SEO e Intelligenza Artificiale: ecco perché Google non penalizzerà i Contenuti

16 de ene. de 2023 · 16m 30s
SEO e Intelligenza Artificiale: ecco perché Google non penalizzerà i Contenuti
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FastLetter - Una fonte buona dalla quale aggiornarsia cura di Giorgio TavernitiN. 31 - 16 Gennaio 2023Di cosa parliamo* ChatGPT non sostituirà le persone nella scrittura* Che impatto può avere...

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FastLetter - Una fonte buona dalla quale aggiornarsia cura di Giorgio TavernitiN. 31 - 16 Gennaio 2023Di cosa parliamo* ChatGPT non sostituirà le persone nella scrittura* Che impatto può avere nel marketing l’AI?* Google non penalizzerà i contenuti scritti dall’AI* Tutti gli strumenti e le risorse per studiare l’AI* Da leggere* SalutiPremessa: sto riprendendo a creare contenuti sul Canale YouTube. Proprio oggi alle 16:00 ho una live con Luca Bove: Local Strategy i temi caldi del 2023 .Il 30 di Gennaio alle 16:00 invece, parleremo di Intelligenza Artificiale e ci sarà una bella parte dedicata proprio al processo creativo e al fatto che la cosa più interessante è usarla come una collega di lavoro. Potete già da ora attivare il promemoria per la live.Gli ospiti saranno: Alessio Pomaro, Enrico Altavilla, Alessia Pizzi, Paolo dello Vicario e Alessio Nittoli.Se avete domande per la live fatele da qui. Se invece volete discutere con altre persone abbiamo la sezione dedicata all’Intelligenza Artificiale su Connect.gt.Per aggiornarvi sulle live potete usare o la pagina di YouTube con tutte le live di FastForward o seguirmi su Telegram.P.s. ieri Amazon ha fatto un’offerta speciale per Google Liquido e nella classifica Kindle è arrivato 7 assoluto, incredibile per un libro di questo tipo: grazie a tutti.CHATGPT NON SOSTITUIRÀ LE PERSONE NELLA SCRITTURANon mi piace insegnare le parti tecniche senza prima concentrarsi sulla visione da avere: è quella che nel lungo periodo fa la differenza. La maggior parte delle conversazioni online che ho seguito su ChatGPT sono rivolte principalmente alla scrittura, con il focus del fatto che è in grado di scrivere articoli.Purtroppo la visione è errata. Nella scorsa edizione della FastLetter scrivevoÈ come comprarsi una automobile per girare il mondo per poi restare nel proprio paesino di 3.000 anime e fare avanti e indietro dalla casa al bar.L’Intelligenza Artificiale è uno strumento che entra nel proprio processo creativo, non si sostituisce a noi, potenzia quello che già facciamo.Il problema è che molte persone non hanno un processo creativo. O meglio, sanno in testa quali sono i passaggi, ma non li spacchettano né usano metodi.Se avete voglia qui ho un video dal titolo Produrre di più, produrre meglio - Il metodo Ciraolo dove dopo il minuto 6 spiego perché si diventa più veloci quando c’è un processo creativo dietro. Quel processo ha dei passaggi. In quali l’Intelligenza Artificiale può esserci d’aiuto diventando una sorta di collega di lavoro?Sarà proprio questo uno dei temi della live del 30 Gennaio alle 16:00 su FastForward.È normale, comunque, che le discussioni siano sulla sostituzione dei lavori, non ne sono stupito: più qualcosa arriva alla massa più la qualità di quello che si produce e di cui di discute si abbassa.Le discussioni sulla SEO di 20 anni fa avevano una qualità impressionante perché eravamo quattro gatti. Oggi questa materia, per fortuna, ha straripato i suoi argini. E quanto straripa, si nota: si riempie di persone che credono di fare SEO. C’è una quantità impressionante di persone che pensano che fare SEO significhi trovare una parola e infilarla nel title. Se il Semaforo di Yoast ha fatto credere a tanti di fare SEO, immaginiamoci l’AI cosa farà.Piccolo esercizio mentale: immaginiamo di avere 10.000 SEO in Italia, quanti si occupano solo di infilare le parole chiave? Tantissimi. È normale quindi che gli argomenti più dibattuti e che ottengono visibilità siano i grassetti e la Keyword Density. Non scandalizzatevi, Moravia non approverebbe (3 minuti a partire da qui, Comizi d’Amore, uno dei più bei lavori di Pasolini secondo me).Di conseguenza, perché scandalizzarsi sui dibattiti attuali su ChatGPT e la scrittura? Passate oltre e cercate di studiarlo a fondo, di capire come integrarlo nei processi creativi.Prima di concludere: ChatGPT diventerà a pagamento, qui c’è