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RADIO BUNKER - L'Italia che si racconta

  • Il soprano Elena Maria Pinna: la musica lirica fra barocco e classico, un viaggio nell’arte canora

    20 MAY. 2024 · Nella puntata di oggi, incontriamo la musica e per farlo ci aiutiamo raccontando la bellissima e simpaticissima Elena Maria Penna, soprano nata nella meravigliosa isola di Sardegna e approdata a Ferrara nel corso dei suoi studi e della sua carriera. Conosciuta attraverso la nostra amica e collega di redazione Gaia Conventi che l’ha fotografata durante un concerto, siamo arrivati ad intervistarla per raccontarla e farci raccontare il mondo della musica classica, lirica e barocca. Giovane soprano sassarese, si diploma con il massimo dei voti in Pianoforte principale presso il Conservatorio di Parma ed in Canto lirico presso il Conservatorio di Ferrara. Attualmente si specializza in canto Rinascimentale e Barocco con Marina De Liso. Nel 2023 è vincitrice del premio del Teatro dell’Opera di Sofia (Bulgaria) con il ruolo di Gilda dal Rigoletto di G. Verdi. Viene scelta dal Teatro Comunale di Ferrara come soprano solista per il Concerto di Capodanno 2023 accompagnata dalla storica orchestra a plettro ‘Gino Neri’. Successivamente, con il medesimo titolo, si esibisce al Teatro dell’Opera di Opava (Repubblica Ceca) sotto la direzione di Oliver von Dohnányi e la regia di Luděk Golat. Nello stesso anno sarà Serafina nel Campanello di G. Donizetti al Teatro Comunale di Ferrara (direzione di M. Titotto e regia di G. Dispenza). Partecipa in qualità di soprano solista ad importanti rassegne quali il Mittelfest ed il Piccolo Opera Festival. E’ scelta dal Teatro Comunale di Ferrara come solista per il Concerto di Capodanno 2024 con l’orchestra Gino Neri di Ferrara. Rappresenta i giovani talenti musicali italiani con un concerto presso l’Ambasciata italiana in Kuwait. Viene scelta per due anni consecutivi come allieva effettiva dell’Accademia Chigiana di Siena grazie alla quale debutta, sotto la supervisione di D. Gatti, L. Acocella e W. Matteuzzi, i ruoli di Berenice nell’opera rossiniana ‘L’ Occasione fa il ladro'(direzione di H. Aavik, regia L. Mariani) presso il Teatro dei Rozzi e Sofia nel ‘Signor Bruschino’ (direzione J. Suppa e regia di L. Mariani) presso il Teatro dei Rinnovati di Siena. Risulta vincitrice delle audizioni indette dalla Toscanini di Parma e del Concorso indetto dalla Cappella di San Petronio a Bologna, per i quali debutta rispettivamente nell’opera “Hänsel und Gretel’ presso il Teatro Regio di Parma (direzione di M. Spotti, regia di R. Cucchi) e nell’opera seicentesca ‘La Catena di Adone’ (Falsirena sotto la direzione di M. Vannelli, regia di A. Allegrezza) presso Modena e Bologna. E’ vincitrice delle Audizioni per giovani artisti sardi indette dall’Ente Concerti M. De Carolis per la quale interpreta la Prima Novizia nella Suor Angelica di Puccini (direzione di A. Sisillo e regia di G. Ciabatti) e la Cugina in Madama Butterfly (direzione di M. Alibrando e regia di G. Ciabatti). Nel Maggio 2021 debutta come Susanna ne ‘Le Nozze di Figaro’ presso il Teatro Comunale di Ferrara (direzione di M. Titotto, regia di G. Dispenza). Nel mese di Settembre 2021 è ancora Berenice con l’Orchestra Classica Italiana sotto la direzione di F. da Ros e la regia E. Bertolotti. E’ solista per il Concerto di Natale 2021 con l’Orchestra Classica Italiana presso il Teatro Comunale di Belluno. Nel 2019 debutta come Clarice nel ‘Mondo della luna’ di J. Haydn (direzione di M. Titotto, regia di A. Allegrezza).
