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La Resa dei Conti

  • La Resa dei Conti

    30 ABR. 2020 · Peppino Mazzotta cura la regia de La resa dei conti atto unico di Michele Santeramo. La pièce tocca questioni universali: di che pasta sono fatti gli uomini? Possono avere fiducia gli uni negli altri? Interrogativi senza risposta e senza tempo, nel dialogo tra due uomini sulla propria condizione, alla ricerca di una possibilità altra, un’occasione di salvezza. Entrambi sono in cerca di una forma di fede, che renda possibile credere che l’uomo può guarire l’uomo. «Ci devono essere momenti in cui quel che si è fatto – spiega Michele Santeramo a proposito del testo – non deve bastare a raccontare quel che si è diventati. Normalmente, il mondo nel quale viviamo, quello fatto di relazioni reali e virtuali, non ammette cambiamenti (…) Dovremmo poterci prendere tutti una rivincita sul passato, su quel che siamo stati, inventarci un personaggio, crederci prima noi e poi aspettare che qualcuno ci creda insieme a noi. Cambiare la vita se la vita non funziona. Per evitare che diventi una condanna». di Michele Santeramo con Daniele Russo e Andrea Di Casa scene e costumi Lino Fiorito luci Cesare Accetta regia Peppino Mazzotta coproduzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia
    Escuchado 53m 17s

Peppino Mazzotta cura la regia de La resa dei conti atto unico di Michele Santeramo. La pièce tocca questioni universali: di che pasta sono fatti gli uomini? Possono avere fiducia...

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Peppino Mazzotta cura la regia de La resa dei conti atto unico di Michele Santeramo. La pièce tocca questioni universali: di che pasta sono fatti gli uomini? Possono avere fiducia gli uni negli altri? Interrogativi senza risposta e senza tempo, nel dialogo tra due uomini sulla propria condizione, alla ricerca di una possibilità altra, un’occasione di salvezza. Entrambi sono in cerca di una forma di fede, che renda possibile credere che l’uomo può guarire l’uomo. «Ci devono essere momenti in cui quel che si è fatto – spiega Michele Santeramo a proposito del testo – non deve bastare a raccontare quel che si è diventati. Normalmente, il mondo nel quale viviamo, quello fatto di relazioni reali e virtuali, non ammette cambiamenti (…) Dovremmo poterci prendere tutti una rivincita sul passato, su quel che siamo stati, inventarci un personaggio, crederci prima noi e poi aspettare che qualcuno ci creda insieme a noi. Cambiare la vita se la vita non funziona. Per evitare che diventi una condanna».

di Michele Santeramo

con Daniele Russo e Andrea Di Casa

scene e costumi Lino Fiorito
luci Cesare Accetta

regia Peppino Mazzotta

coproduzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia
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Autor Teatro Bellini Napoli
Categorías Artes escénicas
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