La storia è incentrata su Nedda Di Gaudio, chiamata la "Varannisa" perché originaria di Viagrande, una semplice, innocente e rassegnata raccoglitrice di olive che abita a Ravanusa, località in provincia di Catania. A San Giovanni La Punta vi è il santuario dedicato alla Madonna della Ravanusa, dove Nedda, tornando dal lavoro dei campi alla Piana di Catania, cominciava a sentire aria di casa. Nedda, per aiutare la madre ammalata e che in seguito morirà, è costretta a vagare di fattoria in fattoria in cerca di occupazione, sostenuta solamente dall'amore per Janu, contadino che lavora con lei. Questo è malato di febbre malarica, ma è costretto ugualmente a salire sugli alberi per la rimondatura degli ulivi; reso estremamente debole dal male, un giorno cade dalla scala dell'albero e, ferito, muore dopo essere stato trasportato a casa, lasciando Nedda in attesa di una bambina. Anche la bimba, nata "rachitica e stenta", presto morirà, essendo la madre incapace di provvedere al suo sostentamento. La novella si conclude con le parole di Nedda che, dopo aver adagiato sul letto della madre la povera creatura, "... cogli occhi asciutti e spalancati fuor di misura. - Oh, benedetta voi, Vergine Santa! - esclamò - che mi avete tolto la mia creatura per non farla soffrire come me!"
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