    55m 15s
  • L’Istituto comprensivo Teodoro Bonati di Bondeno ed il progetto “Cuori in-canto”

    15 MAY. 2024 · Nella puntata di oggi vi raccontiamo un progetto, nato nell’ambito scolastico dell’Istituto comprensivo “Teodoro Bonati” di Bondeno, in provincia di Ferrara. Lo faremo assieme al professor Luca Maiorano, suo dirigente, alla maestra Rita Tinazzo e alla maestra Lucrezia Zancoghi. L’I.C. “T. Bonati” di Bondeno propone un progetto che, in stretta collaborazione con le associazioni musicali del territorio, supporta, grazie all’intervento di esperti validi ed accreditati, il lavoro dei docenti curricolari, per i quali rappresenta anche una valida opportunità di formazione in itinere. Il progetto, utilizzando una metodologia ludica ed accattivante, è finalizzato all’assimilazione del codice musicale convenzionale e all’apprendimento della tecnica strumentale, con l’obiettivo di raggiungere quelle competenze che favoriscono la musica d’insieme. Orchestra, banda o gruppo di musica diventano strumento di educazione alla disciplina e alla crescita civile, anche e soprattutto nei contesti di disagio sociale e strumento di inclusione per i ragazzi con BES e disabilità, per sviluppare in loro un più radicato senso di autostima e di fiducia nelle proprie capacità, rappresentano inoltre un ottimo mezzo per realizzare nel concreto quel processo di integrazione culturale che è da sempre uno degli obiettivi principali del nostro Istituto. Percorsi di strumento, percorsi di alfabetizzazione musicale/strumentale, e percorsi di canto moderno caratterizzano l’idea relativa all’educazione al Canto corale e alla Vocalità. Contestualmente si valorizza la crescita artistica e creativa dei bambini, stimolando la loro motivazione e favorendo lo sviluppo di competenze musicali e di abilità sociali, in modo innovativo ed originale. Il progetto infatti è teso a realizzare momenti importanti per consolidare le relazioni interpersonali, evidenziando l’identità di ciascuno e creando le occasioni per condividere un’esperienza di gioia, di collaborazione e di divertimento. Il progetto si è articolato attraverso:Attività di FORMAZIONE volte alla realizzazione di vari concerti durante il periodo natalizio e di altri due a fine anno scolastico, con tutti gli studenti partecipanti come momento di gratificazione personale e di restituzione nei confronti dell’Istituto e della comunità, ricordiamo i prossimi appuntamenti:Esibizione del Coro e dell’Orchestra Scolastica della Scuola Primaria “C. Battisti” di Bondeno in Piazza Garibaldi mercoledì 5 giugno alle ore 21:00 (con recupero in caso di maltempo giovedì 6 giugno allo stesso orario).Esibizione del Coro e dell’Orchestra Scolastica della Scuola Primaria “B. Bisi” presso il campo sportivo di Scortichino domenica 19 maggio alle ore 16:30 (l’esibizione si terrà anche in caso di maltempo in una struttura al coperto).Attività di PROMOZIONE CULTURALE allo scopo di favorire la diffusione della musica nel mondo della scuola e nel territorio ampliando la conoscenza della cultura musicale, letteraria ed artistica in genere, attraverso contatti fra persone, enti ed associazioni, per sottolineare la funzione della scuola quale centro di promozione culturale del territorio. Il 3 aprile 2024 un viaggio di istruzione a Roncole Verdi (PR) ha portato oltre 200 alunni in visita guidata alla casa natale del Maestro e a Busseto per ammirare sia il teatro “G.Verdi” che la casa museo Barezzi.Il 4 Maggio poi le classi coinvolte nel progetto hanno assistito ad un concerto tenuto dagli allievi del Conservatorio “G.Frescobaldi” presso il Teatro Comunale di Ferrara, iniziativa proposta allo scopo di stimolare la curiosità e l’interesse degli alunni verso il mondo del Teatro, un ambiente così lontano dal loro vissuto quotidiano, nel tentativo di avvicinarli ed appassionarli alla magia della scena e poter mostrare loro tutta la maestosità architettonica degli ambienti di questo edificio storico. Prendere parte alla musica dal vivo, ad uno spettacolo che vede come protagonisti gli strumenti musicali, è stata poi l’occasione per conoscerne caratteristiche e peculiarità da vicino. Un’altra iniziativa che si è svolta nei mesi di marzo e aprile è stata: “La Banda va in classe” una serie di concerti- lezione tenuti a gruppi di classi aperte dai maestri della Filarmonica “G. Verdi” di Scortichino, grande eccellenza del territorio.
