Rivista Militare 2 2023, Maria PERILLO - Brevity e Comunicazione Efficace

Rivista Militare 2 2023, Maria PERILLO - Brevity e Comunicazione Efficace
7 de feb. de 2024 · 8m 53s

Brevity e Comunicazione Efficace di Maria Perillo “Se vuoi che faccia un discorso di un’ora devi darmi un paio di giorni per prepararlo, per uno di mezz’ora ho bisogno di...

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Brevity e Comunicazione Efficace
di Maria Perillo

“Se vuoi che faccia un discorso di un’ora devi darmi un paio di giorni per prepararlo, per uno di mezz’ora ho bisogno di una settimana, per uno di cinque minuti necessito di un mese”. W.C.

Frasi e discorsi di Winston Churchill hanno esortato migliaia di cittadini e soldati, inglesi e non, a combattere e resistere fino alla fine, in nome della libertà e della vittoria contro ogni forma di dittatura. Le sue parole, sono stato il “sasso nello stagno” alla Camera dei Comuni commentando la dichiarazione di guerra alla Germania nazista e rivolgendo un indimenticabile appello al popolo e ai soldati britannici. Carismatici, coinvolgenti e appassionanti, i suoi discorsi sono ancora oggi fonte di ispirazione e grande esempio di comunicazione e retorica efficace. Sagace, ironico e sempre un passo avanti all'avversario, è passato alla storia come uno dei più grandi statisti dell'epoca moderna. A lui si devono espressioni note come la «cortina di ferro» e aforismi come: «Il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale; è il coraggio di continuare che conta». Ha reso la “V” di “Victory” un simbolo contrapposto al “Heil Hitler” e alla croce uncinata, caratteristici del Terzo Reich. Fu un ribelle dotato di grande acume. Da bambino detestava andare a scuola ed ebbe sempre pessimi voti. Fu bocciato per ben due volte prima di entrare nella scuola militare. Nonostante questo, aveva una grande passione per la storia, la lingua e la letteratura inglese. Fu l’unico Primo ministro a ricevere, nel 1953, il premio Nobel per la letteratura grazie alla padronanza della descrizione storica e biografica e per la brillante oratoria in difesa dei valori umani, autore di oltre venti tra libri di storia e biografie, scrisse anche un romanzo a seguito dell’esperienza da giornalista corrispondente. Già combattente in India, nella guerra mahdista in Sudan e nella seconda guerra boera sarà, successivamente al suo ingresso in politica, un protagonista nelle vicende più importanti del XX secolo. Il successo di politico si deve soprattutto alla sua arte oratoria basata su pragmatismo e capacità di sintesi Il fallimento di buona parte della comunicazione professionale aveva origine, a sua detta, da verbosità, iperboli, giri di parole, introduzioni e perifrasi, erroneamente considerate dagli utilizzatori come stili dello scrivere bene e del “parlar forbito”, manifestando, in realtà, unicamente una rilevante mancanza di contenuti e un mal celato desiderio di consenso populista. Nominato Primo Ministro in una fase delicatissima del secondo conflitto mondiale (pochi mesi prima Adolf Hitler aveva dato il via all’invasione di vaste aree d’Europa), venne messo al corrente delle mire espansionistiche del Fuhrer riguardanti il Regno Unito, il quale non tardò a portare morte e distruzione con bombardamenti indiscriminati e sanguinosi passati tristemente alla storia; uno dei primi fu sull’ abitato di Coventry nel 1940. Da questo atto di guerra nascerà il verbo transitivo indicante il radere al suolo e distruggere completamente: “coventrizzare”. Fu in questo clima di urgenza politica che Churchill scrisse “Brevity”: una nota di 200 parole in cui chiese ai suoi funzionari di scrivere rapporti più brevi, concisi e scevri da periodi, parole e termini obsoleti.   BOX «Per svolgere il nostro lavoro dobbiamo leggere un gran numero di documenti. Quasi tutti sono decisamente troppo lunghi. Questo implica uno spreco di tempo, con molte energie investite per individuarne i punti rilevanti. Chiedo ai miei colleghi e ai loro collaboratori di fare in modo che i documenti siano più brevi. 1 – L’obiettivo è realizzare report che diano evidenza agli argomenti salienti con una serie di paragrafi sintetici. 2 – Se un report fa riferimento ad analisi specifiche, statistiche o altri studi complessi, è necessario allegare questi documenti in un’Appendice separata. 3 – Una buona idea è non inviare rapporti troppo dettagliati, ma un abstract generale composto di soli titoli da approfondire eventualmente di persona. 