una lista d’attesa che ho scoperto tramite l’ultima edizione della newsletter di Vincenzo Cosenza.CHE IMPATTO PUÒ AVERE NEL MARKETING?Ho chiesto a Marco Quadrella di Search On Consulting in che modo l’AI può impattare nel marketing. Ecco cosa dice:L'AI nel marketing non è una novità: lo sanno bene i SEO che si confrontano dal 2016 con algoritmi guidati dall'AI, lo sa chiunque veda le nuove dashboard di GA4 con le segnalazioni delle anomalie, lo sa chi gestisce campagne sempre più automatizzate sulle diverse piattaforme, lo sa chi deve ottenere reach organica sui social.Di generazione dei testi basato su AI ne parliamo almeno dall'Advanced SEO Tool del 2021 (mentre l'utilizzo di AI per l'anomaly detection e la clusterizzazione di Keyword furono argomenti del 2020). Cosa c'è allora di nuovo?Per prima cosa una maggiore consapevolezza del mercato causata dal "momento eureka" che è stato il lancio di ChatGPT: il fatto che i C-Level siano stati messi davanti allo strumento e non sia stato necessario spiegare loro nulla. Questo muoverà investimenti, cambierà le scelte, renderà l'innovazione dei processi infinitamente più rapida. Secondo e conseguente impatto: per una nuova figura professionale si è presa coscienza della rivoluzione alle porte. Oggi non si può sostituire in toto il PPC specialist, il data analyst, il grafico o il copywriter con un AI, ma dobbiamo riconoscere che si può efficientare il loro lavoro e/o iniziare a togliere ore di lavoro a un copy / data analyst / graphic designer / ppc specialist che non sia bravo. Cosa succederà con GPT4? E con la nuova sigla che al momento è ancora soltanto in qualche paper universitario? Si lascerà il lavoro solo a quelli ancora più bravi? La sensazione tangibile è che queste tecnologie andranno prestissimo a incidere sui budget delle varie funzioni aziendali, sui listini prezzi delle agenzie e sull'occupazione delle risorse del settore.Se allarghiamo il campo oltre a questo, al WMF ne parliamo da più di 6 anni. Uno dei vantaggi di partecipare agli eventi di settore: il futuro lo vedi arrivare. A volte lo “costruisci insieme”: il 15, 16 e 17 Giugno il WMF sarà alla fiera di Rimini. Ci vediamo lì, perché sarà uno temi centrali: stage formativi, workshop e non solo.Ora parliamo di Google!GOOGLE NON PENALIZZERÀ I CONTENUTI GENERATI CON l’AIÈ facile capire perché Google non penalizzerà i contenuti generati con l’Intelligenza Artificiale. Danny Sullivan, infatti, spiega come nel valutare i Contenuti loro non sono focalizzati su CHI li scrive, ma sul PERCHÈ.Ovvero che penalizzano i contenuti scritti per i motori di ricerca piuttosto che scritti per le persone. Parliamo ovviamente di penalizzazione, il CHI ha un’altra funzione.Ora, lasciatemelo dire: c’è un argomento che è difficile che entri in testa anche a chi fa SEO ed è difficile da farlo proprio. Google non analizza nel dettaglio tutti i testi di internet facendo dei super mega calcoli.Per chi ha letto Google Liquido queste parole non sono poi così nuove. È molto complesso analizzare i testi e fare calcoli poi su tutti i testi. Quando avremo il computer quantistico nel processo attuale di crawling e indicizzazione ne riparliamo. Ma ad oggi non conviene.Tutti gli algoritmi di Google mirano a premiare le risorse che soddisfano l’utente. Vi ricordate dei contenuti vecchi? Un contenuto vecchio non viene fatto uscire dalle SERP perché la data è vecchia, ma solo se le persone lo trovano vecchio. Se è del 2004 ma è ancora valido non scende.Secondo voi, una infrastruttura come quella di Google che ha la soddisfazione dell’utente in miliardi di algoritmi può cambiare improvvisamente perché inseriscono il controllo sui testi creati dall’Intelligenza Artificiale quando già loro controllano se il testo è valido per le persone?Google non interverrà sui contenuti scritti dall’Intelligenza Artificiale perché ha una infrastruttura che va in un’altra direzione e ancora non esistono evidenze del fatto che conviene fare questo controllo: costa molto e magari non serve a un tubo, perché l’utente viene prima di tutto.Potrebbe farlo in futuro?Certo! Google è tra le aziende che si è mossa prima e ha da tanto tempo questa tecnologia in pancia. Appena avranno il computer quantistico vedremo un drastico
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Autor Giorgio Taverniti
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