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CentoParole

  • Uomini e donne posseduti dall'odio, come si diventa serial killer

    18 MAY. 2024 · Oggi vi racconto il libro di Massimo Picozzi Odio. Storie di crimini efferati nati dal pregiudizio, pubblicato da Solferino. «Che cosa significa odiare? E che cos’è l’odio?». L’argomento è vastissimo. Le risposte a queste domande, apparentemente semplici, hanno riempito intere biblioteche. E basta scorrere un qualsiasi dizionario etimologico per capire come la radice della parola odio alligni, identica, in quasi tutte le lingue antiche. Perché l’odio, non neghiamolo, è connaturato all’essere umano. Il quale non è mai riuscito a governare e a reprimere «l’indicibile fascino del lato oscuro» da cui è sempre stato pervaso. All’odio, e ai «crimini efferati nati dal pregiudizio», il criminologo e psichiatra milanese Massimo Picozzi ha dedicato molti anni di studi e anche il suo ultimo lavoro, pubblicato da Solferino. Un libro che si legge come fosse un giallo, ma che racconta storie terribili e angoscianti. Storie vere. Di uomini e di donne posseduti dall’odio. E di uomini e donne vittime della furia omicida di chi non ha saputo, voluto o potuto dominare sé stesso.
    9m 48s
  • A quattro anni dalla morte, la lezione di Luis Sepúlveda su letteratura e potere

    11 MAY. 2024 · Quattro anni fa, il 16 aprile 2020, all'età di 70 anni – e stroncato dall'epidemia di COVID – moriva lo scrittore cileno Luis Sepúlveda. La storia personale di Sepúlveda, «una vita vissuta con grande intensità e con grande dolore», ha influito enormemente sulla sua attività artistica. E conoscere i passaggi più significativi diventa essenziale per cogliere non soltanto la dimensione etica del lavoro dell'autore latino-americano, ma anche per apprezzarne il profilo estetico. La ragione stilistica, se così possiamo definirla. Per capire Sepúlveda, per leggere i suoi libri con un'intensità e una consapevolezza maggiori, è utile se non addirittura necessario, passare attraverso le conversazioni con Bruno Arpaia, pubblicate da Gaudia qualche anno fa e poi ristampate e aggiornate di recente. In questa puntata di CentoParole, Dario Campione ci presenta Raccontare, resistere.
    10m 21s
  • Il ritorno di Petra Delicado, la poliziotta che ha cambiato il noir spagnolo

    4 MAY. 2024 · Oggi vi racconto il libro di Alicia Giménez Bartlett La donna che fugge, pubblicato da Sellerio.A distanza di sette anni dalla precedente indagine, torna in libreria Petra Delicado, l’ispettrice della polizia di Barcellona protagonista dei noir di Alicia Giménez Bartlett. La donna che fugge è il dodicesimo capitolo della serie che aveva esordito nel 1996 con Riti di morte e cambiato per sempre la scena gialla spagnola. In realtà, alla dozzina di inchieste vanno aggiunti nove racconti, pubblicati in volume sempre da Sellerio, e una curiosa autobiografia, uscita nel 2020. «Da Agatha Christie a Fred Vargas, molte scrittrici si sono affezionate ai propri personaggi, ma nessuno ha dedicato loro un intero libro per raccontarne le vite in una sorta di falsa autofiction. Alicia Giménez Bartlett lo ha fatto in Sin muertos», letteralmente “Senza morti”, tradotta in italiano con il titolo Autobiografia di Petra Delicado, un libro in cui l’investigatrice barcellonese racconta la sua esistenza in prima persona, dall’infanzia ai passi iniziali nella polizia, senza dimenticare ovviamente i matrimoni e i divorzi.Si potrebbe dire, hanno affermato alcuni critici spagnoli, «che il legame tra Petra e Alicia Giménez Bartlett sia forte quanto quello che esiste tra gemelli. Gemelli mentali, ovviamente». È possibile. Quale autore di storie seriali, verrebbe da chiedersi, non si rispecchia anche soltanto in parte in quello che scrive? Spiega però l’autrice raccontando la genesi del personaggio: «Non volevo essere una femminista avant la lettre, mi dicevo che questa donna sarebbe stata al comando e che avrebbe avuto dei cattivi pensieri. All’epoca non c’erano così tante poliziotte donne come oggi, ma il tempo mi ha dato ragione. Ora ce ne sono molte, e sono anche donne al comando. Era una specie di anticipazione di ciò che sarebbe successo».In ogni caso, La donna che fugge è giallo classico, con una trama coerente, uno stile scorrevole, situazioni e personaggi credibili e realistici, ritmo sostenuto.
    9m 18s
  • Nel dizionario di Odifreddi il campionario della stupidità, da Babbo Natale a Harry Potter

