Désirée è una maestra iscritta nelle famose graduatorie provinciali (GPS) di Brescia e ha raccontato al podcast
Insegnanti al microfono come l’idea di diventare insegnante è sempre stata nei suoi sogni di bambina. Al termine della scuola superiore ha volito fermarsi per un anno per riflettere e capire cosa fare del suo futuro, facendo un anno di servizio civile volontario in una scuola media, dandole la conferma che il ruolo di educatrice con i ragazzi era proprio la sua aspirazione. Così si è sciritta alla laurea in matematica ma poi l’ha abbandonata per scegliere una disciplina puù pedagogica e direttamente orientata all’insegnamento, come Scienze della formazione. Ha iniziato così la sua ‘pratica’ accettando ogni anno la scuola che il famoso algoritmo del Ministero e dell’Ufficio Scolastico Provinciale le assegnava. Ha girato quasi ogni anno un’isituto diverso, come una delle tantissime “figlie del precariato“. La mobilità le ha offerto l’opportunità di conoscere concretamente la varietà delle scuole, la ricchezza di esperienze e di approcci didattici diversi secondo la formazione, la preparazione e l’inclinazione dei colleghi e dei dirigentei scolastici. Una ricchezza che si porta dentro per metterla poi in pratica durante le sue lezioni. Oggi nella scuola ci sono due se non tre generazioni di docenti che si sono formati in modalità, contesti, metodologie così diversi che può succedere di non riuscire ad essere in sintonia, per cui può accadere una sorta di “scontro” tra generazioni. Quest’anno ha anche iniziato la collaborazione con l’Università di Bergamo per il Laboratorio del corso di
Letteratura per l’infanzia e l’adolescenza.
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