EP.8 - Gino e Piero Cornetti

12 de nov. de 2024 · 1m 56s
EP.8 - Gino e Piero Cornetti
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Il 25 novembre e il primo dicembre 1944 Cornalba, piccolo Comune della Valle Brembana, fu teatro di un duplice rastrellamento compiuto da militi fascisti nel corso dei quali vennero trucidati...

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Il 25 novembre e il primo dicembre 1944 Cornalba, piccolo Comune della Valle Brembana, fu teatro di un duplice rastrellamento compiuto da militi fascisti nel corso dei quali vennero trucidati 15 partigiani della brigata “24 Maggio” di Giustizia e Libertà. Il primo rastrellamento riguardò l’abitato di Cornalba e provocò la morte di dieci partigiani mentre il secondo ebbe come obiettivo una baita sul monte Alben (detta Casinet) e costò la vita ad altri cinque partigiani. 
Il progetto "Vite sospese" vuole raccontare, attraverso dei podcast, come sarebbe stata la vita di questi partigiani caduti.

In questo episodio si raccontano le "vite sospese" di Gino e Piero Cornetti.
Luigi (per tutti Gino) nasce a Cornalba il 12 novembre 1927. Pietro (tutti lo chiamano Piero), che ha un anno di più del fratello, è nato a Cornalba il 24 settembre 1926. Entrambi sono boscaioli. Gino e Piero hanno altri cinque fratelli e vivono con la famiglia nella casa adiacente alla Cà Bianca che è la sede del Comando partigiano della “24 Maggio”. Da anni conoscono e sono amici fraterni dei figli di Giacoma (proprietaria della Cà Bianca), così come di Giuseppe Biava e Giovanni Battisti Mancuso e di tutti i partigiani che frequentano la casa. Nonostante la giovane età la loro appartenenza alla “24 Maggio” sarà attestata da una dichiarazione del Corpo volontari della libertà del 30 luglio 1945. Gino è il più giovane dei quindici partigiani della brigata GL a cadere in quelle tragiche giornate. Per sfuggire al rastrellamento tenta la fuga sul lato destro del paese. Stefano Crotti è un ragazzo di Cornalba che, come altri giovani del paese, sta scappando verso il monte Alben e così racconta: “Sentivo le grida: - Mamma! Mamma! – era il Gino. Che grida che faceva! Era stato ferito dal mortaio e ci aveva portato via il polpaccio. Poi sono arrivati su e l’hanno finito con le pistole”. Dalla parte opposta tenta di trovare la salvezza il fratello Piero. 
Nella sua testimonianza un altro ragazzo del paese, Carlo Carrara, così ricorda: “Vedo giù il Pierino, il ragazzo dei Cornetti. Più sparano e più lui correva! Io dicevo: - Piero fermati! Piero fermati! Fermati! Fermati! -. Ma lui era come se non sentiva, forse voleva raggiungermi. A un certo punto vedo che fa: - Ahi! -. Porca miseria! Ho visto che è crollato giù. L’han colpito mortalmente”.
Il Comune di Cornalba ha dedicato ai due fratelli Cornetti una via nel centro del paese e una croce su una cima del monte Alben.
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Autor Vite Sospese
Organización ViteSospese
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