Crisi degli affitti. La mancanza di alloggi minaccia lavoro e futuro dei piccoli centri

2 de sep. de 2024 · 2m 42s
Crisi degli affitti. La mancanza di alloggi minaccia lavoro e futuro dei piccoli centri
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Dopo la “desertificazione” demografica, bancaria e commerciale delle quali abbiamo parlato nei numeri scorsi di “Bellunesi nel Mondo”, eccoci ora alla “desertificazione immobiliare”, un’ altra delle criticità della nostra provincia...

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Dopo la “desertificazione” demografica, bancaria e commerciale delle quali abbiamo parlato nei numeri scorsi di “Bellunesi nel Mondo”, eccoci ora alla “desertificazione immobiliare”, un’ altra delle criticità della nostra provincia (e, a dire il vero, di buona parte del Paese). Si tratta della grave difficoltà di reperire alloggi in affitto: non se ne trovano proprio, specie nelle zone periferiche del territorio. Ciò incide negativamente – e sta diventando un’emergenza – anche sul mercato del lavoro, in quanto persone e famiglie che si trasferirebbero in Provincia, attratte dalla disponibilità di posti di lavoro, devono rinunciarci perché non trovano casa.  Questo si ripercuote ovviamente sulla realtà economica e sociale  della Provincia, specie in quei settori di lavoro e di servizio (sanità, artigianato, pubblico impiego,  edilizia, ecc.)  ove c’è carenza di personale.  I motivi sono vari e vanno, specie nelle zone turistiche, dall’ atteggiamento dei proprietari che preferiscono lasciare gli immobili sfitti per metterli a disposizione per periodi brevi e  ripetuti ai turisti, ad anche una certa loro riottosità all’affitto nel timore di spiacevoli sorprese da parte degli inquilini. Tutto ciò a fronte di un dato sorprendente e preoccupante: si pensi che in Provincia su  180.000 abitazioni, la metà non sono occupate! Ciò diventa veramente serio nei piccoli centri frazionali, dove il degrado delle abitazioni è galoppante, e, col deserto demografico e gli alloggi via via più fatiscenti, il destino futuro di questi piccoli nuclei, che costituiscono l’ossatura della nostra realtà demografica e sociale, sembra segnato. Certo, il problema non è solo di Belluno, ma riveste carattere nazionale, come recentemente  ci ha fatto notare  pure Paolo Doglioni, presidente Confcommercio Belluno, il quale ha anche aggiunto che proprio a livello nazionale  da parte di alcune Istituzioni, come, ad esempio la stessa  Confcommercio, maturino al riguardo proposte e iniziative di grande interessi e di positivi risultati. Ma il problema coinvolge tutte le Istituzioni. Abbiamo visto con piacere come l’Amministrazione provinciale di Belluno abbia preso a cuore la situazione e si stia movendo con attenzione e programmi. Una parte importante però la dovranno fare pure i Comuni, specie sull’aspetto del degrado urbano  ove si dovrà intervenire  (alcuni  lo stanno già facendo) con iniziative volte o  a farsi garanti di fronte ai proprietari nella concessione degli affitti o con programmi intesi ad acquisire alloggi, ristrutturarli, porli in affitto o in riscatto.   E noi, Abm, che c’entriamo? C’entriamo: bella, meritevole e apprezzata la nostra iniziativa di coinvolgere le “Famiglie  Bellunesi” all’estero sulle opportunità lavorative in Provincia. Ma se gli interessati vengono o volessero venire e non trovano casa? G.B.
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