3' grezzi Ep. 385 Gerontocrazia di braghette
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Descripción
La nostra gerontocrazia di braghette avrebbe così tanto da imparare dalle dimissioni della premier della Nuova Zelanda. TRASCRIZIONE & LINKS [ENG translation below] Cortisone e antibiotici stanno facendo effetto, ma...
mostra másTRASCRIZIONE & LINKS [ENG translation below]
Cortisone e antibiotici stanno facendo effetto, ma mi perdonerete che anche oggi uso la voce artificiale perchè ancora, dopo 6 giorni, non riuscirei a parlare per tre minuti di seguito. Comunque che cosa incredibile il fatto che abbia potuto continuare a fare questo podcast usando una voce artificiale, una cosa del genere sarebbe stata impensabile appena pochi mesi fa.
Per niente impensabile e tutto secondo copione invece sono i commenti che sento e che leggo dopo le storiche dimissioni della premier della Nuova Zelanda, Jacinta Ardern, una delle mie eroine preferite, una donna che non l’ha mai mandata a dire a nessuno e che ha sempre dimostrato di essere coerente, una che predica bene e razzola ancora meglio.
Cosa è successo? È successo che quando per la prima volta nella storia moderna una persona che ricopre la massima carica dello stato e gode del massimo rispetto sia a casa che all’estero ha detto che vuole dimettersi, non perché è stata coinvolta in uno scandalo o perché è stata silurata dal suo partito, ma perché – e uso le sue parole - “ha finito la benzina”, persino una testata che io seguo e stimo come la bbc non ce la fa, e dà la notizia con un titolo che si chiede “Ma allora è vero che le donne non possono avere tutto?” – ma dài! Anche tu BBC ancora con questi commenti sessisti? Ma che delusione!
Sì, perché quello che a quanto pare non si riesce a capire, è come una persona all’apice del successo possa lasciare perché sa di non poter dare quel 200% di energia richiesto invece dalla carica che ricopre. Un atto di consapevolezza, di umiltà e di i ncredibile intelligenza polita. Ad avercene così!!
Prima di Jacinta Ardern la stmapa mondiale si era occupata poco della Nuova Zelanda, ma ha cominciato a parlare di Jacinta Ardern ancora prima che diventasse premier a 37 anni perché, come ho già detto, non si è mai tirata indietro davanti alle domande sessiste dei media – e non gliene è mai fregato niente delle critiche: per essersi presa 6 settimane di maternità quando è nata la figlia, per essersi portata la figlia neonata ad un’importante riunione internazionale, insomma, non si è mai persa occasione per criticarla.
Allora, le cose stanno così: la premier della nuova zelanda ha inanellato un successo mondiale dopo l’altro in tutti i campi, nella lotta al COVID, nella risposta agli attentati di matrice islamofobica (e a questo proposito pensate solo che quando l’ex presidente degli stati uniti Donald Trump le chiese cosa potesse fare per aiutare la Nuova Zelanda ad essere più sicura contro il terrorismo, lei disse: “siate più amorevoli verso il prossimo”) ecco, mi sono arrabbiata parecchio per il commento della BBC da cui mi aspettavo di meglio, ma mi sto divertendo un mondo a sentire i commenti della stampa italiana.
Cioè avete presente la nostra classe politica? Avete presente la gerontocrazia di braghette che ci governa da decenni? E allora Viva la nuova zelanda, che ha riconosciuto il voto alle donne nel 1893 mentre in Italia noi donne possiamo votare solo dal 1945!
TRANSLATION
Cortisone and antibiotics are having an effect, but you'll forgive me that today too I use the artificial voice because still, after 6 days, I wouldn't be able to speak for three minutes in a row. But how amazing that I was able to continue doing this podcast using an artificial voice, something like this would have been unthinkable just a few months ago.
Not at all unthinkable and entirely according to the script are the comments that I hear and read after the historic resignation of the premier of New Zealand, Jacinta Ardern, one of my favorite heroines, a woman who has never been afraid to speak her mind and who she has always proven to be consistent, one who practises what she preaches.
What happened? Has happened that for the first time in modern history a person who holds the highest office of state and enjoys the greatest respect both at home and abroad said that she wants to resign, not because involved in a scandal or because torpedoed by her party, but because - and I use her words - "she ran out of petrol", even a media outlet that I follow and respect like the BBC can't make it, and breaks the news with a headline that asks "Can women have it all?” - come on! You too BBC still with these sexist comments? How disappointing! [note: BBC has changed the title since.]
Yes, because what one apparently cannot understand is how a person at the peak of success can leave because she knows she cannot give that 200% of energy required instead by the position she holds. An act of awareness, humility and incredible political intelligence. Oh, imagine having more politicians like her!!
Before Jacinta Ardern, the world press had paid little attention to New Zealand, but it started talking about Jacinta Ardern even before she became premier aged 37 because, as I have already said, she never backed down in the face of sexist questions from the media – and she never gave a damn about criticisms: for having taken 6 weeks of maternity leave when her daughter was born, for taking her newborn daughter to an important international meeting, in short, they never missed an opportunity to criticize her.
So, here is the thing: the New Zealand premier has strung together one global success after another in all fields: in the fight against COVID, in the response to Islamophobic attacks (and in this regard, when the former president of the United States Donald Trump asked her what he could do to help New Zealand be safer against terrorism, she said: "be more loving to your neighbor") well, I was very angry at the BBC comment from which I expected better, but I'm having a blast hearing the comments from the Italian press.
That is, you know our political class, don't you? You do know the gerontocracy of sousages that has governed us for decades? So, long live New Zealand, which recognized the vote for women in 1893 while in Italy women have only been able to vote since 1945!
Información
Autor | M. Cristina Marras |
Organización | M. Cristina Marras |
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Comentarios
Alessio Lampis
hace 1 año