Vodo di Cadore

23 de may. de 2024 · 3m 8s
Vodo di Cadore
Descripción

Nella valle del torrente Boite, alla quota di 910 m sul livello del mare, troviamo Vodo di Cadore, situato tra i massicci dolomitici del Pelmo e dell'Antelao. Il territorio dove...

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Nella valle del torrente Boite, alla quota di 910 m sul livello del mare, troviamo Vodo di Cadore, situato tra i massicci dolomitici del Pelmo e dell'Antelao. Il territorio dove sorge è definito anche d'"Oltrechiusa", perché si trova a monte del forte della "Chiusa" di Venas di Cadore. Vodo gode di un'ottima posizione geografica che lo vede vicino alle stazioni sciistiche di Cortina d'Ampezzo e San Vito di Cadore e, allo stesso tempo, adagiato lungo una tranquilla sponda verde. Ne costituisce l’assetto territoriale una serie di nuclei abitativi e frazioni tra le quali si distinguono quelle di Vinigo e Peaio e altre borgate minori. La frazione di Vinigo, una delle più antiche del Cadore, regala una vista unica e spettacolare sulle Dolomiti, dominando la Valboite. Nella Chiesa di San Giovanni Battista, riconosciuta monumento nazionale, sono conservate numerose opere di pregio, tra cui la pala dell’altare maggiore attribuita a Francesco Vecellio, fratello del celebre Tiziano. Il paese offre un posto in prima fila per osservare il “Caregon del Padre Eterno”, il Pelmo, in tutta la sua maestosità. Gli sport praticabili in questo territorio spaziano dalla mountain bike, dove la ciclabile “La Lunga Via delle Dolomiti” rimane il percorso preferito da ospiti italiani e stranieri, all'escursionismo estivo, con sentieri di diversi livelli di difficoltà. Tra le mete più rinomate vanno ricordati i piani di Ciauta, il Becco di Cuzze, i rifugi Talamini, Venezia, Galassi e Antelao. Se si è dei palati sopraffini, oltre alle ottime specialità tipiche del Cadore, è bene assaggiare il famoso cavolo cappuccio di Vinigo. In questa frazione, infatti, viene coltivata una varietà unica di cavolo, particolarmente dolce e croccante, che cresce solo nel piccolo centro. Il paese è noto per aver dato i natali nel 1845 al fondatore del Gazzettino, Gianpietro Talamini, la cui casa d’origine si trova lungo la via centrale e a cui è dedicato il rifugio che si trova sul versante del monte Pelmo, a quota 1.582 m. Un’altra personalità di spicco che nacque a Vodo di Cadore il 21 dicembre 1868, fu Italo Marchioni, l’inventore del cono gelato. Marchioni abitò fino ai vent’anni in Cadore per poi emigrare in America e, il 15 dicembre 1903, l’Ufficio brevetti di New York approvò il suo brevetto per uno stampo atto alla fabbricazione di coppe e cialde per gelati. Questa è una delle tante storie che sottolineano l’intraprendenza dei pionieri bellunesi che, oltre a produrre e vendere gelato, hanno saputo destreggiarsi anche per rendere le fasi del lavoro sempre meno faticose e più razionali.
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Autor radioabm
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