La ciliegia
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Il podcast è tratto dalla rubrica radiofonica "Uno sguardo sul giorno" di Radio Villa Centrale, web radio/TV, ed è dedicato alla ciliegia. Il nome di questo buonissimo frutto, deriva dal...
mostra másIl nome di questo buonissimo frutto, deriva dal latino volgare “ceresia” o “cerasia”. A sua volta, il termine latino proviene dal greco κέρασος (kérasos), derivante dalla città di Cerasunte nel Ponto (attuale Turchia) da cui, secondo Plinio il Vecchio, furono importati a Roma nel 72 a.C. dal console romano Lucullo, i primi alberi di ciliegio. Il ciliegio è citato anche da Aristotele e Teofrasto nel IV secolo a C. (ciò non deve sorprendere perchè Cerasunte era stata una colonia greca). Il nome botanico delle ciliegia, “Prunus avium” deriva dal fatto che i frutti venivano mangiati anche dagli uccelli.
Nel Medioevo gli alberi di ciliegio erano molto diffusi e le proprietà salutari del frutto erano descritte e illustrate sulle pagine dei “Tacuina sanitatis”, manoscritti ispirati alla tradizione culturale islamica Infatti già dall’XI secolo Ibn Butlan aveva realizzato le più antiche “Tavole della salute,” trattato divulgativo della medicina islamica, che invitava a curare il fisico al pari della mente, riconoscendo le proprietà terapeutiche delle erbe e dei frutti. Qualche secolo dopo il modello si diffuse appunto anche nell’Europa cristiana, aprendo alla creazione di manuali illustrati che spesso raccontano in maniera assai vivace ed espressiva non solo i benefici delle piante ma anche le tecniche di coltura e di lavorazione. In Francia nel secolo XVII alcuni regolamenti obbligavano a rispettare il ciliegio selvatico, affinche i poveri potessero mangiarne i frutti. Una successiva ordinanza del 1669 del re ne preservava la distruzione, cosa che andò a tutto vantaggio dei fabbricanti di mobili.
La Ciliegia ha un suo Santo protettore: San Gerardo dei Tintori di Monza che si festeggia il 6 giugno. In Giappone il ciliegio è veneratissimo attraverso la religione della natura (shintoismo): lo sbocciare dei fiori in primavera è occasione di veri pellegrinaggi, di festeggiamenti e cerimonie religiose Nell’arte religiosa il colore rosso del frutto, e il legnoso nocciolo, ricordano il sangue e il legno della Croce di Gesù, comparendo sulle tavole dell’Ultima cena o della cena in Emmaus, e ancor più frequentemente tra le mani del Bambin Gesù. Tra i più celebri dipinti con questa simbologia è la Madonna delle ciliegie di Tiziano. Vi racconto di altri quadri con simbolismo religioso, della frequente rappresentazione delle ciliegie nelle “Nature morte”, ma anche di ambienti bucolici in cui l’albero di ciliegio simboleggia l’imminente piacere amoroso. Nel Giardino dell’Eden il ciliegio è il simbolo del piacere e dell’amore, l’offerta delle ciliegie è metafora del dono amoroso. Infatti le ciliegie sono anche simbolo di dolcezza, bellezza, sensualità e seduzione, su labbra femminili altrettanto rosse.
Le ritroviamo con questa connotazione in alcuni film, che in una o più scene mostrano personaggi intendi a gustare le ciliegie. Nella maggior parte dei casi questi gustosi frutti incarnano la seduzione e l'eros, diventando così parte di scene piccanti. Se poi parlassimo delle ciliegine usate nei drink che molti film americani hanno descritto in moltissime varianti, avremmo moltissimi esempi a disposizione. Pochi però sanno che il nome può essere presente nei titoli di film che trattano tutt'altro argomento, come: "Le ciliegie sono mature" e "Il sapore della ciliegia". Il primo film ha come tema la lotta partigiana durante la Seconda Guerra Mondiale. Il secondo film, ambientato nella periferia di Teheran, parla di un ragazzo che vuole uccidersi e va in giro a cercare qualcuno che ricopra di terra la fossa in cui lui cadrà nel caso trovi il coraggio di compiere il gesto con una pistola. Dopo due rifiuti troverà un vecchio che acconsentirà ad aiutarlo, ma il suo racconto farà cambiare le prospettive al protagonista. Vi racconto dell’ultimo libro di Oriana Fallaci, uscito postumo, che si intitola “Un cappello pieno di ciliegie”. Si tratta di una poderosa opera di 800 pagine, nelle quali l’autrice racconta, a partire dai quattro nonni, la storia avventurosa e speciale di molti dei suoi avi. Infine vi segnalo, in mezzo alle tante sagre che si svolgono, la “Sagra delle ciliegie” che con la a “gara dello sputo del nocciolo”, si tengono dal 1962 a Cellano, che si trova ad appena un’ora da Roma ed è considerato dal quotidiano The Guardian uno tra i borghi più belli d’Italia.
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Autor | Augusta Casagrande |
Organización | Augusta Casagrande |
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