    37m 36s
  • Giuseppe Ravetti ci racconta la Cooperativa Sociale Il Cavaliere Blu | Nuovi Emergenti by Arly Joi #8maggio

    8 MAY. 2024 · Nella puntata di oggi abbiamo il grandissimo piacere di ospitare Giuseppe Ravetti, amministratore delegato della Cooperativa Sociale Il Cavaliere Blu di castellazzo Bormida. Giuseppe lo abbiamo conosciuto attraverso un programma televisivo in cui vengono matchate alcune persone ai fini di un matrimonio al buio e proprio in questa trasmissione, mentre il nostro ospite, uno degli sposi, ha raccontato della sua sfera professionale, della cura che si prendono dei ragazzi con problemi dello spettro autistico, delle sue attività e del perché lo fanno. Direttamente dal loro sito web: Il Centro Rubens è il primo centro diurno disabili a Castellazzo Bormida e si propone di diventare un punto di riferimento nella provincia di Alessandria per quanto riguarda il trattamento del disturbo dello spettro autistico. Il Centro si ispira al modello educativo del Prof. Lucio Moderato, uno dei suoi Fondatori, e della Fondazione Sacra Famiglia. L’Autismo è un disturbo pervasivo dello sviluppo, i cui sintomi coinvolgono l’ambito sociale, comunicativo e comportamentale. Per la varietà di manifestazioni collegate a questo disturbo, si parla di “spettro autistico”, Alcune tra le caratteristiche riportate dai soggetti autistici sono: -Deficit nell’area della comunicazione e delle relazioni sociali (nei casi più gravi assenza del linguaggio verbale); -Difficoltà a adattarsi ai cambiamenti e presenza di comportamenti ripetitivi; -Ipersensibilità agli stimoli sensoriali. Le diagnosi di autismo negli ultimi anni sono in continuo aumento, e di conseguenza c’è una richiesta sempre più alta delle famiglie di servizi specializzati in questo disturbo. Nel territorio alessandrino, il servizio del Centro Diurno Rubens costituisce un unicum per la specializzazione nell’autismo, rispondendo a un bisogno territoriale in cotinuo aumento. In particolare il servizio nasce per offrire supporto educativo ed assistenziale alle famiglie durante l’adolescenza e l’età adulta, fasi in cui la scuola non si fa più carico dell’educazione dei giovani con disabilità. La Cooperativa Sociale il Cavaliere Blu è nata nel 2019 a Castellazzo Bormida (AL), da educatori e professionisti del sociale esperti nel lavoro con persone disabili, con la mission di promuovere la qualità della vita e l’inclusione delle persone con disabilità intellettivo-relazionale, attraverso l’offerta di attività assistenziali e educative. Aiutiamo e supportiamo queste realtà!Supportate La Cooperativa Sociale Il Cavaliere Blu con il vostro contributo del 5×1000: Codice Fiscale 02606280069 Proseguiremo poi con la rubrica di musica gestita dalla nostra amica Arly joi “Nuovi emergenti”.
