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3' grezzi Ep. 583 Prova a descrivere un buco

6 de ago. de 2023 · 2m 59s
3' grezzi Ep. 583 Prova a descrivere un buco
Descripción

A volte le cose più semplici sono quelle più difficili da descrivere: prendete il buco, provate un po' a descriverlo per ciò che è e non per quello che non...

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A volte le cose più semplici sono quelle più difficili da descrivere: prendete il buco, provate un po' a descriverlo per ciò che è e non per quello che non è, vi accorgerete di quanto sia difficile descrivere un buco. Ci stanno lavorando in filosofia e in ontologia, in fondo alla pagina vi metto il link ad un interessantissimo articolo che parla proprio di questo, è in in glese ma lo potete facilmente tradurre usando uno dei numerosi traduttori che trovate gratuitamente online.

TRASCRIZIONE [ENG translation below]

Oggi vi parlo dei buchi. Complice un articolo di filosofia interessantissimo, spassosissimo, che ho letto questa mattina, vi metterò un poi il link nelle note del programma, mi sono ritrovata a pormi una domanda che non mi ero mai posta in vita mia e cioè: che cosa è un buco?
Dal punto di vista filosofico, ma anche dal punto di vista della descrizione, se voi doveste descrivere un buco avreste difficoltà a descriverlo, perché i filosofi e gli onltologi ancora non ci sono riusciti, ci stanno lavorando. È però una cosa che tutti riescono a individuare, anche i neonati individuano il buco, così come individuano invece gli oggetti presenti nella vita reale.
Allora ci sono diverse scuole di pensiero sulla definizione del buco, alcune dicono: il buco è un'illusione perché non esiste, non è formato da nessun materiale e si può descrivere unicamente descrivendo quello che non è, cioè quello che lo circonda. Anche perché dal punto di vista linguistico si può cambiare la frase "c'è un buco nel foglio" dicendo "il foglio è perforato", quindi si cancella completamente la presenza del buco.
Ci sono quindi diverse teorie che cercano di spiegare come si possa definire il buco e io me ne sono lette e sono molto interessanti. Ripeto, non avevo mai riflettuto su una cosa che fa parte della nostra vita, i buchi sono dappertutto, a cominciare dalle asole degli occhielli ai buchi dove infiliamo le prese quando attacchiamo il nostro computer.
Quindi, alcuni dicono che i buchi sono delle porzioni descritte, qualificate di spaziotempo, quindi il mondo è pieno, l'Universo è pieno di spaziotempo, solo quando c'è il buco noi stiamo prendendo una sezione di questo spaziotempo e la stiamo definendo.
Altre teorie parlano del buco come la materia negativa del materiale che le ospita.
Ci sono delle caratteristiche, comunque che accomunano i buchi. Anzitutto i buchi, tenetevi forte, sono sempre parassiti perché non esistono isolati, hanno sempre bisogno di una materia che li ospiti.
Poi i buchi sono sempre riempibili e non necessariamente scompaiono, a meno che non si riempiano con lo stesso materiale di cui sono formati, quindi il buco di sabbia se ci metto la sabbia dentro il buco sparisce, ma un buco in un pezzo di legno, se ci metto dentro della carta il buco continua a esistere, e poi il buco coesiste sempre con il materiale che lo forma, infatti non è che se riempio un buco il buco si sposti per lasciare lo spazio al materiale con cui lo sto riempendo, insomma, è un discorso lungo, vi metto il link, leggetelo perché è veramente così affascinante. Viva i buchi!

TRANSLATION
Today I talk about holes. Thanks to a very interesting, hilarious philosophy article that I read this morning, I will put a later link to it in the program notes, I found myself asking a question that I had never asked myself in my life and that is: what is a hole ?
From the philosophical point of view, but also from the point of view of description, if you were to describe a hole you would have a hard time trying, because philosophers and onltologists still haven't succeeded, they are working on it. However, it is something that everyone can detect, even infants detect a hole, just as they detect objects present physically in real life.
Then there are different schools of thought on the definition of a hole, some say: a hole is an illusion because it does not exist, it is not formed by any material and can only be described by describing what it is not, that is, what surrounds it. Also because linguistically you can change the phrase "there is a hole in the paper " by saying "the paper is perforated," so you completely erase the presence of the hole.
So there are several theories that try to explain how a hole can be defined, and I have read about them and they are very interesting. Again, I had never thought about something that is part of our life, holes are everywhere, starting from the eyelet loops to the holes where we plug in the sockets when we plug in our computer.
So, some say that holes are described, qualified portions of spacetime, so the world is full, the Universe is full of spacetime, only when there is the hole we are taking a section of this spacetime and defining it.
Other theories speak of a hole as the negative matter of its host material.
There are characteristics, however, that holes share. First of all, holes, brace yourself, are always parasites because they do not exist in isolation; they always need a host matter.
Then holes are always fillable and they don't necessarily disappear unless you fill them with the same material they are formed of, so a sand hole, if I put sand in it, the hole disappears, but a hole in a piece of wood, if I put paper in it, the hole continues to exist, and then a hole always coexists with the material that forms it, in fact it's not that if I fill a hole, the hole moves to make room for the material I'm filling it with, in short, it's a long talk, I'll put the link, read it because it's really so fascinating. Long live the holes!



LINK all'articolo https://plato.stanford.edu/entries/holes/?ref=thebrowser.com
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Información
Autor M. Cristina Marras
Organización M. Cristina Marras
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