Border Nights, puntata 268 (Stefano Montanari, Ivan Catalano, Simona Zecchi 03-04-2018)

4 de abr. de 2018 · 4h 26m 3s
Border Nights, puntata 268 (Stefano Montanari, Ivan Catalano, Simona Zecchi 03-04-2018)
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Saranno con noi il dott. Stefano Montanari e Ivan Catalano,vicepresidente della commissione difesa uranio e vaccini che ha indagato le troppe morti e malattie dei militari italiani. SEQUESTRI E BOICOTTAGGI:...

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Saranno con noi il dott. Stefano Montanari e Ivan Catalano,vicepresidente della commissione difesa uranio e vaccini che ha indagato le troppe morti e malattie dei militari italiani.



SEQUESTRI E BOICOTTAGGI: STEFANO MONTANARI
Inizio di puntata con Stefano Montanari e Paolo Franceschetti. A febbraio Montanari e la moglie Antonietta Gatti avevano subito il sequestro di computer, materialie  documenti di 20 anni di ricerca. Il Tribunale del Riesame di Reggio Emilia ha poi disposto il dissequestro, le accuse nei loro confronti sono state archiviate per non sussiste il reato di truffa. Montanari,  "bolognese di nascita (1949), modenese di adozione, laureato in Farmacia nel 1972 con una tesi in Microchimica, ha cominciato fin dai tempi dell’università ad occuparsi di ricerca applicata al campo della medicina. Autore di diversi brevetti nel campo della cardiochirurgia, della chirurgia vascolare, della pneumologia e progettista di sistemi ed apparecchiature per l’elettrofisiologia, ha eseguito consulenze scientifiche per varie aziende, dirigendo, tra l’altro, un progetto per la realizzazione di una valvola cardiaca biologica.  Dal 1979 collabora con la moglie Antonietta Gatti in numerose ricerche sui biomateriali. Dal 2004 ha la direzione scientifica del laboratorio Nanodiagnostics di Modena in cui si svolgono ricerche e si offrono consulenze di altissimo livello sulle nanopatologie. Docente in diversi master nazionali ed internazionali, è autore di numerose pubblicazioni scientifiche. Da anni svolge un’intensa opera di divulgazione scientifica nel campo delle nanopatologie, soprattutto per quanto riguarda le fonti inquinanti da polveri ultrafini".



URANIO E VACCINI: IVAN CATALANO E LE CONCLUSIONI DELLA COMMISSIONE DIFESA
Poi collegamento con Ivan Catalano, vicepresidente della commissione difesa Uranio e vaccini guidata da Gian Pietro Scanu, che ha indagato le troppe morti e malattie dei militari italiani. La relazione finale «evidenzia come la pratica vaccinale sia uno dei fattori alla base dei decessi che hanno colpito le truppe Vaccini somministrati ai militariitaliane. In particolare, l’attenzione è stata posta sull’esposizione dei militari a particolari fattori chimici, tossici e radiologici dal possibile effetto patogeno, sull’uso di munizioni contenenti uranio impoverito, sulla dispersione nell’ambiente di nanoparticelle di minerali pesanti a seguito di esplosione di materiale da guerra e ad eventuali interazioni. Proprio le vaccinazioni militari sono state identificate come uno dei fattori che hanno portato all’insorgere di gravi patologie nei militari italiani e ai decessi di alcuni. Quello che è emerso è che tra i vari componenti ve ne sono alcuni che la comunità scientifica dichiara essere tossici e/o idonei a causare reazioni allergiche. Ad esempio l'Alluminio. Le quantità, confrontate con alcuni studi approvati dalla comunità scientifica, ci hanno fatto suonare un campanello d’allarme». Catalano è "nato a Legnano (MILANO) il 17 ottobre 1986, proclamato Deputato il 5 marzo 2013. Studente del corso di laurea in economia aziendale e management presso l’Università degli Studi Niccolò Cusano. Vicepresidente della IX Commissione (Trasporti, Poste e Telecomunicazioni) dal 7 maggio 2013 al 20 luglio 2015. Membro del Comitato Parlamentare per i Procedimenti di Accusa dal 24 luglio 2013 al 19 marzo 2014. Attualmente Vicepresidente della commissione di inchiesta sull’uranio impoverito. Primo firmatario di numerose proposte di Legge tra le quali, in materia di trasporti, si segnalano: “Modifica all'articolo 5 del decreto legislativo 22 dicembre 2000, n. 395, in materia di requisiti di onorabilità dei titolari delle imprese di autotrasporto, nonché disposizione in materia di forme di pubblicazione dei dati della banca dati nazionale unica della documentazione antimafia" (C. 1642), poi approvata in forma di emendamento alla Legge 11 novembre 2014, n. 164; “Istituzione di una camera di compensazione per la regolazione dei rapporti nel settore del trasporto delle merci e altre disposizioni per il sostegno del trasporto di merci su strada per conto di terzi” (C. 2584) "Disposizioni concernenti il trasporto pubblico interregionale, regionale e locale e agevolazione fiscale in favore dei titolari di abbonamenti per il relativo servizio" ; "Istituzione di uno Strumento di garanzia per gli investimenti nelle infrastrutture" (C. 2792); "Disposizioni in materia di servizi di trasporto con conducente non di linea e di uso condiviso di veicoli privati tra più persone (carpooling)" (C. 3137); "Modifica all'articolo 28 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, in materia di accessibilità ai disabili degli impianti di distribuzione di carburanti" (C. 3149). Co-firmatario della proposta di legge sulla Sharing Economy (C. 3564, in fase di pubblicazione). Sin dall’inizio dell’attività parlamentare ha seguito la redazione del decreto attuativo per il “Retrofit Elettrico” dei veicoli, facendo approvare diversi emendamenti sul tema, in testi divenuti legge". E' passato poi al Gruppo parlamentare Civici e Innovatori e membro individuale del 

Partito Europeo dell’ALDE".

LA CRIMINALITA' ORGANIZZATA ED IL SEQUESTRO MORO: SIMONA ZECCHI
Stefania intervista Simona Zecchi autrice de "La criminalità servente nel Caso Moro" (edizioni La Nave di Teseo). "A quarant’anni dal sequestro e dall’omicidio di Aldo Moro, un libro-inchiesta ricostruisce per la prima volta in modo unitario il ruolo svolto dalla criminalità organizzata durante i cinquantacinque giorni del rapimento.  Una presenza da sempre accennata ma mai chiarita, nascosta tra carte giudiziarie e cronache sommerse dal tempo, dall’incuria e dall’omissione. La ’ndrangheta calabrese, all’ombra del clamore di Cosa nostra, ha infatti scalato i gradi del potere criminale trovandosi a giocare nell’affaire Moro su più tavoli: con le istituzioni, i partiti e i terroristi. Una criminalità servente, al servizio cioè di altre strutture di potere il cui destino sembra legato a doppio filo a quello della stessa malavita organizzata. Con un’inchiesta scottante e molto documentata, Simona Zecchi fa emergere fatti inediti e informazioni poco note, che consegnano un nuovo approccio all’analisi del Caso Moro. Il quadro che si delinea – partendo da via Fani, attraverso la trattativa e fino all’epilogo di via Caetani – ribalta la versione ufficiale che una parte delle BR, con la connivenza della stessa Democrazia cristiana, ha consegnato alla magistratura e alla verità storica fino ad oggi".

Completeranno la puntata un'ampia ruota libera con Paolo Franceschetti, la notizia della settimana di Federica Francesconi ed il Maestro di Dietrologia.

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