    1h 31m 45s
  • Megic Pizza, una tradizione tutta italiana raccontata dal suo ‘boss’ Gerardo Acampora

    14 ABR. 2024 · Nella puntata di oggi, vi porteremo in Friuli Venezia Giulia per parlarvi di pizza perché il nostro ospite odierno è oriundo della Campania e ha fondato un vero e proprio ‘colosso’ imprenditoriale che si occupa di produzione di pizze. Come riporta sul suo sito web: La nostra storia inizia sull’isola di Grado quasi quarant’anni fa. Michele e il suo storico locale, “La Ciacolada”, sono i primi protagonisti del nostro racconto che vedrà nel ruolo di protagonista anche Gerardo, il figlio, e tutto il nostro team di lavoro dello stabilimento di Ronchi dei Legionari, in provincia di Gorizia. Tutti insieme abbiamo contribuito a creare non solo una pizza eccellente ma anche una “famiglia allargata” che lavora con entusiasmo e dedizione. Dopo molti anni d’impegno attivo nella ristorazione abbiamo deciso di intraprendere una nuova sfida, di portare il sapore e i profumi della nostra pizzeria nelle case di tutti. È così che è nato il progetto Megic, acronimo di Michele, Eleonora, Gerardo, Ida, ovvero i nomi dei componenti della nostra famiglia e di Ciacolada, il nostro punto di partenza. La creatività e la fantasia, figlia delle nostre origini campane, ha caratterizzato l’intero percorso della nostra storia. Dal brevetto dell’HMS – hand movement simulator, uno strumento che stende le nostre pizze proprio come se fosse un pizzaiolo in carne e ossa, a quello di “Hasta la pizza!” la prima pizza al mondo che si mangia su uno stecco come un gelato. Nel 2016 avviene il salto di qualità: Megic pizza viene insignita del certificato Italian Identity Index, il sigillo distintivo del saper fare italiano, una grande soddisfazione che fa del prodotto un paladino del Made in Italy a livello internazionale! Innovazione è la nostra parola d’ordine, così da anticipare i desideri dei nostri consumatori. Prodotti diversi ma tutti ideati per soddisfare i gusti e le esigenze degli amanti della pizza. Oggi a portare avanti i progetti e le idee di Megic è Gerardo, imprenditore e pizzaiolo eclettico e creativo, sempre impegnato in una nuova idea. L’ultima si chiama HoHo, una App che permette alle attività commerciali di fare instant marketing mirato alla propria clientela fidelizzata. Un viaggio dunque in una delle più grandi tradizioni enogastronomiche italiane, la Pizza!Abbiamo anche ricordato i compleanni del mitico https://it.wikipedia.org/wiki/Marcello_Lippi ex calciatore e allenatore di calcio italiano, di ruolo difensore, di https://www.flaviobriatore.it/, imprenditore e dirigente sportivo italiano, di https://www.maurizioferrini.it/, comico e attore italiano e di https://lucaargentero.it/, attore ed ex modello.
    47m 31s
  • La casa degli scherzi, un thriller dei fratelli Agostinacchio | Nuovi Emergenti by Arly Joi #29marzo

    29 MAR. 2024 · Nella puntata di oggi di Radio Bunker, vi racconteremo la storia di un libro. Un thriller per la precisione, iniziato molti anni fa da un ragazzo pugliese, Francesco Agostinacchio che però perderà la vita in un incidente aereo nel 2005. Anni dopo, sua sorella Annalisa, troverà il manoscritto come ci racconterà e lo finirà, trasformandolo in un interessantissimo racconto. «Una sorella ritrova i primi, promettenti, capitoli di un romanzo giallo scritto, ma non finito, dal fratello morto. E decide di concludere lei il lavoro, risolvendo il mistero architettato dal fratello. Il risultato è un romanzo che appassiona il lettore dalla prima all’ultima pagina. E che ci ricorda come la potenza delle storie sia qualcosa di immortale» (Alessio Romano) Francesco, ex adolescente esperto in scherzi paradossali che non si è ancora affrancato dalla sua identità di burlone, è un aspirante medico legale. Quando si trova alle prese con la prima autopsia, scopre suo malgrado degli elementi in contrasto con la tesi del suicidio portata avanti dall’Istituto di medicina legale e dal pubblico ministero, che hanno fretta di archiviare il caso. Cosa emergerà dal suo lavoro e come si evolverà la collaborazione con lo scrupoloso ispettore Fiorino, incaricato delle indagini? Una storia a metà strada fra il thriller e il romanzo di formazione, in cui il lettore non potrà far a meno di affezionarsi al protagonista: Francesco è un eroe riluttante e schietto, malinconico e autoironico, che si interroga sul suo futuro professionale mentre si ritrova costretto ad affrontare una realtà meno limpida di come la immaginava. Proseguiremo poi con la rubrica musicale Nuovi Emergenti in compagnia della bellissima e bravissima Arly Joy che ci presenterà nuove proposte musicali.
    1h 19m 33s
  • La cantautrice marchigiana Gretel si racconta | Nuovi Emergenti by Arly Joi #15marzo

    15 MAR. 2024 · Nella puntata di oggi di Radio Bunker, ai nostri microfoni ritornerà a trovarci la cantautrice marchigiana Greta Palmieri, oggi in arte Gretel, che dopo due anni verrà a raccontarci tutte le novità della sua crescita artistica all’indomani dell’uscita di sue nuove canzoni molto interessanti. Proseguiremo poi con la rubrica musicale Nuovi Emergenti in compagnia della bellissima e bravissima Arly Joy che oltre a presentarci nuove proposte musicali ci parlerà anche del perché, nel mondo della musica è così difficile emergere, delle invidie e della pianificazioni dei traguardi in questo mondo artistico.
