Puntata speciale di “Parliamo di F1” a poche gare dalla fine del Mondiale, con Luca Dal Monte collegato dagli Stati Uniti.

I temi trattati sono tanti, dalla noia che assale lo spettatore, a regole cervellotiche e fra di loro contrastanti, ad un esperimento, quello del format sprint, che non convince (e si parla già di nuovi correttivi per il 2024). L’analisi dello scrittore spazia dal passato remoto a quello più recente. Di domini che la F1 ha sempre avuto, del ruolo di Bernie Ecclestone e della china che sta prendendo l’attuale Circus sotto Liberty Media. Ad esempio il confronto generazionale sul carisma di questi piloti e di quelli del passato. Con particolare riferimento a quanto accaduto in Qatar. Ma non solo. Si parla anche dell’ultima fatica cinematografica di Michael Mann, il film dedicato ad Enzo Ferrari. Per essere precisi il film di concentra in una parte precisa della sua vita, fra le più drammatiche, dopo la morte di Dino, il primogenito. E ci mostra il terribile incidente alla Mille Miglia del 1957, al centro anche dell’ultima fatica letteraria di Luca Dal Monte (il libro-saggio “Ferrari presunto colpevole”) con la crisi che ne segue, il processo che vede sul banco degli imputati proprio Enzo Ferrari e il rischio concreto che lui chiuda la sua fabbrica. Film atteso con ansia da appassionati, e non. Anche perché spesso il Motorsport trasporto nella celluloide non ha sempre avuto successo. Dal Monte passando dal libro all’approfondimento di FUnoAT si sofferma in particolare su come sarebbe stata la F1, e non solo, se Ferrari avesse chiuso la sua fabbrica (essendo condannato e non assolto come invece accadde). Un mondo sicuramente diverso. E forse più “povero”. Parte finale della puntata speciale di “Parliamo di F1” dedicata a Massa, al suo desiderio di avere “giustizia” per quanto accaduto a Singapore nel 2008 e su tutte le implicazioni che si porta dietro un caso spinoso per la F1 del passato e del futuro.