Un golpe di stato, non appena
l’Inter si assenta dal suolo patrio per impegni inderogabili, la
Juventus sovverte la classifica e si piazza al comando. I due gol di un
Vlahovic a Lecce all’improvviso diventato implacabile - 11 gol totali, 5 nelle ultime tre partite: cos’è successo? quale segreto c’è alla base della rinascita del centravantone serbo? - danno origine a una classifica e a un primato ufficialmente solo virtuale, ma che adesso fa da pungolo e potrebbe persino mettere un po’ d’ansia addosso all’
Inter. Ammesso che una squadra così forte soffra anche di debolezze umane del genere. Da adesso in poi la differenza,
scontro diretto a parte del 4 febbraio a San Siro, la farà il recupero dell’Inter con
l’Atalanta fissato addirittura a più di un mese di distanza (28 febbraio). Senza cavalcare troppo con la fantasia è ovvio che i nerazzurri non possano non andare con la testa al campionato di due anni fa, quello poi vinto dal
Milan, con la famosa partita col
Bologna rinviata causa
Covid e spostata 4 mesi dopo gennaio e alla fine persa malamente. Non so adesso quanto
l’Inter benedirà questo impegno per la
Supercoppa con una settimana di trasferta forzata a
Riad. Restando alla nota parabola di
Allegri, e al richiamo cinematografico di
Totò e
Aldo Fabrizi, ora le guardie diventano ladri e i ladri diventano guardie, in un grottesco ribaltone dei ruoli e dei copioni della sceneggiatura. Era da tre anni e mezzo, e cioè dai tempi dello scudetto epoca
Sarri, che la
Juventus non era prima in classifica da sola. Sarà anche un mondo tutto virtuale, ma fino a certo punto. E’ ormai più che evidente che tutta questa differenza tra
Inter e
Juventus non esiste. E’ una sfida totale, di gambe e soprattutto di testa. Chi sia il ladro e chi sia la guardia adesso è perfino più complicato capirlo.
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Bloooog! il Bar Sport di
Fabrizio Bocca. Per l'articolo, il podcast e i commenti su Lecce-Juventus e il sorpasso all'Inter
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