose e uomini innamorati. La teoria si basa sul contenuto di alcune letras, come se fossero verità scientifiche: "quien te puso petenera no te supo poner nombre que te debió de haber puesto la perdición de los hombres" chi ti ha chiamato petenera non ti ha saputo mettere il nome, ti avrebbe dovuto chiamare la perdizione degli uomini.
Qualcuno ha persino ipotizzato che Paterna non fosse quella in provincia di Cadice ma in provincia di Valencia.
Molto più probabilmente il termine viene etimologicamente dall'America: una regione del Guatemala al confine con il Messico si chiama Petén e il suo aggettivo è proprio petenero. La Spagna ebbe molto a che fare con questa regione perché è la sede della cultura Maya. E appunto in Messico si dà questo nome Petenera a diversi Son.
Altra cosa importante da valutare riguardo alla petenera flamenca sono le sue origini ebraiche. A parte le origini musicali che affondano nella tradizione ebraico sefardita, nei brani che abbiamo già ascoltato, abbiamo diverse letras che parlano degli ebrei, la più famosa delle quali è "A donde vas bella judia, tan descompuesta y a a deshoras? Voy en busca de Rebeco que esta en la sinagoga" Dove vai bella ebrea così sconvolta e a questa tarda ora? Vado a cercare Rebeco che è nella sinagoga
Il contenuto di questa letra è po' strano: non esistevano più le sinagoghe in Spagna dal 1492 (quindi dovrebbe essere una letra precedente al 1492, ma non ne sono rimaste tracce per secoli), Rebeco è un nome strano, se fosse ebraico sarebbe al femminile, Rebeca, inoltre le donne non andavano alla sinagoga, e tanto meno da sole e in tarda serata. Sembra parlare di una atmosfera molto più recente. Insomma i punti interrogativi sono grandi! D'altra parte nessuna letra ci può dire dove nascano i palos, altrimenti questa letra: En La Habana nací yo debajo de una palmera; allí me echaron el agua cantando la petenera. (Sono nato all'Havaa sotto una palma e lì mi hanno battezzato cnatando la petenera) vorrebbe dire che viene da Cuba
La melodia antica era ritmata e piuttosto rapida, ma nel corso del tempo si è flamenchizzata, perdendo la componente ritmica, e rallentando tantissimo.
Sono Sabina Todaro, mi occupo di flamenco e danze e musiche del mondo arabo dal 1985. Dal 1990 insegno baile flamenco e Lyrical Arab Dance, un interessante lavoro sull'espressione delle emozioni in danza, a Milano al Mosaico Danza.
Ti consiglio di affrontare lo studio di un baile por petenera se vuoi capirte meglio il flamenco!
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Autor | Sabina Todaro |
Organización | Sabina Todaro |
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