Carolyn Christov-Bakargiev "Giuseppe Penone. Incidenze del vuoto"

22 de nov. de 2019 · 23m 16s
Carolyn Christov-Bakargiev "Giuseppe Penone. Incidenze del vuoto"
Descripción

Carolyn Christov-Bakargiev "Giuseppe Penone. Incidenze del vuoto" Mostra a Cuneo, Complesso Monumentale di San Francesco Castello di Rivoli - Fondazione CRC www.fondazionecrc.it Curatori: Carolyn Christov-Bakargiev Enti Promotori: Fondazione CRC Castello...

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Carolyn Christov-Bakargiev
"Giuseppe Penone. Incidenze del vuoto"
Mostra a Cuneo, Complesso Monumentale di San Francesco
Castello di Rivoli - Fondazione CRC
www.fondazionecrc.it


Curatori: Carolyn Christov-Bakargiev

Enti Promotori:

Fondazione CRC
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea

“Giuseppe Penone: Incidenze del vuoto”, presenta alcune opere dell’artista originario di Garessio, tra gli scultori attualmente più importanti e riconosciuti al mondo. I partecipanti all’inaugurazione a Cuneo verranno omaggiati del catalogo della mostra. L’evento espositivo nasce dalla collaborazione tra la Fondazione CRC e il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea ed è curato dal direttore del Castello di Rivoli Carolyn Christov-Bakargiev, con l’assistenza curatoriale di Giulia Colletti.
Venerdì 11 ottobre alle ore 11 al Castello di Rivoli sarà inoltre presentata al pubblico l’opera “Identità”, tra le più recenti dello scultore.

Concepita come un progetto espositivo condiviso tra le due istituzioni nel Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo e nel giardino del Castello di Rivoli, la mostra presenta il cuore della ricerca dell’artista Giuseppe Penone. Una riflessione sulla dualità tra vuoto e pieno come parti costitutive e materiali del suo lavoro artistico, attraverso una precisa selezione di opere che mettono in relazione le due sedi, in un sofisticato gioco di giustapposizioni e rimandi.

“È un grande onore per Cuneo ospitare un artista di fama internazionale come Giuseppe Penone, originario di Garessio e ormai noto in tutto il mondo. Il Complesso monumentale di San Francesco diverrà per i prossimi mesi l’habitat ideale di opere normalmente esposte in luoghi come la Reggia di Versailles e il Louvre di Abu Dhabi” commenta il presidente della Fondazione CRC Giandomenico Genta. “La mostra è il frutto del grande lavoro messo in atto dalla Fondazione CRC in questi anni, grazie anche alla collaborazione con istituzioni culturali di primo livello come il Castello di Rivoli: la disponibilità di Penone dimostra l’importanza e la bontà di questo progetto espositivo, unico nel suo genere. Anche quest’anno la Fondazione CRC riesce ad offrire alla comunità cuneese e ai tanti appassionati d’arte che verranno appositamente a Cuneo l’occasione di ammirare con i loro occhi una mostra di altissimo livello”.

“L’arte di Penone esplora i fondamenti della scultura come modo di conoscere e comprendere empiricamente il mondo” spiega il curatore della mostra e direttore del Castello di Rivoli Carolyn Christov-Bakargiev. “La sua arte si basa sul principio di incarnare una consapevolezza fisica, tattile-visiva, di tutti gli organismi e delle loro trasformazioni. Penone percepisce il mondo e la vita in modo scultoreo, toccandone e accarezzandone le parti costitutive. Persino l’atto di respirare è una forma di scultura automatica, prodotta senza accorgersene. La scultura riguarda l’intaglio, lo scavo e la produzione di vuoti oppure, al contrario, concerne la fusione, la duplicazione e la moltiplicazione, attraverso una serie di passaggi, dal positivo al negativo, della forma oggetto di duplicazione o copia. Sia l’addizione sia la sottrazione avvengono attraverso gesti di incontro e, quindi, attraverso relazioni di intenzione tra l’umano e la materia, tra l’umano e il non umano”.

Penone è emerso alla fine degli anni Sessanta nell’ambito dell’Arte Povera, tra i movimenti artistici più importanti e innovativi del XX secolo a livello internazionale che trova la sua origine in Piemonte, dal quale proviene un importante nucleo del gruppo di artisti. L’Arte Povera è generalmente definita come un’arte di materiali e tecniche eterogenei e “poveri”. Più importante di questo aspetto è il fatto che tali artisti sono interessati a creare situazioni reali di energia, in cui natura e cultura non sono opposti. Oggi l’Arte Povera, e in particolare l’opera di Penone, gode di un rinnovato interesse, anche legato all’apprezzamento di quella libertà artistica e dell’interesse per la natura in essa presenti.

La mostra è accompagnata da un catalogo con un saggio inedito e un’intervista all’artista di Carolyn Christov-Bakargiev e scritti inediti di Penone. Il volume include una serie di disegni inediti che ripercorre come in un viaggio lo svolgimento cronologico e geografico delle opere scrivendo per la prima volta attraverso parole e immagini il racconto che le lega ai due luoghi che le ospitano.



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