Avevo già al mio attivo numero si scollinamenti abruzzesi, marchigiani e romagnoli tra i quali il valico di Forca Caruso e quello di Forca d'Acero, il Passo di Bocca Trabaria, il Passo di Viamaggio, il Passo dei Mandrioli, il Passo della Calla, il Passo del Muraglione, avendo di seguito iniziato a percorrere quelli emiliani; un po' in ordine sparso era salito anche al Passo della Futa, quando dopo aver letto la poesia “Statale 45” di Giorgio Caproni che alle prime righe avverte: «È una strada tortuosa. Erta. Tipica di queste nostre zone montane. Dovunque, segnali dall'allerta. Fondo dissestato. Frane. Caduta massi ...», mi era saltato in mente di andare da Piacenza a Genova, anche stavolta in autobus. 
Nel 218 a.C. Annibale, il grande condottiero cartaginese che aveva valicato le Alpi con gli elefanti, dopo essere passato di qui aveva disceso la Val Trebbia trovando il tempo di impartire una sonora sconfitta al console romano Tito Sempronio Longo in quella che è passata la storia come la battaglia della Trebbia.
Il mio autista/cicerone, guidando sicuro per la strada che si faceva ancora più stretta e tortuosa, guadagnando quota sul fondovalle, mi aveva detto che da quelle parti era sepolto l'ultimo elefante di Annibale.

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Paolo Merlini e Maurizio Silvestri, autori nel 2024 di questo diario di viaggio, marchigiani di San Benedetto del Tronto, sono scrittori e viaggiatori "terranauti", dediti cioè con passione all'arte del viaggiare lento, fuori dai circuiti del turismo ordinario e in genere con il trasporto pubblico.La geografia dei corsi d'acqua e delle Valli li guida alla ricerca dell'osteria perduta, piacevolmente trascinati da un'onda anomala di luoghi, persone comuni e personaggi noti, scrittori, poeti, trattorie, cibi, libri, vini, film, canzoni, montagne, fiumi ...