Esteso per circa 86 km2, al centro della Valbelluna, nella sinistra orografica del fiume Piave, tra le sue rive e le cime delle Prealpi Bellunesi, il comune di Borgo Valbelluna è nato nel 2019 dalla fusione di tre ex comuni: Trichiana, Mel e Lentiai. Il Comune si inserisce perfettamente nel sistema montano delle Prealpi Bellunesi, dove particolarmente suggestiva è la zona di Zelant, ben frequentata nella bella stagione, ma anche il rifugio Boz, il rifugio degli Alpini – beta, il rifugio Pilon a Malga Canidi sono mete di itinerari di rilevante pregio ambientale. Non si può dimenticare il cosiddetto Brent de l'Art, ovvero la meravigliosa conformazione naturale, molto simile a un canyon, dovuta a migliaia di anni di erosione da parte dall’acqua. Escursioni su sentieri tracciati, ma anche attività di canyoning o torrentismo con l’accompagnamento delle Guide Alpine permettono di godere di questo straordinario panorama. Una storia di milioni di anni, quella del comune di Borgo Valbelluna, che dalle bellezze geologico-naturalistiche passa attraverso quelle archeologiche e artistiche. La famosa necropoli paleoveneta, utilizzata in modo continuato dai Veneti Antichi già dall'VIII secolo a.C., attesta una presenza stabile e organizzata sul territorio. Gli scavi della necropoli iniziarono nel 1958 e si protrassero a più riprese sino al 1964, portando alla luce tombe a cremazione in cui il defunto era deposto soprattutto all’interno di un vaso ossuario in ceramica o bronzo. I corredi, oggi conservati al Museo Civico Archeologico presso il Palazzo delle Contesse, erano composti da oggetti di ornamento come fibule e anelli, utensili e contenitori ceramici. Il viaggio nel tempo continua tra dame e cavalieri, immergendosi nell’atmosfera medievale che avvolge le mura del Castello di Zumelle. Con le sue mura merlate alte circa 17 metri e una grande torre quadrata di 30 metri, il castello sorge in cima a un’altura, era circondato da acque e quindi a esso si accedeva da ponti levatoi. Secondo la leggenda, fu costruito da un certo Gianserico, riparatosi da queste parti per sottrarsi al suo re e signore Teodato, tiranno e violento. Sembra addirittura che lo stesso nome Zumelle sia collegato ai due gemelli figli del medesimo Gianserico. In realtà, fu costruito in questa posizione per evidenti ragioni militari e di difesa. Oggetto di varie contese nel corso del Medioevo, con la Repubblica di Venezia diventò per lungo tempo feudo della famiglia Zorzi, noti e potenti patrizi veneti. Girovagando per il centro di Mel, alzando gli occhi al cielo, si notano i tetti, per i loro caratteristici camini a forma di colonne e pilastri ornati di cornici, terminanti con una piccola ed elegante copertura a coppi sporgenti. Questi piccoli gioielli appartengono agli antichi palazzi che si affacciano sulla piazza principale di Mel, a memoria della passata storia della nobiltà locale. Tra i più importanti: Palazzo Fulcis, risalente al XVIII secolo, Palazzo Zorzi del XVI secolo e attuale sede del municipio, con la torretta dell'orologio nella cima e Palazzo Pivetta. Al centro del Borgo si impone, per la sua mole, la facciata in stile neoclassico della settecentesca chiesa arcipretale di Santa Maria Annunziata, costruita su un’area già destinata a camposanto. Ultimata nel 1768, fu consacrata nel 1773. Il campanile della nuova chiesa non fu mai realizzato. Il richiamo dei fedeli è comunque garantito dalle campane sistemate poco distante dall’edificio sacro. Le particolarità dei suoi luoghi, hanno valso a Mel la bandiera arancione dal Touring Club Italiano e, dal 2018, fa parte dei I borghi più belli d'Italia.
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