STAG.6, p.08 con i Petramante
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Descripción
Puntata del 3 aprile 2013 in studio Andrea Caponeri e GianMarco Fusari Ospiti Grati i Petramante Ingmar Bergman morì lo stesso giorno di Michelangelo Antonioni. Nonostante le affinità estetiche dei...
mostra másin studio Andrea Caponeri e GianMarco Fusari
Ospiti Grati i Petramante
Ingmar Bergman morì lo stesso giorno di Michelangelo Antonioni. Nonostante le affinità estetiche dei due grandi registi, pensammo che fosse un caso. Ma come chiamare allora questi due giorni funesti che ci hanno tolto, tra il 29 e il 30 marzo 2013, due cantautori così popolari (pur se in modo notevolmente diverso) come Enzo Jannacci e Franco Califano? Tra i due, il primo è stato sicuramente più importante nella storia della canzone italiana moderna, avendola in qualche modo fondata e ispirata, fin da fine anni ’50. E’ un dolore strano quello che ti prende quando vieni a sapere che Jannacci non c’è più, quando un artista che senti così tuo, così intimamente connesso alla tua vita, se ne va. Qualcuno torna con la mente alle canzoni del passato, altri rimpiangono ciò che più non sarà: non ci sarà più un concerto di Jannacci, una sua canzone, una sua stralunata apparizione in TV. A dire il vero, ad essere onesti, Jannacci ha vissuto male gli ultimi 20 anni: in rotta con le case discografiche che lo ritenevano superato (non ristampavano neanche i suoi album storici), aveva finalmente trovato riparo presso la piccola e meritoria “Ala Bianca”. E infine c’è chi, come il Kappa, ripensa ai suoi cinque anni, quando passava compulsivamente, come solo i bambini sanno essere, “Giovanni telegrafista”, lato B della più popolare “Vengo anch’io, no tu no!”, su uno scassatissmo giradischi a cassetto, in un tinello marron di metà anni ’70. Ma, dicesse Vonnegut, così va la vita.
Oltre ai dovuti omaggi ai due cantori di Milano e Roma, posti in apertura e chiusura puntata, la scaletta è ruotata giustamente attorno ai Petramante, non solo amici, ma soprattutto autori di un disco (in uscita a fine aprile) che è una meraviglia: “Ciò che a voi sembra osceno a me pare cielo”. Prodotto nientepopodimenoche da Paolo Benvegnù, è un indie pop/rock di grande levatura con testi e arrangiamenti che sono prerogativa di pochi: se l’Italia fosse un paese un tanticchio più decente, sarebbe negli Ipod, e nei cuori, di molti.
SCALETTA:
CORPORAL CLEGGS- Pink Floyd (sigla iniziale)
MARIO- Enzo Jannacci
LE RELIQUIE- Petramante (Rubrica “Gradische le dische?”)
LA COLONIA- Petramante (Rubrica “Gradische le dische?”)
LA GONNA- Petramante (Rubrica “Gradische le dische?”)
AMI LEI O AMI ME- Dellera
COME JOHHNY & JUNE- Roberta Carrieri
QUANDO PASSA LEI- Paolo Benvegnù (live unplugged al “Magazzino delle Idee”, Orvieto, 18/1/’13)
VENGA IL TUO REGNO- Dimartino
CANTANDO- Petramante, cover da Rosario Di Bella (Rubrica “Gradische le dische?” e “Sulle spalle dei giganti”)
IO NON PIANGO- Franco Califano
Información
Autor | Andrea Caponeri |
Organización | Andrea Caponeri |
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