    1h 10m 25s
  • Brigata Sassari, una delle anime della Sardegna. Storia e tradizioni di un orgoglio tutto italiano

    11 MAR. 2024 · Nella puntata di oggi, abbiamo il grandissimo onore e piacere di potervi presentare la gloriosa Brigata Sassari dell’Esercito Italiano. Ci guiderà in questo racconto proprio il suo comandante, il Generale Stefano Messina.La Brigata Sassari è una brigata di fanteria dell’Esercito Italiano, posta alle dipendenze del Comando Forze Operative Sud. Il 151º reggimento fanteria “Sassari”, con sede a Cagliari presso la caserma Monfenera, e il 152º reggimento fanteria “Sassari” con sede a Sassari presso la caserma Gonzaga costituiscono il nucleo storico della brigata. Ad essi, in tempi più recenti, si sono affiancati il 3º reggimento bersaglieri, dislocato a Capo Teulada nella Caserma Pisano, il 5º Reggimento Genio Guastatori, che ha sede presso la caserma Bechi Luserna di Macomer, il reggimento logistico “Sassari” dislocato a Cagliari e il 45º reparto comando e supporti tattici “Reggio” di stanza a Sassari. Il comando della brigata ha sede nel centro di Sassari presso la caserma La Marmora. La brigata è una delle unità italiane più presenti nei teatri operativi in operazioni di risoluzione delle crisi (CRO – Crisis Response Operations) ed è classificata dall’Esercito come “forza di proiezione”. Storia La Brigata Sassari (Tattaresa) è stata costituita il 1º marzo 1915 da due reggimenti, il 151º fanteria a Sinnai (Cagliari) e il 152º fanteria stanziato a Tempio Pausania: la particolarità di questi reparti è che sono composti quasi interamente da sardi, e quindi sono uniti da un forte senso di gruppo. Già in passato vi erano stati gruppi militari formati da conterranei sardi, tra cui la Cohors II Sardorum in epoca romana, schierata in Nord Africa e costituita solo da ausiliari sardi, diversi tercios reclutati nel periodo iberico, il Reggimento di Sardegna in quello sabaudo e la Brigata Cagliari operante tra il 1862 ed il 1991. Secondo alcune testimonianze raccolte negli anni, tenendo ben conto che, a parte l’articolo del giornale La Nuova Sardegna, non esiste alcun documento ufficiale che confermi questa notizia, la decisione di costituire una brigata di soli Sardi avrebbe avuto origine da una rissa concitata tra un esiguo gruppo di artiglieri sardi e un reggimento di “continentali”, al termine della quale il primo riuscì a mettere fuori gioco il secondo. La prima guerra mondiale La Brigata “Sassari” venne subito messa in servizio nella prima guerra mondiale, quando combatté sull’Isonzo e ottenne la citazione sul bollettino del Comando Supremo come migliore unità, per le sue azioni eroiche negli scontri di Bosco Cappuccio, Bosco Lancia e Bosco Triangolare. Nel 1916 combatté sull’Altopiano di Asiago, ricevendo la prima medaglia d’oro per la riconquista dei monti del massiccio delle Melette (il Monte Fior, il Monte Castelgomberto, il Monte Spil e il Monte Miela) e del Monte Zebio. Una narrazione di tali eventi si trova nel memoriale Un anno sull’Altipiano di Emilio Lussu, ai tempi un ufficiale della Brigata. Nel novembre e dicembre 1917, in seguito alla Battaglia di Caporetto, la “Sassari” combatté sul Piave per fermare le truppe austriache che già avevano occupato tutto il Friuli e parte del Veneto. Nel 1918 combatté nella battaglia dei Tre Monti prendendo il Col del Rosso, il Col d’Ecchele e il Monte Valbella, ottenendo una seconda medaglia d’oro. La Brigata “Sassari” ebbe in queste azioni un alto numero di vittime, il 13,8% degli effettivi contro il 10,4 della media nazionale (138 Sassarini ogni 1000 incorporati contro la media nazionale di 104). Le perdite subite furono 3.817 tra morti e dispersi e 9.104 tra mutilati e feriti (la regione con il più alto numero di caduti in percentuale fu la Basilicata con il 21,06 %; la regione con il maggior numero di perdite fu la Lombardia con 80.108 caduti pari al 10,4 % degli incorporati). La Brigata (che generalmente inquadrava 6000 soldati) venne ricostituita due volte; per rigenerarla furono trasferiti nelle sue file