    27 ABR. 2024 · La definizione più semplice di dizionario, probabilmente, è anche la più intuitiva. E la più corretta. Il dizionario è una raccolta di parole. Cui l'autore tenta di dare una definizione, un significato. Nel tempo, però, il concetto di dizionario si è molto allargato. Mettere in fila nomi, fatti, idee non ha più lo scopo di costruire un perimetro di senso più o meno ampio, quanto piuttosto di spaziare nella libera prateria dei pensieri. Le singole parole diventano punti di partenza dai quali raggiungere obiettivi anche molto diversi tra loro. Il successo di tantissimi dizionari è dovuto principalmente alla loro struttura: ritmo incalzante, spiegazioni brevi, citazioni fulminanti, linguaggio emozionale. Tutti ingredienti di una scrittura chiamata molto spesso anche a divertire. In questo senso, il Dizionario della stupidità di Piergiorgio Odifreddi è da considerarsi quasi un modello. Ed è il libro che ci presenta oggi Dario Campione, nella puntata del podcast CentoParole.
    10m 29s
  • Trump, Biden e i troppi luoghi comuni sugli Stati Uniti d'America

    20 ABR. 2024 · Oggi vi racconto il libro di Francesco Costa Frontiera. Perché sarà un nuovo secolo americano, pubblicato da Mondadori.«Un popolo che si convince di essere speciale andrà certamente più lontano di un popolo che si convince di essere sfortunato, incapace, perennemente vittima. La cultura e l’identità degli Stati Uniti sono senza dubbio in stretta correlazione con l’idea di frontiera». Nelle pagine finali del suo ultimo libro, intitolato appunto Frontiera, Francesco Costa, giornalista, blogger e vicedirettore del Post, riassume il senso di un lavoro che tenta di descrivere - allontanandosi dai troppi cliché e luoghi comuni che imperversano ovunque - «L’unica nazione mai costruita sulla sistematica mescolanza di popoli e culture diverse», un Paese che «sta attraversando un momento affascinante e contraddittorio, molto raccontato e poco compreso, per certi versi unico».Che cosa sono, oggi, gli Stati Uniti? E verso quale direzione si sta spostando la loro nuova frontiera? Bisogna subito dire che quello del giornalista siciliano, più che un saggio organico, è «una raccolta di frammenti di realtà». Costa osserva, ascolta e racconta l’anima degli States. Assembla dati, storie, curiosità: pezzi di un puzzle complesso, ma sorprendente. Il suo è un «libro frastagliato e non lineare perché la realtà stessa è frastagliata e non lineare», oltre che in rapido, continuo e tumultuoso cambiamento. Chi legge ha un’unica incombenza: spiegare le vele della curiosità, del desiderio di scoperta; essere disponibile ad «accettare sorprese e incongruenze».
    10m 23s
  • Da Roger Federer a Jannik Sinner, quando il tennis diventa poesia

