Amleto da una traduzione in versi del XVIII secolo

5 de abr. de 2021 · 3m 30s
Amleto da una traduzione in versi del XVIII secolo
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È un brano famosissimo, forse il più famoso del teatro di tutti i tempi, il monologo, il soliloquio dell’Atto III scena prima di Amleto: Essere non essere. La particolarità sta...

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È un brano famosissimo, forse il più famoso del teatro di tutti i tempi, il monologo, il soliloquio dell’Atto III scena prima di Amleto: Essere non essere. La particolarità sta nella traduzione forse tra le più antiche, in versi , che risale ai primi decenni del 1700. Gli inglesi, naturalmente, possono godere di ascoltare Shakespeare recitato in lingua originale, come noi possiamo ascoltare Dante, tanto per fare un esempio. È un privilegio di chi, madrelingua, riesce a capire le sfumature del linguaggio antico, il suono,il significante, il lessico, la pregnanza di ogni singola parola, il suo sapore. Le traduzioni risentono del linguaggio contemporaneo, spesso è un bene perché comunque lo rendono più immediato e comprensibile ma nel caso di giganti come Shakespeare si toglie molto alla bellezza alla musicalità del verso. Questa versione affascina perché, sebbene più moderna di oltre 100 anni rispetto ad Amleto originale, riecheggia un italiano antico che più si avvicina all’inglese antico dell’opera. La traduzione è di un toscano: Tommaso Crudeli tradusse di Amleto solo questo famosissimo brano che va dal verso 56 al verso 85.
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Autor Simon Domenico Migliorini
Organización Simone Migliorini
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