Lettere alla redazione: sesso orale e anale sono illeciti anche tra coniugi
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Il Catechismo della Chiesa Cattolica ci ricorda che gli sposi sono chiamati a vivere la castità coniugale
di Giano Colli
Spettabile redazione di BastaBugie,
ho letto il vostro articolo sul vescovo spagnolo che avrebbe detto che il sesso orale non è peccato (cf. BastaBugie n. 341 del 21 marzo 2014). In relazione a questo vorrei precisare che è evidente che la notizia diffusa dai media circa i rapporti orali sia una "bufala", ma nel contempo sull'argomento bisogna fare chiarezza.
I rapporti sessuali fra marito e moglie sono sacrosanti, voluti e benedetti da Dio. Ed hanno, come è noto, una doppia valenza: procreativa e unitiva. In questo ambito il sesso è l'atto finale fra coniugi che si amano completamente. Ed è sbagliato pensare che alcuni atti siano peccaminosi. Non lo sono affatto. Fanno parte dei giochi e delle effusioni che marito e moglie si scambiano.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica non condanna nulla, è tutto lecito e sono inseriti nell'erotismo indispensabile ed auspicato dalla Chiesa Cattolica. Infatti il catechismo dice: "La sessualità è ordinata all'amore coniugale dell'uomo e della donna. Nel matrimonio l'intimità corporale degli sposi diventa un segno e un pegno della comunione spirituale. Tra i battezzati, i legami del matrimonio sono santificati dal sacramento" (n° 2360). E inoltre: "Gli atti coi quali i coniugi si uniscono in casta intimità, sono onorevoli e degni, e, compiuti in modo veramente umano, favoriscono la mutua donazione che essi significano, ed arricchiscono vicendevolmente in gioiosa gratitudine gli sposi stessi. La sessualità è sorgente di gioia e di piacere: il Creatore stesso ha stabilito che nella reciproca donazione fisica totale gli sposi provino un piacere e una soddisfazione sia del corpo sia dello spirito. Quindi, gli sposi non commettono nessun male cercando tale piacere e godendone. Accettano ciò che il Creatore ha voluto per loro" (n° 2362).
Quindi, concludendo, qualsiasi tipo di rapporti compresi quelli orali, anali, ecc. sono nella logica del piacere gioioso fra i coniugi consenzienti. L'unica "avvertenza" è che l'eiaculazione a seguito dell'orgasmo debba avvenire naturalmente in vagina.
Cordiali saluti.
Bernardo
Caro Bernardo,
certamente gli atti sessuali tra coniugi (incluso il piacere che ne deriva) sono cosa buona, come testimoniano le citazioni da lei fatte. Ma le conclusioni che lei fa discendere dal catechismo mi sembrano francamente non appropriate.
Infatti al n° 2349 del Catechismo della Chiesa Cattolica si dice che "Le persone sposate sono chiamate a vivere la castità coniugale". E' quindi sbagliato concludere che una volta sposati nessun atto sessuale possa essere considerato peccaminoso.
Evidentemente la castità matrimoniale invita alla purezza nei rapporti tra coniugi. La purezza matrimoniale si esprime quindi nel non usare la sessualità al di fuori dello scopo unitivo e procreativo. Affinché l'atto sia secondo natura devono essere presenti entrambi gli scopi. Come dice infatti il catechismo al n° 2366 "qualsiasi atto matrimoniale deve rimanere aperto per sé alla trasmissione della vita. Tale dottrina, più volte esposta dal Magistero della Chiesa, è fondata sulla connessione inscindibile, che Dio ha voluto e che l'uomo non può rompere di sua iniziativa, tra i due significati dell'atto coniugale: il significato unitivo e il significato procreativo". Ecco perché non rientrano nella liceità né i rapporti orali, né quelli anali mancando, ovviamente, lo scopo procreativo.
Per ulteriore conferma, il n° 2362 del catechismo, che parla di "casta intimità" e della liceità del piacere provato nell'atto sessuale, significativamente si conclude con questa frase (da lei omessa): "Tuttavia gli sposi devono saper restare nei limiti di una giusta moderazione". E' quindi evidentemente scorretto pensare che una volta sposati tutto divenga lecito... Anche perché nella citazione stessa si raccomanda che gli atti sessuali tra coniugi siano "compiuti in modo veramente umano". Ad esempio, non può dirsi "veramente umano" il rapporto sessuale anale mancando del tutto la capacità procreativa. Non solo è peccaminoso, ma addirittura rientra nei peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio, secondo l'insegnamento tradizionale della Chiesa (cf. n° 1867). Questo vale anche se compiuto all'interno della coppia sposata. Infatti oggettivamente questi rapporti sono "contro natura". Intendendo per natura, ovviamente la natura umana.
Potremmo concludere raccomandando ai coniugati di vivere una buona vita di preghiera e di studio della dottrina cristiana. Inoltre, per non incorrere in interpretazioni personali e di comodo della Parola di Dio, va sempre tenuta in seria considerazione la necessità di avere un padre spirituale fedele alla Tradizione della Chiesa che possa essere di aiuto nella comprensione della volontà divina (cf. ANCHE I SANTI HANNO AVUTO BISOGNO DEL PADRE SPIRITUALE: come scegliere il padre spirituale https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2470).
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