i soldati sardi che militavano in altri reggimenti. Fra le due guerre Nel 1926 la Brigata fanteria “Sassari” venne rinominata 12ª Brigata fanteria e vi confluì il 12º Reggimento fanteria, proveniente dalla Brigata “Casale”.Nel 1934 assunse il nome di Brigata fanteria “Timavo”, subordinata alla 12ª Divisione fanteria “Timavo”. La seconda guerra mondiale Nel 1939 la Brigata cambiò di nuovo ordinamento, diventando 12ª Divisione fanteria “Sassari”, perdendo il 12º Reggimento fanteria e acquisendo il 34º Reggimento artiglieria. Servì sui Balcani nel 1941 con la II Armata, sfondando le linee jugoslave e prendendo Tenin, città che divenne sede del Comando di Divisione fino al 1943, quando successivamente alla caduta del regime fascista il 25 luglio 1943 la Divisione venne dislocata – sempre al comando del generale Francesco Zani – nell’ambito dello schieramento posto a difesa di Roma dal possibile attacco da parte delle truppe tedesche. La “Sassari” era una delle pochissime divisioni di fanteria italiane ad essere state convertite secondo il nuovo ordinamento Mod. 43 del Regio Esercito, con una buona disponibilità di veicoli corazzati. Nei giorni successivi alla proclamazione dell’Armistizio, reagendo all’attacco sferrato dalle truppe dell’ex alleato nell’ambito dell’Operazione Achse, prese parte attiva ai combattimenti in difesa della città in località Porta San Paolo insieme alle Divisioni “Granatieri di Sardegna” e “Ariete II” unitamente ai civili romani.Il 10 settembre, a seguito della fuga di Vittorio Emanuele III da Roma e delle condizioni di resa concordate con l’alto Comando tedesco mentre ancora infuriavano i combattimenti, la Divisione dovette consegnare le armi ai tedeschi e venne sciolta.
    34m 53s
  • Lucca: Un viaggio tra le bellezze e le tradizioni di una città d’arte toscana unica

    28 FEB. 2024 · Nella puntata di oggi, abbiamo come ospite la città di Lucca, ci parlerà di lei e della sua storia, tradizioni ed eventi il suo sindaco Mario Pardini e l’assessore al Turismo, Mobilità, Valorizzazione e Tutela delle Mura Urbane Remo Santini. Lucca, città dalle mura intatte e dal fascino antico, si trova nel cuore della Toscana, immersa in un paesaggio verdeggiante punteggiato da oliveti e vigneti. La sua storia millenaria, le sue tradizioni gastronomiche e la ricca vita culturale la rendono una destinazione unica e affascinante per visitatori di tutto il mondo. Storia: Le origini di Lucca risalgono all’epoca etrusca, come testimoniato dai resti archeologici rinvenuti in città. Nel corso dei secoli, Lucca ha avuto un ruolo importante nella storia d’Italia, passando sotto il dominio di diverse potenze, tra cui i Romani, i Longobardi e i Fiorentini. Nel 1805, la città divenne Principato indipendente sotto Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone Bonaparte. Le mura: Le mura di Lucca sono uno dei simboli della città. Costruite in diverse epoche, a partire dal XII secolo, le mura fortificate si snodano per oltre 4 chilometri e sono ancora perfettamente intatte. Passeggiare lungo le mura è un’esperienza suggestiva che permette di ammirare la città da una prospettiva unica e di godere di una vista panoramica mozzafiato. Tradizioni gastronomiche: La cucina lucchese è ricca e saporita, basata su ingredienti semplici e genuini. Tra i piatti tipici da non perdere ci sono il “tordello lucchese”, una pasta ripiena di carne, il “farro con le verdure”, la “zuppa di farro” e il “castagnaccio”, un dolce fatto con farina di castagne. Eventi culturali: Lucca è una città vivace che offre un ricco calendario di eventi culturali durante tutto l’anno. Tra gli appuntamenti più importanti ci sono il “Lucca Comics & Games”, uno dei più grandi festival di fumetti e giochi d’Europa, il “Lucca Summer Festival”, con concerti di musica classica e jazz, e il “Festival del Teatro”. Lucca è una città che conquista il cuore di chi la visita. Il suo fascino antico, la sua ricca storia e le sue tradizioni gastronomiche la rendono una destinazione ideale per un weekend o una vacanza indimenticabile.
