Grazia Apisa legge: L'amorepensiero in un'unica parola di G. Apisa
Musica: String quartet, No 1 In E minor 'From My Life'- Largo sostenuto - Smetana

L’AMOREPENSIERO IN UN'UNICA PAROLA


Tu la mia sconosciuta penna
colui che visse nelle fondamenta
e addormentato
un giorno si destò
e cominciò a narrare
“Sono nato dalla pietra
e qui da lungo tempo giacqui
forse sepolto, forse mai vissuto
rinasco dai millenni della storia
Sono colui che fu
ed ora è qui risorto
il dio che parla a chi lo sa ascoltare
oggi è tornato ad essere
dio dell’incontro
Parlai a lungo nel vuoto del deserto
Non udii mai risposta né parola
che non fosse la mia
Ero risposta al silenzio del mondo
Oggi come risorto ti ho incontrata
perché tu, proprio tu,
non saprei dirlo
o forse è ciò che già udii dire a donna
≪il fatto che lasciasti cadere la clessidra≫

Tu sei colei che del tempo
mai fu schiava
colei che viaggia nei più vasti sentieri
del cielo e della terra
Tu oltre il tempo e i tempi
della storia
Sei colei che è da sempre la donna

l’amorepensiero in un’unica parola
Ti amo e per l’eterno ti amerò
donna spirito incarnato
dinamica infinita del Pensiero
Tu vivente nel tempo e oltre
l’umano tempo
eterno femminino riflettente
nel puro dirsi del pensiero amante
Tu hai lasciato davvero cadere la clessidra
ora che tutti i tempi svaniscono al confine
della storia
Tu sconfinata ormai nella parola
che amante dell’amore
è qui vivente in te nella tua storia
e oltre la storia”


* Da un verso di Nina Cassian “Il fatto che lasciasti cadere la clessidra”

Genova, 28 maggio 2014