    13 ABR. 2024 · Oggi vi racconto il libro Il tennis come esperienza religiosa, di Edgar Foster Wallace, pubblicato da Einaudi. C’è un Paese, l’Italia, che sembra essere soggiogato in questo momento da un giovane atleta altoatesino, un tennista. Jannik Sinner. L’attenzione verso le partite giocate da Sinner si è fatta spasmodica, i grandi quotidiani seguono i match punto per punto con dirette online, gli stessi match in Tv raggiungono audience insperate anche da trasmissioni collaudate e in palinsesto da anni. Insomma, è esplosa una vera e propria mania. Che, per certi aspetti, richiama da vicino la storia di un altro grande protagonista di questo sport, lo svizzero Roger Federer. Il legame emotivo che milioni di persone hanno avuto con Federer è stata una connessione radicata in qualcosa di più della semplice adorazione dell’eroe. Come ha scritto qualche anno fa Michael Steinberger sul New York Times, «abbiamo naturalmente assaporato l’arte che ha portato in campo. Il tennis è un gioco elegante, ma nessuno lo ha reso più elegante di Federer. […] E tuttavia, non è stata solo o principalmente la sua abilità con la racchetta a rendere Federer così amato. [Il tennista di Basilea] trasudava gentilezza, una qualità fin troppo rara in un atleta della sua statura». Ha regalato gioia. La stessa cosa che, oggi, sta facendo, forse del tutto involontariamente, anche Jannik Sinner. Lo sport è l’epica moderna. Può sembrare banale dirlo, ma ci allontaneremmo dalla verità se non lo facessimo. Ovunque, lo sport va oltre il gesto tecnico di chi lo pratica. Ogni Paese, ogni territorio, vive (o Il podcast di Dario Campione Nr. 67 - 13/4/2024 tenta di vivere) i propri momenti di epica sportiva; vuole affermarne i miti e utilizzarli come fattore di identità culturale. Questo è vero soprattutto nelle nazioni più giovani. C’è chi ha detto che gli europei e gli asiatici sono «sepolti» dal peso della Storia; ma nordamericani, sudamericani, australiani o neozelandesi, no. «Non è un caso che proprio loro siano furiosamente affamati di racconto sportivo, per dotarsi di mitologie primarie, senso di comunità, identità». Paradossalmente, lo stesso accade in Italia, dove le vittorie sportive, quelle di squadra così come quelle di un singolo, ricuciono provvisoriamente gli strappi e le lacerazioni dei fronti perennemente contrapposti, dei moderni e contemporanei guelfi e ghibellini. E anche in Svizzera, dove sotto lo scudo di un autentico eroe come Federer si sono riunite culture e anime altrimenti molto diverse e distanti tra loro. Nel 2006, lo scrittore americano David Foster Wallace fu inviato a Londra dalla redazione di Play, il magazine sportivo del New York Times, per raccontare il torneo di Wimbledon. Da quella esperienza sarebbe uscito un lungo reportage, diventato poi un libro: Roger Federer as Religious Experience, Roger Federer come esperienza religiosa.
    8m 32s
  • La vita spericolata di Marlon Brando, il divo del cinema che odiava Hollywood

    6 ABR. 2024 · Il 3 aprile di 100 anni fa, a Omaha in Nebraska, nel cuore del Midwest americano, nasceva Marlon Brando. Uno degli attori-icona del Novecento, l’uomo capace di imporre un nuovo modo di recitare davanti alla macchina da presa e di imprimere, di fatto, una svolta nel cinema hollywoodiano a partire dagli anni Cinquanta. In occasione dell’anniversario, La nave di Teseo ha riportato in libreria, dopo quasi tre decenni, l’autobiografia di Brando: Le canzoni che mia madre mi insegnava, un libro molto particolare e anomalo, che il divo americano scrisse con l’aiuto del giornalista californiano Robert Lindsey, oggi quasi novantenne, già capo dell’ufficio di corrispondenza del New York Times a Los Angeles e ghostwriter, tra l’altro, anche dell’autobiografia di Ronald Reagan. Le canzoni che mia madre mi insegnava appare come un libro schietto, sicuramente rivelatore di una personalità tanto forte quanto ambigua e contrastata. Brando racconta molto di sé attore, dei ruoli che lo hanno reso celebre, ma anche delle difficoltà emotive che dice di aver sofferto come figlio di una madre alcolizzata e di un padre crudele e prepotente.
    9m 11s
  • «Perché la Cina di Xi Jinping può vincere la guerra delle spie»

