Annamaria Testa "Promuovere libri e lettura"
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Annamaria Testa "Promuovere libri e lettura: una rassegna di buoni esempi dal mondo" Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri Venezia dal sito: www.nuovoeutile.it Promuovere libri e lettura: impareremo a...
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Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri
Venezia
dal sito: www.nuovoeutile.it
Promuovere libri e lettura: impareremo a farlo, prima o poi?
Promuovere libri e lettura è importante per mille motivi, e qui su NeU ne abbiamo discusso molte volte.
Leggere migliora le singole persone. Leggere – ce lo dicono molte ricerche – stimola il cervello e alimenta il sistema cognitivo. E ancora: leggere narrativa accresce la tolleranza e l’empatia migliorando la metacognizione, cioè la capacità di interpretare e capire quel che pensano, sentono e credono gli altri.
Leggere migliora la comprensione della parole e la capacità di usarle, e quindi la capacità di comunicare e di farsi capire: una delle competenze trasversali più importanti, strategica anche in termini di occupazione in questi tempi ipertecnologici.
E leggere è una forma di apprendimento permanente.
Migliorando le competenze delle persone, la lettura aiuta a ridurre le disuguaglianze. Accrescendo la comprensione, la lettura accresce la tolleranza. E, quindi, migliora l’intera società.
NON SIAMO PROGETTATI PER LEGGERE.
Ma leggere non è per niente facile. L’invenzione della scrittura risale a soli 5000 anni fa, e noi non siamo “progettati” per leggere. I nostri occhi non sono fatti per restare incollati a lungo su una pagina o uno schermo, il nostro cervello deve fare un intensivo, costante e velocissimo sforzo di riconoscimento, interpretazione e memoria. Un’operazione che diventa meno defatigante man mano che si impara a leggere meglio.
La stessa lettura silenziosa è una conquista recente. Greci e latini leggevano compitando ad alta voce, o sussurrando. La lettura silenziosa si sviluppa attorno al 1100 e si afferma definitivamente, secondo gli studiosi, solo nel 1600.
LA LETTURA SI APPREZZA SOLO PRATICANDOLA.
Insomma, leggere è un’operazione tanto importante e gratificante quanto complessa, faticosa e impegnativa, specie per i principianti. Che vanno motivati a cominciare e a continuare a leggere, perché solo leggendo si apprezza, sempre più, la lettura, e lo stesso atto del leggere diventa via via più facile, più piacevole e più appassionante.
Ma per motivare le persone a leggere bisogna parlare di libri, di storie e di lettori. Bisogna, letteralmente, aiutare una passione a nascere, facendo leva sul desiderio, sulla curiosità, sull’immaginazione, sull’emulazione, sulle emozioni, sulla gratificazione personale e sull’orgoglio.
Oggi perfino le automobili o i surgelati si vendono suscitando emozioni. A maggior ragione, e per i motivi che vi dicevo, bisogna farlo ogni volta che ci si propone di promuovere libri e lettura. Ma succede proprio così?
MODESTI ESEMPI ITALIANI.
Forse ricorderete le più recenti campagne governative italiane per promuovere libri e lettura. La prima (siamo nel 2009) mostra un gruppo familiare che scorrazza qua e là per un prato scambiandosi libri. E trasforma il leggere in un’attività elitaria (bisogna essere vestiti di bianco), astratta e misteriosa (che diavolo stanno facendo quei signori?). È meno elitaria, ma ancor più surreale la nuova puntata della campagna, che esce nel 2011.
Un’ulteriore campagna, uscita nel 2013, propone motivi per andare in edicola, in libreria o in biblioteca costruendo una lambiccata argomentazione attorno alla parola “muro”, e ai suoi molti significati possibili.
PATERNALISTICI E SUSSIEGOSI? MEGLIO DI NO.
Ma perché mai, quando si tratta di promuovere libri e lettura, il tono dev’essere sempre paternalistico, sussiegoso e condiscendente, oppure riduttivo e fuorviante? Viene quasi il sospetto che questi messaggi siano stati progettati da qualcuno che, con i libri, ha una dimestichezza così scarsa da non sapere bene che cosa sono, a che cosa servono e come si usano. E che non ha la minima idea di come si fa a promuovere libri.
Certo, riuscirci non è semplice. Ma non è neanche impossibile.
Per dimostrarlo, ho raccolto alcuni dei più graziosi video dedicati a libri e lettura usciti nell’ultimo decennio.
USARE LE PAROLE.
Certo, leggendo si impara anche a usare le parole (e, magari, parole più complesse di “muro”). Ma c’è modo e modo per dirlo. Così come c’è modo e modo per raccontare la passione per la lettura.
LEGGERE AD ALTA VOCE. Bisogna cominciare ad amare la lettura prima ancora di imparare a leggere. Un magnifico modo per trasmettere la passione per i libri e per le storie è leggere ai più piccoli ad alta voce. Tra l’altro questo è, per i genitori, anche un magnifico modo per sviluppare intimità e per passare del tempo insieme ai piccoli.
sul sito www.nuoveutile.it Annamaria Testa presenta alcuni spot dedicati alla promozione del libro e della lettura: da vedere.
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
www.ilpostodelleparole.it
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