    36m 5s
  • Francesca Pecchi da Roma a New York City per la passione del Teatro, si racconta

    21 FEB. 2024 · Nella puntata di oggi, torniamo oltre oceano e più precisamente nella Grande Mela, la mitica New York City per incontrare un’altra ragazza italiana trasferitasi per la sua grande passione per il teatro. Francesca Pecchi è un’attrice nata e cresciuta a Bruxelles da genitori romani. Ha frequentato la Scuola Europea di Bruxelles dove, oltre a coltivare il suo italiano, ha studiato anche il francese, l’inglese, il tedesco e lo spagnolo. Nel 2017, all’età di tredici anni, ha iniziato ad appassionarsi al mondo del teatro entrando a far parte di una compagnia teatrale italiana fondata in quell’anno nota come “Le Giovani Teste Matte” diretta da, ormai suo grande mentore, Paolo Gaio. Col passare degli anni ha avuto il privilegio di ricoprire diversi ruoli iconici tra cui: la vanitosa ne Il Piccolo Principe, il leone codardo ne Il Mago di Oz e il genio della lampada in Aladino. Il suo percorso con Le Giovani Teste Matte si è purtroppo dovuto concludere a febbraio 2020 con lo scoppio della pandemia poiché l’anno dopo, essendosi diplomata da scuola, ha preso il volo verso l’America. A settembre 2021 è stata ammessa all’American Academy of Dramatic Arts di New York, dove ha intrapreso la sua formazione da attrice professionale, che l’ha preparata sia in ambito teatrale che cinematografico. Francesca vive nella Grande Mela da ormai due anni e mezzo, e in questo periodo è già riuscita ad esibirsi su diversi palchi off-off Broadway collaborando con diversi artisti della scena newyorkese. Oltre al lavoro sul palco, si è anche cimentata nel dietro le quinte lavorando come stage manager in diverse produzioni e facendo anche da assistente di produzione per una webserie. Inoltre, a Dicembre 2023 ha anche fatto il suo debutto come scrittrice e regista mettendo in scena una sua commedia, intitolata Miss Universe, in collaborazione con due colleghi di Accademia facendo sold out. Attualmente si sta occupando nell’aprire la sua società di produzione in collaborazione con la sua amica e collega Lucia Sapienza, le quali faranno il loro debutto insieme al New York Theater Festival a Maggio 2024, con un adattamento originale de “Le Supplici” di Eschilo.
    1h 8m 2s
  • La mostra sulle mura di Bergamo: Le Mura nella Storia – Tesori di una città-fortezza del Rinascimento

    14 FEB. 2024 · Nella puntata di oggi ritorneremo a https://www.comune.bergamo.it/ per parlare delle sue mura ma in particolare di una mostra a loro dedicata che si tiene proprio a città alta presso il https://museodellestorie.bergamo.it/museo-del-cinquecento/ al Palazzo del Podestà in Piazza Vecchia e lo faremo con il suo curatore, il dottor Nicholas Fiorina. Le mura veneziane di Bergamo sono un’imponente costruzione architettonica che risale al XVI secolo, e si sono conservate bene nel corso dei secoli, non avendo subito alcun evento bellico. Comprendono 14 baluardi, 2 piani, 32 garitte (anche se solo una è giunta sino a noi), 100 aperture per bocche da fuoco, due polveriere e 4 porte (Sant’Agostino, San Giacomo, la più bella e panoramica, Sant’Alessandro e San Lorenzo, quest’ultima nota anche come porta Garibaldi). Ci sono inoltre numerose sortite e passaggi militari di cui, in parte, la memoria è andata perduta, come la Porta del Pantano inferiore, risalente al XIII secolo, che collegava via Borgo Canale, e la porta del Pantano inferiore, che era l’accesso alla parte superiore della Cittadella viscontea ed è scomparsa. I bastioni, dall’esterno, conferiscono alla città un aspetto di fortezza inespugnabile, ma dato che furono costruiti nella seconda metà del 500, l’avvento del cannone a tiro parabolico ha segnato la fine di questo tipo di costruzioni militari. Dal 9 luglio 2017, le mura veneziane sono entrate a far parte dell’UNESCO, come patrimonio dell’umanità, nel sito seriale