4 – Evitare le formule come: “È importante inoltre tenere a mente le seguenti considerazioni…” ed “È auspicabile considerare la possibilità di porre in essere…”. Molte di queste frasi lanose sono semplice imbottitura, possono essere eliminate per intero o sostituite da una semplice parola. Non escludere la possibilità di usare brevi espressioni colloquiali, anche se appaiono informali. I documenti realizzati secondo le linee-guida da me proposte potrebbero inizialmente suonare ruvidi se paragonati al tono piatto del linguaggio ufficiale. Eppure il risparmio di tempo sarà enorme e lo sforzo di far emergere gli aspetti salienti con concisione rappresenterà uno stimolo ad un pensiero più lucido». fine BOX   È il 9 agosto del 1940 quando al numero 10 di Downing Street, “Brevity” passa di mano in mano ai funzionari del Gabinetto: da quel giorno i punti salienti caratterizzeranno la struttura della comunicazione che passa anche dai social media. Infatti, secondo uno studio della giornalista Lisa Lotti e riportato nel libro “8 Secondi – Viaggio nell’era della distrazione”, l’iperconnessione dovuta agli smartphones e al continuo utilizzo dei social media ha ridotto la nostra soglia di attenzione, per l’appunto, a 8 secondi. Questo fenomeno ha costretto gli “addetti ai lavori” a modificare la propria comunicazione, a sintetizzarla, a rimandare gli approfondimenti a box e/o link esterni, a condensare nella parte iniziale del discorso o dello scritto le nozioni salienti, ad affrontare successivamente gli approfondimenti, a evitare forme arcane e ridondanti che appesantiscono il messaggio rendendolo dispersivo e di difficile comprensione. In poche parole, i principi di “Brevity” hanno tracciato il solco su cui muove la moderna comunicazione. In netto anticipo sui tempi, Churchill applicherà quello che viene definito “Soft Power”: il “potere della persuasione”. Nel saggio “Tutti comunicano, pochi si connettono – quello che i veri leader sanno fare” di John Maxwell, si esplora la fase successiva alla comunicazione: la connessione. Una leadership efficace è imprescindibile dalla comunicazione e dalla connessione con le persone, in ogni contesto. In un capitolo viene citato proprio Churchill. Un esempio calzante delle sue capacità di comunicatore è il discorso tenuto nel 1940 alla Camera dei Comuni: «Non ho altro da offrirvi che sangue, fatica, lacrime e sudore. Abbiamo di fronte a noi molti, molti lunghi mesi di lotta e sofferenza. Se chiedete quale sia la nostra politica io risponderò: di muovere guerra. Per mare, terra, aria. Di muovere guerra contro un'oscura tirannia». A chi gli chiedeva quale fosse l'obiettivo di un nuovo conflitto rispondeva: «La vittoria. A ogni costo, malgrado ogni terrore. Perché senza vittoria non vi può essere sopravvivenza». Ogni tappa importante del conflitto è caratterizzata da uno dei suoi discorsi. Durante la battaglia di Dunkerque nel 1940, mentre le forze alleate erano isolate a Nord della Francia sotto le bombe naziste, qualcuno avanzò l'ipotesi di trattare una resa con Hitler, ma Churchill decise di non cedere: «Hitler dovrà spezzarci qui, su quest'isola, o perderà la guerra». La storia gli darà ragione. Va ricordato che Churchill fu l’unico leader europeo a manifestare apertamente profonda preoccupazione, già nel 1933, per la salita al potere di Adolf Hitler e la costituzione del Terzo Reich. Con la conferenza di Monaco del 1938, Hitler ricevette i territori cecoslovacchi già occupati in precedenza con l’avallo delle nazioni partecipanti. La speranza di queste ultime era di porre un argine alle mire espansionistiche del Führer ma Churchill, intuendo che ciò non sarebbe accaduto, pronuncerà una frase che passerà alla storia: «Potevamo scegliere tra disonore e guerra. Abbiamo scelto il disonore e avremo anche la guerra». Anche in questo caso una sua intuizione diverrà profezia e nel 1939, con l’invasione della Polonia, deflagrerà il secondo conflitto mondiale. Un visionario, quindi, che seppe guardare oltre e ascoltare con attenzione: sarà forse per questo che prima di chiunque altro avvertì la minaccia della propaganda nazista? Solo, con il proprio Popolo, apparentemente senza nessuna speranza, si è contrapposto con la forza delle parole all’avanzata nazista. Stratega della Cortina di Ferro, precursore dell’atlantismo e del processo di unificazione europea, è l’uomo che più di ogni altro ha dimostrato al mondo intero quanto le parole di un leader possano condurre alla sconfitta e alla distruzione, quanto alla vittoria e al successo. La sua comunicazione è stata, ancor prima delle armi, il più efficace strumento di disarticolazione della struttura bellica nazista e principale pilastro su cui si è retta l’identità collettiva del popolo inglese in guerra.
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Autor Esercito Italiano
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