Omelia di mons. Roberto Repole alle esequie del card. Severino Poletto, Cattedrale Torino 22-12-22

22 de dic. de 2022 · 11m 5s
Omelia di mons. Roberto Repole alle esequie del card. Severino Poletto, Cattedrale Torino 22-12-22
Descripción
Omelia di mons. Roberto Repole, arcivescovo di Torino, alle esequie dell'arcivescovo emerito card. Severino Poletto, Cattedrale di Torino - 22 dicembre 2022

RIFERIMENTI BIBLICI:
Prima lettura: Ap
20,11-21,1
Vangelo: Luca 12,35-40
Comentarios
F

Federica

hace 1 año

Buongiorno. Domenica mattina, entrando in chiesa poco dopo le 8,30 per collocare nel presepe una preghiera scelta dai bambini del catechismo accanto ad un loro lavoretto natalizio, ho sentito la notizia: "è morto il Cardinale". E allora, dopo aver sostato in preghiera davanti al Santissimo, dove anche lui era solito inginocchiarsi prima di andare a celebrare Messa, il pensiero è andato subito a quel lavoretto, una lampada di Natale costruita dai bambini, che si ispira al versetto 105 del Salmo 119: "Lampada per i miei passi è la Tua Parola, luce sul mio cammino". Le quattro finestre della lanterna illustrano quattro episodi del Vangelo: l'Annunciazione, la Visitazione, la Nascita di Gesù, l'Epifania e all'interno, sulla base della lampada, è posto un piccolo lume, che rappresenta la luce di Gesù. Ecco, certamente il Cardinale sapeva bene che la vita di ogni persona e in particolare di un sacerdote e di un vescovo, si illumina quando è Gesù che la illumina dal suo interno, sapeva bene che lampada per i suoi passi era la Parola. La Parola, che deve guidare il cammino di ognuno di noi ogni giorno verso quel Signore che perdona le nostre fragilità e sempre ci sostiene e ci ama. Come bene ci ricorda il nostro Arcivescovo Roberto, l'Avvento è il simbolo della vita di ogni cristiano, di uno che sta attendendo la venuta di Cristo. E veglia, aspettando l'arrivo di Lui. E il Cardinale ha vegliato. La preghiera che facciamo per lui è che possa contemplare il Volto di Dio, nella cristiana certezza che ha sorretto lui e che sorregge tutti noi, che è proclamata con vigore nel libro di Giobbe: "Io so che il mio redentore è vivo e che, ultimo, si ergerà sulla polvere! Dopo che questa mia pelle sarà strappata via, senza la mia carne, vedrò Dio. Io Lo vedrò, io stesso, i miei occhi lo contempleranno e non un altro".
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Autor Arcivescovo di Torino
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