Il saccheggio della monarchia alawide sul Sahara occidentale
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La più vecchia colonia d'Africa con la complicità dell'Occidente https://ogzero.org/studium/terre-resistenti/ In questo podcast si intrecciano molti idiomi diversi, perché lo spagnolo proviene dal passato coloniale del "Sahara spagnolo", occupato da...
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In questo podcast si intrecciano molti idiomi diversi, perché lo spagnolo proviene dal passato coloniale del "Sahara spagnolo", occupato da mezzo secolo dal Marocco, dopo il ritiro di Madrid dal Sahara occidentale; abbiamo incontrato Sanna Ghotbi e Benjamin Ladraa, due ciclisti svedesi, usando un'altra lingua coloniale – l'inglese – poi tradotto in italiano, che Sanna comprende senza parlarlo; la giovane ciclista è di origine curda e per questo nel mezzo della registrazione abbiamo alluso alle potenziali similitudini tra i due popoli soggetti a occupazione. I due simpatizzanti per la lotta del popolo saharawi sono partiti il 15 maggio 2022 da Goteborg a cavallo di due bici pesanti 40 chili e contano di arrivare in Sahara occidentale nel 2025, dopo aver percorso 30.000 chilometri dedicati alla sensibilizzazione dell'ingiustizia che i profughi berberi subiscono da mezzo secolo, loro pescatori che hanno dovuto lasciare l'Atlantico e mettere in mezzo centinaia di chilometri di sabbia, ospiti nel Sud dell'Algeria a Tindouf. I due giovani ciclisti militanti hanno dapprima inquadrato quali risorse sono al centro degli interessi coloniali che impediscono l'indipendenza della popolazione del Sahara occidentale, riassumendo qualche tratto di storia.
Come organizzare una comunità in mezzo al deserto
Un altro motivo di spicco che ha addentellati con la attualità più sanguinaria è quello che riguarda i coloni marocchini, assimilabili agli ultraortodossi ebrei che hanno colonizzato le terre di Palestina, sostenuti dalla monarchia marocchina come dal governo Netanyahu; questi sudditi maghrebini agiscono nella completa ignoranza del resto della società marocchina. E poi c'è la questione del referendum, per il quale non c'è la volontà politica da parte marocchina (e quindi occidentale) di fare in modo che si possa svolgere. Intanto si sta creando un embrione di stato saharawi organizzato in modo autonomo nel territorio algerino grazie alla autonomia data dall'Algeria. Nei campi profughi si sono attivate le scuole con un buon successo per l'istruzione nel Polisario e questo, come le strutture ospedaliere di Tindouf sono in gran parte ascrivibili all'impegno femminile.
Un ruolo centrale delle donne
L'impegno delle donne nella società saharawi ispira un confronto con le guerrigliere curde: Sanna di origine curda accetta la sfida di porre a confronto le due società, trovando similarità non tanto nella condivisione del federalismo democratico, quanto nella struttura sociale.
Paragoni tra saharawi, curdi, palestinesi e ritorno al furto di terra
Si prosegue così paragonando popolo saharawi, curdi e palestinesi, trovando similarità e differenze nella comune condizione di occupazione. Approfondendo però anche la condizione di estrema povertà e l'assenza di una classe media o di possibilità di permettersi un'istruzione universitaria in Europa. E la chiacchierata si conclude ad anello tornando sulla questione risorse e loro saccheggio che coinvolge anche imprese italiane. E di nuovo emerge l'ingombrante figura della monarchia pigliatutto che riduce i marocchini a sudditi di un sovrano coloniale, che possiede le terre e quindi anche lo sfruttamento delle miniere finanzia la sua campagna di occupazione e repressione del popolo saharawi.
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