#72 Il ruolo del cervello nella percezione del ritmo - Flamenco Chiavi in Mano

12 de dic. de 2022 · 17m 58s
#72 Il ruolo del cervello nella percezione del ritmo - Flamenco Chiavi in Mano
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Sfatiamo subito il mito che ci siano persone che hanno geneticamente un migliore senso del ritmo. Si dice che gli africani hanno un senso del ritmo migliore degli europei, ma...

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Sfatiamo subito il mito che ci siano persone che hanno geneticamente un migliore senso del ritmo. Si dice che gli africani hanno un senso del ritmo migliore degli europei, ma se prendessimo un neonato africano e lo spostassimo in una famiglia europea, crescerebbe come un bambino europeo, rispetto al ritmo. La sensibilità ritmica si può acquisire con l'esperienza.

Il cervello ha una incredibile plasticità. Una delle funzioni che coinvolgono la maggiore quantità di cellule cerebrali (funzioni dominio generiche) è l'ascolto del corpo: tutte le funzioni dominio specifiche, relative quindi ad un tema particolare della vita, come appunto il ritmo, la capacità di leggere o scrivere, o di contare, vengono influenzate dal corpo perché agisce sulle funzioni generiche, e quindi su tutto il cervello.

Facciamo un confronto fra la capacità di ascolto del ritmo degli animali e quella degli esseri umani. Gli animali rispondono alla musica, ma se interrompiamo lo stimolo sonoro l'animale non ha la capacità di immagazzinare la musica dentro di sé. La può riconoscere ma se si interrompe, l'animale si disattiva. Se la musica riprende l'animale si riattiva. Con un essere umano, anche con un bambino, anche quando la musica si interrompe il soggetto continua a muoversi, come se il cervello stesso continuasse a cantare il ritmo.

In che cosa consiste la capacità di tenere un ritmo? La capacità di tenere dentro di sé di conservarlo nella memoria anche quando il ritmo non è realmente ascoltabile con le orecchie. Essere dipendenti dal suono significa che se scompare il suono non siamo più in grado di prevedere quando sarebbe il prossimo tempo.

Quando si attivano le aree del cervello dedicate alla ricezione del suono, si attivano anche quelle dedicate alla produzione del movimento.

Le scimmie sono in grado di produrre un suono in seguito all'ascolto di un ritmo, ma se il ritmo si ferma si fermano anche loro e inoltre la risposta ritmica avviene sempre una frazione di secondo in ritardo, perché la risposta motoria dipende dall'aver percepito il suono. Non sanno che dopo un battito ce ne sarà un altro.

Le persone hanno una risposta cognitiva e non solo comportamentale al suono: non rispondo solo allo stimolo che ho intorno, ma anche alla rappresentazione mentale che ho del ritmo. Se il mio cervello per qualche motivo non ha una rappresentazione mentale del ritmo, non riuscirò ad andare a tempo. Chi fa fatica a prevedere la previsione della pulsazione del ritmo solitamente ha difficoltà ad organizzare il movimento della bocca mentre intanto sta leggendo un testo: questo significa dislessia! Si parla di linguaggio, in generale, non solo di linguaggio verbale, ma anche di linguaggio ritmico o di linguaggio corporeo. Le persone dislessiche hanno difficoltà nella consequenzialità temporale fra lettura e produzione del suono.

Pensiamo sempre di poter controllare tutto con la volontà ma non è così!

Consideriamo i balbuzienti: è incredibile che possano produrre musica e ritmo perfetto, quando cantano, ballano, suonano, recitano, ma non quando parlano. E' interessate ce le zone del cervello che danno espressività e significatività emozionale al linguaggio risiedono nell'emisfero destro, mentre la produzione del linguaggio sta a sinistra. Chi ha avuto una lezione all'emisfero sinistro magari non può più parlare ma può cantare.

Quanto più mi godo e mi rilasso il ritmo, nel flamenco, tanto più sto attenta alla espressività del suono e del gesto che produco, tanto più faccio intervenire tutti e due gli emisferi, sollecitando tanto il corpo calloso, che è un ponte fra i due emisferi. Chi suona o danza ha un corpo calloso più sviluppato. Ed è proprio questa zona del cervello che permette di far funzionare meglio il ritmo e l'espressività in generale. Il cervello è costruito per essere espressivo, per comunicare, piuttosto che per ripetere solo l'aspetto cognitivo delle cose.

Sono Sabina Todaro mi occupo di flamenco e di musiche e danze del mondo arabo dal 1985. Dal 1990 insegno a Milano baile flamenco e Lyrical Arab Dance, un lavoro di mia creazione dedicato all'espressione delle emozioni attraverso le danze del mondo arabo.

Durante la mia formazione triennale per diventare terapista della Psicomotricità ho studiato Neurologia, Anatomia, Psicologia, Pedagogia, e sono cresciuta in una famiglia in cui ero circondata da libri di carattere medico per tutta la vita. Mi è sempre sembrato logico e spontaneo di mettere queste scienze a confronto e di usarle in parallelo. Da diversi anni si sono sviluppate le Neuroscienze, che fanno proprio questo lavoro. Sto utilizzando sempre più questo sistema per insegnare e sono molto soddisfatta dei risultati. I miei allievi imparano in modo molto più efficace.

Se i corpo non sente devo entrarci di più ed aiutarlo a sentire. E permettere al cervello di fare il suo lavoro, cioè di rispondere al suono.

Dobbiamo circondarci di musica ed ascoltare quello che ci piace. Oggi abbiamo molto intorno musica rap e trap, che sono basate sul fatto di usare le parole in modo ritmico, e questi generi ci possono aiutare a migliorare la relazione con il ritmo. Se sono rigidamente legata alle sole musiche della tradizione dee flamenco mi obbligo a fare qualcosa di diverso, ma se mi piace il rap e lo ascolto volentieri, posso utilizzarlo per capire meglio anche il compas.
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Autor Sabina Todaro
Organización Sabina Todaro
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