Chiara Giaccardi "Credere è una fuga?" Torino Spiritualità
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Descripción
Chiara Giaccardi Credere è una fuga? "Torino Spiritualità" www.torinospiritualita.org Teatro della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno - Torino Venerdì 27 Settembre 2019 - Ore 15:15 Credere è una fuga? I...
mostra másCredere è una fuga?
"Torino Spiritualità"
www.torinospiritualita.org
Teatro della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno - Torino
Venerdì 27 Settembre 2019 - Ore 15:15
Credere è una fuga?
I sociologi Chiara Giaccardi e Mauro Magatti incontrano i detenuti della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno per interrogarsi insieme a loro sul senso della fede. Chi crede in Dio è in cerca di consolazioni? Di giustificazioni? Di qualcuno a cui addossare le proprieresponsabilità e mancanze? Oppure, per chi crede, c’è in gioco qualcosa di ben più grande?
L’evento gratuito è aperto al pubblico esterno fino a un massimo di 50 posti. Per aderire è necessario inviareuna mail entro e non oltre lunedì 16 settembre, con oggetto “Torino Spiritualità”, al seguente indirizzo: volontarilettura@circololettori.it. L’email deve contenere: nome, cognome, codice fiscale e copia allegata fronte/retro del documento di identità. Ritrovo davanti ai cancelli del carcere alle ore 14.30 per ingresso collettivo, al fine di facilitare i controlli.
con la collaborazione e il supporto di Commissione Consiliare Speciale per la Promozione della Cultura e della Legalità e del Contrasto dei Fenomeni Mafiosi del Comune di Torino, Garante delle Persone Private della Libertà Personale del Comune di Torino, Biblioteche Civiche Torinese della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno
Chiara Giaccardi, Mauro Magatti
"La scommessa cattolica"
C’è ancora un nesso tra il destino delle nostre società e le vicende del cristianesimo?
Il Mulino Editore
www.mulino.it
Non si tratta di rincorrere qualcosa che starebbe davanti – la piena affermazione della modernità, con tutti i suoi successi – né di inseguire un sogno di restaurazione della Chiesa – cullandosi nella nostalgia di un passato ormai perduto. Si tratta, piuttosto, di recuperare la consapevolezza di avere qualcosa di inaudito da dire a questo tempo.
Duemila anni di storia, un miliardo e 300 milioni di fedeli in continua crescita grazie alla spinta demografica dei paesi del Sud del mondo. Eppure la Chiesa cattolica appare invecchiata e impacciata, soprattutto in Europa dove per la maggior parte dei trentenni la «questione di Dio» non ha alcuna rilevanza, e gli scandali finanziari e sessuali hanno inferto un duro colpo alla sua reputazione. In Occidente il destino della fede deve misurarsi con un passato in cui si sono intrecciati cristianesimo, modernità, secolarizzazione, e con un presente che vede convivere progresso scientifico e religioni fai-da-te. In che modo allora la Chiesa potrà stare al passo con la vicenda moderna di cui è stata una matrice, ma che oggi la mette in difficoltà? C’è ancora posto per domande che non si esauriscano nelle promesse della tecno-scienza? E, d’altro canto, che futuro ha una modernità che recida completamente il dialogo con la religione?
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