EP:62 - Da Zielinski a De Bruyne: la rincorsa alla Premier League passa per il “vuoto”
12 de abr. de 2022 ·
14m 36s
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Descripción
Adriano e Massimo impostano la loro analisi della nuova puntata di “Il Calcio non è un Giuoco” su un focus e confronto tra calciatori di Serie A e di Premier...
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Adriano e Massimo impostano la loro analisi della nuova puntata di “Il Calcio non è un Giuoco” su un focus e confronto tra calciatori di Serie A e di Premier League, campionato ritenuto “l’NBA del calcio”.
Si parte da due calciatori dallo stesso ruolo ma dal palmares diverso: De Bruyne e Zielinski.
Il belga è un “tuttocampista” che ha permesso l’evoluzione di un ruolo che in Italia non si prova neanche a replicare. Il polacco del Napoli è colui che più si avvicina al campione del Manchester City, ma ne resta comunque molto lontano per rendimento e interesse generale.
Perché? La velocità della manovra è l’unica risposta? Probabilmente il motivo è rinvenibile nella filosofia di gioco di un allenatore come Guardiola, che ha un top player fisso e non tangibile in ogni partita: lo spazio.
Adriano analizza due parametri chiave per delineare le differenze di approccio mentale nella costruzione della manovra: numero di tocchi di palla e velocità media dei singoli passaggi.
Una filosofia più compassata e “barocca” guida il pensiero costruttivo della squadre di Serie A, le cui squadre basano il loro gioco sull’uomo anziché sul riempimento degli spazi vuoti, a differenza delle strategie di inizio-manovra delle squadre inglesi.
La ricerca del vuoto, allora, è la sola strada da percorrere per accorciare il gap con il campionato più ricco al mondo?
Non solo, perché c’è un grande insegnamento anche solo nel ragionamento di ciò che avviene dopo il primo tocco della palla.
Il futuro del grande calcio passa per una velocità supersonica a cui bisogna aggrapparsi per non perdere il treno che porta ai riflettori del grande pubblico del futuro.
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Si parte da due calciatori dallo stesso ruolo ma dal palmares diverso: De Bruyne e Zielinski.
Il belga è un “tuttocampista” che ha permesso l’evoluzione di un ruolo che in Italia non si prova neanche a replicare. Il polacco del Napoli è colui che più si avvicina al campione del Manchester City, ma ne resta comunque molto lontano per rendimento e interesse generale.
Perché? La velocità della manovra è l’unica risposta? Probabilmente il motivo è rinvenibile nella filosofia di gioco di un allenatore come Guardiola, che ha un top player fisso e non tangibile in ogni partita: lo spazio.
Adriano analizza due parametri chiave per delineare le differenze di approccio mentale nella costruzione della manovra: numero di tocchi di palla e velocità media dei singoli passaggi.
Una filosofia più compassata e “barocca” guida il pensiero costruttivo della squadre di Serie A, le cui squadre basano il loro gioco sull’uomo anziché sul riempimento degli spazi vuoti, a differenza delle strategie di inizio-manovra delle squadre inglesi.
La ricerca del vuoto, allora, è la sola strada da percorrere per accorciare il gap con il campionato più ricco al mondo?
Non solo, perché c’è un grande insegnamento anche solo nel ragionamento di ciò che avviene dopo il primo tocco della palla.
Il futuro del grande calcio passa per una velocità supersonica a cui bisogna aggrapparsi per non perdere il treno che porta ai riflettori del grande pubblico del futuro.
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Autor | DMTC Sport |
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