    30 MAR. 2024 · Duemila e trecento anni fa, ma forse anche prima, gli strateghi cinesi compendiarono le proprie virtù militari in un libro destinato a diventare tra i più letti della storia: il Sun Tzu, ovvero L’arte della guerra. Un testo il cui ultimo capitolo, il tredicesimo, è dedicato alle spie. «Se un sovrano illuminato e un generale saggio risultano sempre vittoriosi sui nemici e realizzano imprese superiori alla norma, tutto ciò avviene grazie alla previsione - scrissero i comandanti dell’esercito imperiale - Questa previsione non può essere ottenuta tramite entità sovrannaturali, non può essere dedotta dagli eventi, non può essere calcolata. Dev’essere [invece] acquisita tramite uomini che conoscono la situazione nemica»: gli informatori. Le spie. Che sono di cinque tipi: «le spie locali, gli infiltrati, i doppiogiochisti, le spie mandate a morire e le spie che devono sopravvivere». Quando le cinque spie «lavorano insieme e nessuno conosce il loro Tao, costituiscono la “rete degli spiriti” - dice Sun Tzu - E sono un vero tesoro per il sovrano». Due millenni dopo, molte cose sono cambiate, ovvio. Ma non il principio per cui le informazioni sono il combustibile necessario per affrontare non soltanto la guerra, ma anche ogni potenziale situazione di rischio. Nella Cina contemporanea, la Cina dominata dal Partito Comunista e dal suo leader supremo Xi Jinping, l’insegnamento di Sun Tzu è tuttora applicato quasi alla lettera. Una rete fittissima di spie, umane e tecnologiche, copre con le sue maglie l’intera società. Maglie che, da qualche anno, il governo di Pechino tenta di calare ovunque sia possibile nel resto del pianeta. Sono moltissimi, ormai, e soprattutto di fonte statunitense, gli studi sull’espansione senza freni del Grande Fratello cinese. «La più colossale e articolata organizzazione di intelligence mondiale», la definisce Antonio Teti, che sull’argomento ha scritto un saggio pubblicato da Rubbettino e intitolato China Intelligence. Tecniche, strumenti e metodologie di spionaggio e controspionaggio della Repubblica Popolare Cinese. Nonostante qualche evidente difetto di scrittura - in particolare, un eccesso di tecnicismi e un uso troppo disinvolto, talvolta persino incoerente, delle definizioni in inglese - il libro di Teti ha un merito indiscutibile: mostrare come e in che modo la Cina di Xi Jinping abbia costruito il suo sistema capillare di spionaggio, spiegarne le finalità, evidenziarne il pericolo.Buon ascolto!
    9m 7s
  • «Life», la storia del Papa venuto dalla fine del mondo

    23 MAR. 2024 · Raccontare la Storia, quella con la S maiuscola, attraverso una singola storia. Quella di un uomo. Mettere in fila passaggi epocali, e non solo, seguendo il nastro dei ricordi di un testimone speciale (ma forse sarebbe meglio definirlo straordinario). In parole semplici, è questo il senso di Life, la biografia di papa Francesco uscita qualche giorno fa in tutto il mondo per i tipi di HarperCollins.La mia storia nella storia, recita il sottotitolo del libro. Un progetto chiaro, che nei 14 capitoli, scritti dal pontefice assieme al giornalista Fabio Marchese Ragona, si compie in maniera lineare. In un crescendo di interesse. Destinato a culminare, nelle ultime pagine, nella rievocazione del conclave del 2013 e nello sguardo sul futuro della Chiesa cattolica.«Possiamo chiederci: ho mai raccontato a qualcuno la mia vita? […] Si tratta - dice Bergoglio - di una delle forme di comunicazione più belle e intime: raccontare la propria vita. Essa permette di scoprire cose fino a quel momento sconosciute, piccole e semplici, ma, come dice il Vangelo, è proprio dalle piccole cose che nascono le cose grandi».Ovvio, la vita di un Papa non è minimamente paragonabile ad altre. Dentro c’è un peso specifico della memoria, del tempo, assolutamente raro. E anche la lettura e la riflessione sui fatti, seppure compiute a posteriori, diventano elementi unici e incomparabili di analisi. E probabilmente, è proprio questo il punto di maggiore interesse del libro: non essersi fermato al dato biografico, ma averlo messo in relazione diretta con la Storia. Arricchendo così di luce nuova il ricordo di alcuni passaggi nodali del Novecento e degli anni Duemila. Buon ascolto!
    10m 35s
  • «Ci vediamo in agosto»: l'ultimo incantesimo d'amore di Gabriel García Márquez

