A Mosca, a Mosca

30 de ago. de 2024 · 17m 30s
A Mosca, a Mosca
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A Mosca, a Mosca. Mentre l’Armata Rossa marcia verso Varsavia, in una guerra di conquista “rivoluzionaria”, a Mosca si riunisce il secondo congresso dell’Internazionale Comunista, che è di fatto quello...

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A Mosca, a Mosca.

Mentre l’Armata Rossa marcia verso Varsavia, in una guerra di conquista “rivoluzionaria”, a Mosca si riunisce il secondo congresso dell’Internazionale Comunista, che è di fatto quello di fondazione.
L’obiettivo dichiarato è quello di preparare, dopo la rivoluzione russa dell’Ottobre 1917, la rivoluzione mondiale.
Gli italiani si distinguono per la vivacità: negli ambienti del socialismo internazionale hanno fama di rissosi e, soprattutto sulle questioni teoriche, non si fanno certo sfuggire le occasioni di polemica. Alle discussioni ufficiali, ne seguono altre nei corridoi o in incontri face to face. Serrati, una sorta di capo delegazione degli italiani, nei primi giorni dei lavori incontra Lenin, il quale non tarda a porre la questione per lui più importante: “Voi socialisti italiani, vi dovete liberare di Turati.” Serrati non ci sta: considera i riformisti parte integrante della tradizione socialista italiana, e non ci pensa minimamente a liberarsi di loro. Ricevuta la strigliata da Lenin, fa pure l’offeso, rifiutandosi di andare a una riunione del Soviet di Mosca dove dovrebbe parlare. (Ma dalla tribuna congressuale si profonde in dichiarazioni d’umiltà: “Che cosa sono io in confronto al compagno Lenin? Egli è il dirigente della rivoluzione russa. Io rappresento un piccolissimo partito socialista comunista.”) Un altro dirigente bolscevico, Nicolaj Bucharin, si pronuncia sulla questione: “è colpa delle molte decine di avvocatucci italiani che formano la maggioranza del gruppo parlamentare se il PSI non si è deciso a mettere francamente e lealmente l’insegna comunista sulle porte della sua casa.”

Il podcast “A costruire un mondo nuovo. Giovani comunisti verso Livorno (e verso Mosca)”.ricostruisce e racconta i percorsi di viaggio verso Livorno, ma anche i percorsi di vita e politici, di alcuni dei giovani protagonisti del momento fondativo del Partito comunista d’Italia avvenuto con il congresso svoltosi al teatro San Marco di Livorno nel 1921. 

Questo podcast è stato prodotto nell’ambito di un progetto della Fondazione Enrico Berlinguer in partenariato con la Fondazione Casa Museo Antonio Gramsci di Ghilarza e il Centro Servizi Culturali (CSC) di Carbonia della Società Umanitaria, con il contributo della Presidenza del Consiglio dei ministri, Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali ed internazionali.
La direzione scientifica dell’intero progetto è di Luciano Marrocu, storico dell’età contemporanea.
I testi sono stati elaborati dagli storici dell’età contemporanea Valeria Deplano, Luciano Marrocu e Alessandro Pes. Serena Schiffini ha curato la regia e il coordinamento della produzione. 
Le voci sono di Elio Turno Arthemalle, Michela Atzeni e Leonardo Tomasi. 
La realizzazione è di Quarantacinque Audiolibri & Doppiaggio di Michela Atzeni. La grafica è di Gabriele Calvisi.

Puntata I        A Mosca, a Mosca
Puntata II       Il viaggio di Umberto Terracini 
Puntata III      Teresa Noce
Puntata IV      Luigi Polano
Puntata V       Jules Humbert-Droz. Da pastore di Dio a rivoluzionario di professione
Puntata VI      Giuseppe Berti
Puntata VII    Rita Montagnana
Puntata VIII   Luigi Longo
Puntata IX     il congresso di Livorno
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Autor Cube Radio
Organización Cube Radio
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