Puntata 11 - Zefiro spira il vento...
Descarga y escucha en cualquier lugar
Descarga tus episodios favoritos y disfrútalos, ¡dondequiera que estés! Regístrate o inicia sesión ahora para acceder a la escucha sin conexión.
Descripción
Citando lo Zeffiro nella scorsa puntata, mi è tornato in mente un sonetto di Francesco Petrarca, il quale è stato musicato da diversi artisti, talvolta con alcune modifiche, tra i...
mostra másA me piace molto la versione di Bartolomeo Tromboncino, di cui parleremo la prossima volta.
Con questa poesia Petrarca vuole contrapporre la gioia e l'euforia della natura e degli uomini per l'arrivo della Primavera con i sentimenti che tormentano invece la sua interiorità. Laura infatti, la donna amata dal poeta, è morta, ed egli sembra non trovare più alcuno stimolo piacevole nemmeno nella bella stagione.
Il componimento inizia parlando appunto dello Zefiro che inizia a farsi sentire riportando la bella stagione, così come i fiori e l'erba, insieme al garrire di Procne, detta Progne da Petrarca, cioè della rondine e il pianto di Filomena, cioè dell'usignolo, e rinnovando la primavera con i suoi colori che vanno dal bianco al rosso.
Secondo la leggenda Tereo, marito di Procne, da cui aveva avuto il figlio Iti, si invaghì anche della sorella di Procne, Filomela, e per questo motivo disse a Filomela che la sorella, cioè sua moglie, era morta e si unì a lei. Dopo aver approfittato di lei, la nascose in campagna e le mozzò la lingua. Tuttavia Filomela riuscì a tessere un messaggio su un mantello, rivelando così a Procne quanto successo. Quest'ultima riuscì a trovare la sorella, uccise il proprio figlio Iti, lo diede in pasto a Tereo, ignaro, e scappò con la sorella. Tuttavia Tereo le inseguì, sinché le due sventurate non pregarono gli dei di essere tramutate in uccelli, e furono appunto esaudite. Anche Tereo venne tramutato in un volatile, precisamente in un upupa.
Tornando alla poesia, l'autore sottolinea come i prati ridano e il cielo si rassereni, Giove si rallegri di rimirare sua figlia, Venere, dea dell'Amore, Amore evidentemente più sollecitato dalla Primavera; l'aria, l'acqua e la terra sono piene d'Amore e ogni essere vivente è pronto a dedicarsi all'amore.
Al poeta però, lasso, cioè misero, tornano i sospiri infelici che trae dal cuore colei che si portò le chiavi del suo cuore al cielo, Laura appunto, morta. E gli uccellini che cantano, e i campi che fioriscono, e gli atti soavi delle belle donne sono per lui come un deserto e belve fiere e selvagge.
Zefiro torna, e 'l bel tempo rimena,
e i fiori e l'erbe, sua dolce famiglia,
et garrir Progne et pianger Filomena,
e primavera candida e vermiglia.
Ridono i prati, e 'l ciel si rasserena;
Giove s'allegra di mirar sua figlia;
l'aria e l'acqua e la terra è d'amor piena;
ogni animal d'amar si riconsiglia.
Ma per me, lasso, tornano i più gravi
sospiri, che del cor profondo tragge
quella ch'al ciel se ne portò le chiavi;
e cantar augelletti, e fiorir piagge,
e 'n belle donne oneste atti soavi
sono un deserto, e fere aspre e selvagge.
Información
Autor | Mamù - Mattia Murgia |
Organización | Mamù - Mattia Murgia |
Página web | - |
Etiquetas |
Copyright 2024 - Spreaker Inc. an iHeartMedia Company
Comentarios