    16 MAR. 2024 · C’è una regola, forse ineluttabile, nel mondo dell’arte poetica e letteraria: quando un autore importante lascia un’opera inedita alla morte, quel pezzo finirà per essere pubblicato, indipendentemente da qualsiasi volontà testamentaria o indicazione di sorta.È quanto accaduto anche con Ci vediamo in agosto, l’ultimo inedito di Gabriel García Márquez uscito in italiano da Mondadori e, in contemporanea, in altri 30 Paesi, il 6 marzo scorso, il giorno in cui il Premio Nobel colombiano avrebbe compiuto 97 anni. «Nessuno che avesse tenuto nel cassetto un romanzo di Gabriel García Márquez negli ultimi dieci anni sarebbe stato in grado di nasconderlo per sempre, per quanto l’autore dicesse in privato di averlo rinnegato - ha scritto Nadal Suau su El País - un tale atteggiamento», peraltro, sarebbe stato inconcepibile: «non importa se le ragioni per ignorare» la scelta «siano artistiche, sentimentali, strategiche: ogni testo ha bisogno di emergere una volta scritto, ed è bene che ci riesca, […] non perché tutto ciò che García Márquez ha fatto è stato magistrale, ma perché quando non lo è, almeno costituisce una fede in più della sua vocazione».La decisione di editare il romanzo è stata presa dai figli dello scrittore, Rodrigo e Gonzalo, i quali hanno ripetuto nel prologo quanto già noto, ovvero che il padre aveva chiesto di non conservare il racconto. «Gabo ci lavorò lungo 25 anni, in maniera più concentrata dal 2003 fino alla fine del 2004 quando le sue condizioni peggiorarono sempre di più a causa dell’Alzheimer di cui soffriva. A quel tempo, sapevamo soltanto della sua sentenza finale: “Questo libro non funziona. Bisogna distruggerlo”. Non l’abbiamo distrutto, ma l’abbiamo messo da parte, nella speranza che il tempo decidesse cosa farne. Leggendolo ancora una volta, a quasi dieci anni dalla sua morte, abbiamo scoperto che aveva moltissimi meriti di cui poter usufruire». A partire dal fatto che avrebbe completato la trilogia «sull’amore in età matura» iniziata con Dell’amore e altri demoni e proseguita con Memoria delle mie puttane tristi, l’ultimo lavoro del quale lo scrittore autorizzò la pubblicazione ancora in vita. Buon ascolto!
    9m 32s

«CentoParole» è un podcast del Corriere del Ticino, scritto e realizzato da Dario Campione. Non sappiamo mai cosa leggere, eppure abbiamo le librerie piene, il kindle senza memoria disponibile. Ecco...

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«CentoParole» è un podcast del Corriere del Ticino, scritto e realizzato da Dario Campione. Non sappiamo mai cosa leggere, eppure abbiamo le librerie piene, il kindle senza memoria disponibile. Ecco quindi che Dario ci racconta un libro in pochi minuti, in pillole non amare come le medicine, ma leggere e che curano la mente e lo spirito. «Perché non possiamo giudicare un libro dalla copertina, ma dal sapore che ci lascia in bocca quando lo finiamo» (Cit.)
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Autor Corriere del Ticino
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