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Le storie di chi è stato costretto a fuggire dal proprio paese raccontate dai protagonisti.
Non Mi Chiamo Rifugiato
Non Mi Chiamo Rifugiato
12 MAR. 2022 · Jawad Eidari è un sociologo di origine afghana sposato e padre di due bambini nati in Italia. Fuggito bambino all'epoca del primo regime talebano della fine degli anni Novanta si rifugia in Iran, dove sopravvive lavorando in una cava di marmo. Nonostante le difficoltà riesce ad emanciparsi e completa tutti i cicli di studio fino a laurearsi in sociologia. Si sposa e grazie a un permesso per motivi di studio segue la moglie Nazifa, una biochimica, in Italia dove entrambi chiederanno asilo. Jawad, infatti, è di etnia hazara storicamente discriminata e perseguitata in Afghanistan perché di confessione sciita. Oggi, sia lui che la moglie lavorano come mediatori culturali e non riescono a comprendere cosa impedisca al paese che li ha accolti di riconoscerli come cittadini attivi della propria società. Ciò che pesa di più dopo tanti anni in Italia è il fatto di essere ancora considerati stranieri, una condizione incomprensibile soprattutto per i loro figli che dell'Afghanistan hanno sentito solo parlare dai propri genitori.
Non Mi Chiamo Rifugiato è una trasmissione ideata e realizzata da Stefano Leszczynski per la Radio Vaticana, in collaborazione con il Centro Astalli di Roma.
La musica della sigla è stata composta e realizzata da Luca Leszczynski.
22 ENE. 2022 · Sentirsi soli nel deserto, quando anche l'ultimo compagno di viaggio giace cadavere al tuo fianco, fa perdere ogni speranza. Aweis Ahmed non è persona facile allo scoramento. Lui è un calciatore, un atleta, ed ha sfidato la sharia imposta dagli al-Shabab in Somalia. Se non fosse stato forte e sicuro di sè sarebbe morto già allora. Invece sopravvive e si sposta da un paese all'altro del vasto continente africano nel tentativo di sfuggire ai suoi aguzzini e di ricostruirsi una vita. Ma la fuga sembra infinita e l'unica possibilità resta quella di puntare verso l'Europa. E a questo punto che Aweis incontra il deserto, non soltanto quello geografico dei terrotori riarsi dal sole, ma quello umano dei cuori inariditi dalla violenza e dalla crudeltà. Sono i miliziani libici a salvarlo da un destino scontato, ma solo per farlo precipitare nell'orrore delle prigioni tripoline. Si salva ancora una volta e ancora una volta sfida il destino attraversando il mare. L'approdo in Italia però non è che l'inizio di nuove difficoltà.
Non Mi Chiamo Rifugiato è una trasmissione ideata e realizzata da Stefano Leszczynski per la Radio Vaticana, in collaborazione con il Centro Astalli di Roma.
La musica della sigla è stata composta e realizzata da Luca Leszczynski.
15 ENE. 2022 · In guerra gli operatori umanitari fanno più paura di chi spara. E' per questo motivo che Wael Hulou è dovuto fuggire dalla Siria nel 2013. Durante il terrificante assedio che aveva spaccato in due la città di Aleppo, contesa tra militari fedeli a Damasco e ribelli, Wael contribuisce ad organizzare i soccorsi per i suoi concittadini che fuggono da una parte all'altra della città. Ma in quei giorni di caos la pietà non è benvista e gli attivisti siriani vengono accusati di dare soccorso ai ribelli e arrestati casa per casa. Grazie a una soffiata Wael riesce a scappare e ripara nel vicino Libano, dove continua ad operare nel settore umanitario con il Jesuit Refugee Service; ma anche lì non è al sicuro. Inizia così la sua fuga verso l'Europa per tentare di ricostruirsi una vita, prima in Germania e poi in Italia. Oggi Wael continua a lavorare per i rifugiati a Roma, sempre con il JRS, ma la sua speranza resta quella di rivedere il suo paese in pace e di riabbracciare la sua famiglia.
Non Mi Chiamo Rifugiato è una trasmissione ideata e realizzata da Stefano Leszczynski per la Radio Vaticana, in collaborazione con il Centro Astalli di Roma.
La musica della sigla è stata composta e realizzata da Luca Leszczynski.
18 DIC. 2021 · Mpemba è oggi una giovane donna capace di sorridere di fronte alle difficoltà della vita. Era soltanto una bambina quando è dovuta fuggire dalla repubblica Democratica del Congo con sua madre e il fratellino. Arrivata in Italia all'età di 13 anni si è scontrata con una nuova cultura e una nuova società poco avvezze alle buone pratiche dell'accoglienza e dell'integrazione. Era chiaro già dai primi giorni del suo arrivo in un piccola cittadina dell'Italia centrale che Mpemba non sarebbe mai ritornata nel suo paese d'origine, eppure il suo inserimento in Italia è stato difficile per gli ostacoli della lingua, del clima e - inutile ometterlo - per il colore della sua pelle. Dopo vent'anni in Italia, Mpemba è perfettamente inserita nel suo nuovo paese, ha una figlia nata in Italia, formata nelle scuole statali, mai stata in un'altro paese e che non riesce a capire perché sia considerata straniera. Una storia che racconta il percorso d'integrazione di molti nuovi italiani, ancora senza cittadinanza.
