8 ENE. 2022 · In questa puntata parliamo di una riedizione, uscita per Mondadori lo scorso ottobre: La mano sinistra del buio di Ursula Kroeber Le Guin. Pubblicato per la prima volta in Italia nel 1971, è un classico della narrativa di fantascienza e della letteratura contemporanea. Un libro che, muovendosi tra generi e stili letterari diversi, riesce ancora, a distanza di più di cinquant'anni, a scuotere le impalcature da cui abbiamo imparato a osservare il mondo.
Sul pianeta Inverno, coperto di ghiacci perenni e dominato da una struttura semi-feudale, l'Ecumene ha inviato un emissario, Genly Ai, incaricato di convincere gli indigeni a unirsi alla Lega. Non sarà facile per lui entrare in contatto con gli abitanti di quel mondo alieno, ancora ignoto, che trascorrono i cinque sesti della loro esistenza in uno stato ermafrodito neutro, per poi essere maschi o femmine solo nei giorni del kemmer. Per riuscire nel suo intento, l'Inviato dovrà superare differenze biologiche, culturali, psicologiche, sociali e comprendere articolate organizzazioni politiche, oltre che affrontare condizioni estreme in un attraversamento del grande Nord degno di Jack London. Opera rivoluzionaria per i suoi aspetti concettuali e stilistici, "La mano sinistra del buio" descrive - nota Nicoletta Vallorani - «la progressiva costruzione di un rapporto di amicizia tra diversi che oltrepassa con spontaneità struggente ogni genere di differenza, e ogni differenza di genere». La nuova traduzione di Chiara Reali riesce a restituire tutti i colori di un testo complesso e delicato, un romanzo dallo stile fluido e composito, che mostra come categorie da noi ritenute determinanti non lo siano affatto, e come sia possibile progettare una cultura che da esse prescinda. «E questo che insegna la creazione immaginaria,» conclude Vallorani «ipotizzare mondi che potrebbero insegnarci qualcosa sul nostro.»
Ne parliamo con la traduttrice Chiara Reali e Nicoletta Vallorani, scrittrice e docente di Letteratura inglese all’Università degli Studi di Milano.
Letture a cura di Francesca Becchetti
Musica:
Loved One, Abadir
Wave I, Elori Saxl
Voce di Ursula K. Le Guin tratta dal film "Worlds of Ursula K. Le Guin" di Arwen Curry (2018)