2 ENE. 2022 · Quando il senso del pieno si fa senso del vuoto, solo il vuoto di senso salva il senso del pieno.
“Godetevi la vita, e godetevela pienamente.
E più humour riuscite a infondere alla vostra vita, meglio starete.
(Milton H. Erickson)
Quindi:
Preferisci abbandonare i tuoi quando e i tuoi perché o continuare a chiederti quando e perché?
Ti senti di aprirlo questo lucchetto in cui hai chiuso la tua vita o preferisci adagiarti nelle stesse parole, negli stessi pensieri, nelle stesse azioni e buttar via la chiave?
Ok, sei su un binario morto? Nell’esserne consapevole hai già iniziato il tuo percorso di cambiamento!
Resta viva è quindi un incoraggiamento a mettere in moto l’agire e il fare creando proprio quei vuoti di senso che, paradossalmente, possono dare solo senso al pieno di te.
Vorrei iniziare scaldandoci con le parole.
Queste che vi scriverò sono parole di Virginia Wolf “"Qualunque cosa succeda, resta viva. Non morire prima di essere morta davvero. Non perdere te stessa, non perdere la speranza, non perdere la direzione. Resta viva, con tutta te stessa, con ogni cellula del tuo corpo, con ogni fibra della tua pelle. Resta viva, impara, studia, pensa, leggi, costruisci, inventa, crea, parla, scrivi, sogna, progetta. Resta viva, resta viva dentro di te, resta viva anche fuori, riempiti dei colori del mondo, riempiti di pace, riempiti di speranza. Resta viva di gioia. C’è solo una cosa che non devi sprecare della vita, ed è la vita stessa.”
Io vorrei andare avanti e dico che, per non sprecare la tua vita, la mia vita, la nostra vita, dobbiamo continuare a scegliere e non possiamo pensare di non scegliere perché non scegliere è già una scelta.
Noi resteremo vive quando le nostre parole, i nostri pensieri, le nostre azioni si allineeranno nel quotidiano attimo dopo attimo, istante dopo istante.
Restiamo vive nel raggiungere gli obiettivi di ogni giornata e, nonostante la nostra mente possa farci cadere in tante trappole cerchiamo, evitandole, di non cadere in esse.
Non cadiamo nella trappola di evitare, di procrastinare, di rimuginare, di lamentarci, di continuare ad agire solo per dovere senza vedere o trovare in ciò che facciamo il piacere di farlo.
Il piacere di scegliere anche le modalità con cui lo facciamo, con cui agiamo. Questo anche con l’invito di accogliere la bellezza della nostra imperfezione, del nostro non essere perfette e soprattutto nel tentativo di non cavalcare, non solcare quell’onda del dubbio pronta a risucchiarci verso gli abissi più neri.
Quindi restiamo vive
quando siamo di fronte ad un problema, quando non vediamo la luce, quando non vediamo il cambiamento, raccogliamo le nostre forze per andare avanti, per non arrenderci esprimendo proprio il ruggito del leone che abbiamo dentro e, perché no, cavalcando la tigre che è in noi.
Restiamo vive rinnovando ogni giorno la motivazione a partire di nuovo, ripartire ogni volta salutando con gioia ogni nuova alba.
Questo per me significa anche usare la vita e diventa la nostra pratica quotidiana. Quindi usare la vita vuol dire mettere in luce le nostre particolari caratteristiche, percepirla questa vita e fare di tutto per non giudicarla, superarne i limiti. Questo per me è dare senso alla vita. In ognuno di noi c’è la vita, proprio così com’é, per come siamo, quindi l’invito che ci fa Virginia Wolf lo vorrei riprendere dicendo davvero: impara, studia, costruisci, inventa, crea, parla, scrivi, sogna, progetta e soprattutto rimani fedele a te stessa. Rimaniamo fedeli a noi stesse, sempre.
Vorrei terminare con alcune parole di Alessandro Baricco tratte dal libro Oceano Mare: “volevo dire che io la voglio, la vita, farei qualsiasi cosa per poter averla, tutta quella che c’é, tanta da impazzirne, non importa, posso anche impazzire ma la vita, quella, non voglio perdermela, io la voglio davvero, dovesse anche fare un male da morire è vivere che voglio”.
Grazie, buona vita.