Non Mi Chiamo Rifugiato è una trasmissione ideata e realizzata da Stefano Leszczynski per la Radio Vaticana, in collaborazione con il Centro Astalli di Roma.
La musica della sigla è stata composta e realizzata da Luca Leszczynski.
11 DIC. 2021 · Duclair era un giovane insegnante in Camerun quando sono esplosi i disordini a causa delle discriminazioni subite dalla minoranza anglofona del paese. Una situazione di tensione alimentata più da ragioni economiche e politiche, che dalle incomprensioni tra le due comunità linguistiche del Camerun. Le spinte secessioniste dei ribelli dell'Ambazonia e l'iniquo sfruttamento delle ricchezze minerarie e petrolifere in alcune aree del paese hanno indotto il governo centrale a reprimere con durezza ogni forma di dissenso. Duclair, attivo nelle associazioni studentesche universitarie, è coinvolto nelle proteste. Arrestato e torturato fugge verso la Nigeria con l'intenzione di raggiungere l'Algeria. Ingannato dai trafficanti ai quali si rivolge finisce, invece, in Libia. Da lì la via del mare diventa un percorso obbigato. Giunto in Italia si scontra con un sistema di accoglienza che non riesce a comprendere, fatto di percorsi burocratici sempre più intricati. E' con l'aiuto del Centro Astalli che riesce a presentare la sua richiesta di asilo. In questo podcast Duclair ci racconta la sua esperienza e la sua voglie di integrarsi in Italia, un paese che oggi sente sempre più suo e verso il quale prova una profonda gratitudine.
Non Mi Chiamo Rifugiato è una trasmissione ideata e realizzata da Stefano Leszczynski per la Radio Vaticana, in collaborazione con il Centro Astalli di Roma.
La musica della sigla è stata composta e realizzata da Luca Leszczynski.
2 OCT. 2020 · Soumaila è un giovane attivista maliano quando nel 2012 un colpo di Stato sconvolge la sua vita e quella di altri 17 milioni di persone. La lotta per il potere porta a un lungo periodo di repressione e di persecuzione per chi si oppone al nuovo regime. Anche chi ha un passaporto valido e un visto per l'Europa non riesce a uscire indenne dalla trappola delle discriminazioni e viene spinto suo malgrado nelle mani dei trafficanti. La storia di Soumaila ci accompagna per mano attraverso tutti i paradossi e le tragedie di chi è costretto a migrare per salvarsi la vita.
Un programma scritto e realizzato da Stefano Leszczynski
29 SEP. 2020 · Charity è fuggita dal Camerun nel 2017 per sfuggire alle rappresaglie scatenatesi dopo le tensioni tra minoranza anglofona e maggioranza francofona nel paese. Il conflitto che è scaturito dalla discriminazione per ragioni linguistiche ha provocato migliaia di morti e centinaia di migliaia di profughi. Una situazione che ha radici lontane nel tempo e malcelate ragioni economiche.
Un programma scritto e realizzato da Stefano Leszczynski
9 SEP. 2020 · La storia di Cedric affonda le sue radici negli sconvolgimenti politici della Repubblica Democratica del Congo. Alla caduta del presidente Mobutu cambiano le etnie al potere e la sua famiglia cade in disgrazia. La sua vita di bambino ne esce sconvolta, ma Cedric trova una via di salvezza nell'arte e nella recitazione. Tutto va bene finché non appare in un cortometraggio inviso al governo del presidente Kabila. E' allora che iniziano la storia della sua persecuzione e i disperati tentativi di salvarsi la vita.
Un programma scritto e realizzato da Stefano Leszczynski
9 SEP. 2020 · Dhurata ha 7 anni quando la sua famiglia fugge dall'Albania. Alla fine degli Anni 90 almeno 100mila albanesi hanno attraversato l'Adriatico in seguito all'anarchia che regnava nel Paese delle Aquile. Il collasso finanziario aveva ridotto la popolazione alla fame e gli unici ad arricchirsi erano gli scafisti e le organizzazioni criminali.
Un programma scritto e realizzato da Stefano Leszczynski
9 SEP. 2020 · Shadamgul è figlio di una ricca famiglia di commercianti afghani e l'ottavo di undici fratelli. Tutta la sua vita è segnata dalla guerra infinita che sconvolge il paese. In cerca di una vita migliore Shadamgul si affida a una rete di trafficanti che promette di farlo arrivare in Europa. Inizia così un cammino che durerà quasi un anno e lo porterà a valicare montagne ghiacciate e ad affrontare il mare. Tra i tanti compagni di viaggio Shadamgul è uno dei pochi che riesce ad arrivare vivo in Grecia. Ma il suo viaggio non si ferma qui.
Un programma scritto e realizzato da Stefano Leszczynski
Le storie di chi è stato costretto a fuggire dal proprio paese raccontate dai protagonisti.
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Autor | Stefano Leszczynski |
Organización | Stefano Leszczynski |
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