Storia della BIRRA - prima puntata - Sumeri e Babilonesi

1 de ene. de 2024 · 11m 43s
Storia della BIRRA - prima puntata - Sumeri e Babilonesi
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Il Podcast tratto dalla rubrica radiofonica quotidiana "Uno sguardo sul giorno" di Radio Villa Centrale web radio/TV, riguarda la prima punta della "Storia della Birra" è dedicata alle origini della...

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Il Podcast tratto dalla rubrica radiofonica quotidiana "Uno sguardo sul giorno" di Radio Villa Centrale web radio/TV, riguarda la prima punta della "Storia della Birra" è dedicata alle origini della bevanda, nella quale vi racconterò aspetti interessanti ed affascinanti che riguardano l’importanza della birra, già migliaia di anni fa. La nascita della birra avviene presumibilmente circa quattromila anni prima di Cristo, in Mesopotamia, dove l’uomo, grazie al clima e alla fertilità della terra, da nomade e cacciatore diventa stanziale e coltivatore e grazie ai cereali prima raccolti e poi coltivati nasce la birra denominata sikaru, ossia “pane liquido”. Passano duemila anni e nel Codice di Hammurabi, che è la più grande raccolta di leggi dell’antichità, si trovano norme che regolamentano la produzione e la vendita della birra e, addirittura, sanzioni che prevedono la condanna a morte con il taglio della testa alla donna sorpresa ad annacquare la birra, perché la produzione era allora compito delle donne. il re Hmmurabi inserì nel suo famoso codice una legge che stabiliva la quota massima di birra concessa giornalmente agli abitanti, che variava, a seconda della classe sociale, dai 2 ai 5 litri. I “Codici hammurabici” illustrano puntigliosamente come doveva essere preparata la birra. E’ sorprendente notare come tale procedimento, sia ancora oggi valido nella sua essenzialità: maltizzazione, macinatura, lievitazione, cottura, filtraggio, aromatizzazione.

Dopo la caduta dell’impero sumero nel 2000 A.C. la Mesopotamia divenne terra dei Babilonesi, che assorbirono la cultura e l’arte di produrre birra e le testimonianze ci dicono che questa popolazione ne produceva ben 20 varietà. A quel tempo la birra era torbida e non filtrata, perciò la birra veniva bevuta con la cannuccia, per evitare che i residui molto amari si depositassero sulle labbra. Si pensa che in Mesopotamia la traccia più antica di birra sia una tavoletta sumera di 6.000 anni fa che ritrae persone intente a bere una bevanda con cannucce di paglia da un recipiente comune. La birra divenne fondamentale per tutte le civiltà classiche dell’antico occidente che coltivavano cereali, compreso l’Egitto — a tal punto che nel 1868 James Death ha proposto la teoria nel suo libro “The Beer of the Bible” secondo cui la manna dal cielo che Dio ha dato agli Ebrei era una birra a base di pane, simile al porridge. Nella storia la birra divenne anche merce di scambio; veniva infatti barattata con orzo ed altri cereali. Tuttavia non poteva essere venduta; si narra che Hammurabi condannò all’annegamento una donna per aver venduto la propria birra in cambio d’argento. La pena dell’annegamento era destinata anche a chi servisse della birra non buona. Già in quel periodo si distinguevano birre scure, chiare, rosse, forti, dolci e aromatiche. Inoltre si usavano nomi diversi per indicare birre prodotte con cereali differenti: La Mesopotamia è stata la terra che per prima ha visto sorgere la professione del birraio, cosa che in altre società meno organizzate sarebbe stata impossibile. Anche una quota della retribuzione dei lavoratori, che veniva corrisposta in birra. La birra aveva anche un significato religioso e rituale, infatti veniva bevuta durante i funerali per celebrare le virtù del defunto e veniva offerta alla divinità per garantire un tranquillo riposo al trapassato. La produzione della birra avveniva sotto lo stretto controllo dello Stato, l’unico e solo ad avere diritto a tali produzioni, e la lavorazione ufficiale veniva fatta nei locali delle cantine reali, dai prestigiosi mastribirrai dell’epoca, utilizzando apposite giare e vasi sui quali spiccavano, oltre ai simboli dell’orzo e della birra, i sigilli reali. Largamente diffuse erano le produzioni contadine e familiari, anche queste sotto l’attento controllo dello Stato che imponeva tasse e balzelli con specifiche concessioni di produzione. Ingegnosa, e, a dir poco, curiosa, la conservazione del frumento nelle anfore granarie. Prima di sigillarle ermeticamente con cera d’ape, ponevano all’interno alcune piccole tartarughe le quali, respirando, consumavano tutto l’ossigeno, assicurando così la migliore conservazione. Insomma, primordiale ma efficace sottovuoto! In tempi recenti, sono state ritrovati alcuni di questi recipienti sottovuoto alla tartaruga e le granaglie si presentavano ancora in un accettabile stato di conservazione!
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Autor Augusta Casagrande
Organización Augusta Casagrande
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