transnazionale “Opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo: https://it.wikipedia.org/wiki/Domini_di_Terraferma–https://it.wikipedia.org/wiki/Stato_da_Mar occidentale”. I colli su cui si sviluppò Bergamo alta rivestivano, fin dall’antichità, una notevole importanza strategico-militare per la loro conformazione orografica e perché erano un crocevia tra la parte orientale della pianura padana, in particolare il Friuli, e l’Europa centrale. La città di Bergamo era un https://www.treccani.it/enciclopedia/cenomani_(Enciclopedia-Italiana)/, alleato dei Romani, e in seguito divenne un importante caposaldo militare per loro. Era situata lungo un’importante strada militare che collegava il Friuli alla Rezia e quindi al resto dell’Europa. Le prime tracce di fortificazioni a Bergamo risalgono all’epoca romana, anche se ne rimangono poche tracce, ma ci sono maggiori testimonianze delle mura medievali del X secolo, che si sovrapponevano alle mura romane. Dal VI secolo, Bergamo fu uno dei https://it.wikipedia.org/wiki/Ducati_longobardi, insieme a Brescia, Trento e Forum Iulii (Cividale del Friuli). Il primo duca longobardo fu Wallari. Dopo il periodo di anarchia longobarda e la restaurazione della monarchia con l’elezione a re di Autari nel 584, il https://it.wikipedia.org/wiki/Wallari cedette al nuovo re metà del https://it.wikipedia.org/wiki/Ducato_di_Bergamo. Dopo la conquista carolingia nel 774, Bergamo divenne il centro di una contea franca, con https://it.wikipedia.org/wiki/Gisalbertini_di_Bergamo come primo conte franco. Durante l’ultima fase della tumultuosa epoca comunale, con le lotte tra https://it.wikipedia.org/wiki/Guelfi_e_ghibellini, Bergamo si diede nel 1331 a https://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_I_di_Boemia. Sotto il dominio del Re di Boemia iniziò la costruzione della Rocca, completata successivamente da https://it.wikipedia.org/wiki/Azzone_Visconti e poi dalla https://www.treccani.it/enciclopedia/repubblica-di-venezia/, sotto il cui dominio fu eretto il possente torrione circolare. La mostra farà rivivere, in un allestimento suggestivo, la storia delle https://whc.unesco.org/en/list/1533, tra progettazione e costruzione. Sarà come entrare nel cantiere di una città-fortezza del 500. Impareremo a conoscere cosa sia una fortezza “alla moderna” del Rinascimento e il ruolo particolarissimo di Bergamo, avamposto strategico del sistema difensivo della Repubblica di Venezia. 50 pezzi esposti tra documenti, carte, quadri, strumenti, armi, manoscritti e libri a stampa. 50 tesori che raccontano un secolo di storia, il Cinquecento. 16 le collaborazioni con i principali istituti di conservazione in Italia tra biblioteche, archivi e musei e collezionisti privati. 6 le città coinvolte: oltre a Bergamo, Venezia, Torino, Firenze, Milano e Brescia. 4 le istituzioni del territorio bresciano che hanno prestato competenze e collaborazione, a riconferma del forte legame che unisce Bergamo e Brescia nell’anno del loro sodalizio a Capitale Italiana della Cultura. Durante tutto il periodo di apertura della mostra, il Museo delle storie ti aspetta con un ricco calendario di appuntamenti tra percorsi guidati, visite teatralizzate e attività per famiglie. Dal 1 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024, apertura straordinaria della mostra ogni venerdì e sabato fino alle ore 22:30. Nell’ambito delle aperture straordinarie, sarà possibile acquistare un biglietto speciale per ascoltare i suggestivi rintocchi del https://it.wikipedia.org/wiki/Torre_civica_(Bergamo).
    47m 54s

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Radio Bunker è il podcast che racconta l'Italia. Nasce il giorno di Natale del 2020 e da allora la mission è solo una, raccontare la storia, le storie, le tradizioni, i borghi, l'enogastronomia e tanto altro della nostra meravigliosa Italia.
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