Patrizio Gonnella - Antigone | Tortura, tra condanne e impunità | 23-06-2017
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Descripción
Nuova condanna per l’Italia da parte della Corte europea dei diritti umani, Cedu, ancora una volta sui fatti del G8 di Genova del luglio 2001. La causa fa preciso riferimento...
mostra másA proposito di tortura, lunedì 26 giugno è la giornata che le Nazioni Unite dedicano alle vittime di questo crimine. Come ogni anno, anche stavolta migliaia di cristiani si uniranno in una veglia di preghiera che assumerà la forma di culti, celebrazioni ecumeniche, concerti, cortei e fiaccolate, in un’edizione che Acat, Azione dei cristiani per l’abolizione della tortura, dedica alla speranza, con il tema La speranza ... nonostante tutto?. «Con la preghiera – si scrive – i partecipanti alla veglia notturna portano la speranza della fede».
Lo stesso giorno, alla Camera dei Deputati si comincerà a votare la proposta di legge approvata alcune settimane fa dal Senato, una norma che lo stesso estensore della prima versione, il senatore Pd Luigi Manconi, aveva definito «stravolta». A dicembre saranno trascorsi 29 anni da quando l’Italia, mettendo la propria firma sulla ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura, si era impegnata a introdurre nel proprio codice penale il reato. Da allora, molte volte le proposte di legge sono state affossate e dimenticate. Nel 2013, all’inizio di questa legislatura, si pensava che il testo firmato dal senatore Pd Luigi Manconi potesse essere quello giusto, in grado di superare veti e opposizioni di vario genere. Approvata al Senato nel marzo del 2014, la proposta di legge venne licenziata con modifiche anche alla Camera, all’indomani proprio della condanna del 2015 per le torture nella scuola Diaz. Il testo a quel punto venne inoltrato nuovamente al Senato, da cui è uscito il 16 maggio 2017 profondamente trasformato. «Il Senato – ricorda Patrizio Gonnella – ha licenziato un testo confuso, pasticciato, quasi pensato a tavolino perché poi non sia applicato nel futuro con una serie di elementi diretti a rendere l’interpretazione giudiziaria complessa. Ne cito due: la pluralità delle condotte e la verificabilità del trauma psichico».
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