Rubrica di approfondimento esoterico a cura di Riccardo del Tempio della Cartomanzia con Maya Bosco.
Iniziamo questo appuntamento di Aquarius parlando dello scopo dell’esoterismo: insegnare a trasformare i propri desideri interiori ed entrare in quel mondo divino per aiutare tutta l’umanità. Riccardo parla di divinazione spiegando che ogni arte divinatoria ha i suoi termini con i quali interpreta segni o riceve rivelazioni. Riccardo ci offre una definizione di divinazione, un pensiero mistico religioso tra il sacro e il profano. Oggi inoltre ci parla della pratica del pendolino. Le prime voci più antiche a questo proposito si fanno risalire al Vecchio Testamento. Si riferiscono a riti divinatori compiuti per mezzo di frecce o bastoni sacri. Presso gli Etruschi e i Romani esistevano pratiche divinatorie più vicine alla rabdomanzia. Esisteva anche l’”anulus” un anello di metallo o fatto di fibre vegetali usato per divinare il futuro, antenato del nostro contemporaneo pendolino. Nel corso del Rinascimento queste pratiche cominciarono a divenire oggetto di speculazioni teoriche. All’inizio del Novecento sotto l’impulso di psicologi e scienziati per definire l’antica tecnica della rabdomanzia venne coniato un nuovo termine: radioestesia. Venne individuato il carattere metapsichico, o paranormale, dell’antica pratica e si formarono varie scuole di pensiero. Dal confronto di tantissime teorie, spesso contraddittorie, emergono due correnti di pensiero: quella a favore della radioestesia fisica (fisicisti), e quella della radioestesia mentale (mentalisti). I metodi delle due scuole si differenziano solo per sfumature. In entrambi i casi l’operatore ha bisogno di uno strumento di ricerca, quello più diffuso e pratico è il pendolino. Cosa c’è all’origine della percezione radiestesica e divinatoria? A Riccardo piace pensare che all’origine di tutto ci sia un collegamento con l’inconscio e il concomitante accesso all’unità primordiale. Buon ascolto.

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