2020-06-08 - Rinnovate le sanzioni Ue alla Siria. Intervista con Marco Pasquini

8 de jun. de 2020 · 15m 46s
2020-06-08 - Rinnovate le sanzioni Ue alla Siria. Intervista con Marco Pasquini
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Lo scorso 28 maggio il Consiglio dell'Unione europea ha prorogato le sanzioni nei confronti del governo siriano di Bashar al-Assad per un altro anno, fino al primo giugno 2021. Secondo...

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Lo scorso 28 maggio il Consiglio dell'Unione europea ha prorogato le sanzioni nei confronti del governo siriano di Bashar al-Assad per un altro anno, fino al primo giugno 2021. Secondo il comunicato che accompagna questa decisione, l'Unione europea afferma di aver deciso di mantenere le misure restrittive «per punire la repressione contro la popolazione civile». Josep Borrell, Alto rappresentante per gli affari esteri e per la politica di sicurezza ha poi aggiunto che l'Unione europea «è determinata a continuare a sostenere il popolo siriano e rimane impegnata a utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione per fare pressione affinché si arrivi a una soluzione politica». Marco Pasquini, direttore della Cooperativa Armadilla attiva da molti anni in Siria con progetti di partenariato territoriale, racconta che negli anni «Assad ha avuto tutto il tempo di salvare le sue risorse e quindi di mettersi in sicurezza. Non so quindi se hanno colpito questa classe dirigente, ma stiamo parlando di pochissime persone, non so se hanno colpito le persone che comunque sono responsabili anche di moltissimi disagi e anche di grandi sofferenze all'interno della Siria». «Hanno colpito il 90% della popolazione, che già viveva in una situazione precaria prima della guerra. È bloccata qualsiasi tipo di attività commerciale anche con l'unico Paese oggi aperto, che è il Libano. Ma la cosa più grave non è tanto la sanzione per sé, è che queste sanzioni si vanno poi a sommare alle sanzioni americane» .

Questo è vero anche per chi opera nel settore umanitario, che in teoria non è toccato in modo diretto dalle sanzioni rinnovate a maggio 2020. «Con il rinnovo delle sanzioni non cambia nulla. Le sanzioni del maggio 2012 a un certo punto denunciano che tutte le azioni umanitarie non hanno nessun obbligo. Le azioni sia finanziarie di acquisti, trasferimento di persone di merci e tutti sono esenti quindi le sanzioni non colpiscono questo ambito. Ma non è vero, perché non abbiamo trovato una banca italiana che è disposta a trasferire soldi in Siria e man mano che le sanzioni sono calate sul terreno nessun fornitore ha voluto collaborare, quindi anche tutti gli aiuti umanitari, e venendoci a mancare nell'ultimo periodo anche l'interlocutore libanese anche lì si è bloccato qualsiasi tipo di partenariato commerciale. Le sanzioni non toccano le azioni di aiuto umanitario, ma fondamentalmente le bloccano come qualsiasi altra azione».
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Autor RBE - Radio & Tv
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