Anche oggi il nostro Arcivescovo Roberto ci accompagna nella comprensione del Vangelo della domenica con una puntuale e raffinata esegesi e profonda sensibilità umana e cristiana. Grazie di cuore! E' bello e rasserenante puntare al cuore della parabola, che, come ci spiega l'Arcivescovo, ci consegna la realtà di un amore vero e liberante: un Dio buono che non guarda alle persone nella competizione dell'una nei confronti delle altre, facendo una gara tra i primi, i secondi e gli ultimi. No. Gesù ci mostra che Dio è buono perchè guarda ciscuno come unico e irripetibile. E ci pacifica proprio per questo, eliminando ansie e tensioni tra i fratelli, che nei tempi e nel mondo che abitiamo sono spesso esasperate ed esasperanti. "Io sono buono": così si presenta il signore della vigna, Cristo stesso. E questo signore esce continuamente alla ricerca di operai, è un signore sempre in uscita, alle 6 del mattino, alle 9, a mezzogiorno, perfino alle cinque del pomeriggio: sì, perchè Dio ci chiama alla salvezza, sempre, in qualunque momento della nostra giornata e della nostra vita. Ciascuno di noi per Dio è unico: tant'è che , altrove, il pastore lascia novantanove pecorelle per andare a cercarne una, che si era smarrita. E il premio è sempre il Regno, è sempre Gesù stesso, il Suo Amore, l'amicizia con Lui: niente di più appagante. Lavorare per Lui nel Suo campo, che è il mondo, nella Sua vigna, che è la Chiesa: questo è quanto Gesù ci chiede. E la ricompensa, per chi accetta, non ha eguali: l'Amore. E l'Amore non guarda ai meriti di ciascuno ( e meno male, perchè altrimenti finiremmo spesso all'ultimo posto!), ma all'umiltà e alla disponibilità con cui ci mettiamo al Suo servizio. Per la Legge non si è mai salvato nessuno: s.Paolo ce loricorda spesso. La salvezza passa invece attraverso la porta della bontà di Dio, che è morto e risorto per ciascuno di noi, unico e irripetibile! Felice domenica e buona settimana!