La Senna taglia Parigi quasi a metà, delimitando le rive destra e sinistra. Attraversa Parigi per circa 13 km ed è poco profonda.Collegando l'Ile-de-France e la regione dello Champagne nel Nord, la Senna è il corso d'acqua più trafficato in Francia con più di 20 milioni di tonnellate di merci movimentate ogni anno.Per la cronaca, sapete che in realtà non si tratta della Senna...? Se consideriamo i flussi d'acqua nel punto in cui i due fiumi confluiscono, non è la Senna che scorre a Parigi, ma il fiume Yonne! Infatti, in generale quando due fiumi si uniscono, si ritiene che quello con il flusso minore si getti nell'altro. Nella regione di Seine et Marne, dove nasce, la Senna ha una portata di 80 m³ / secondo, mentre l' Yonne ha una portata di 93 m³ / secondo. Così è evidente che la Senna scorre nel fiume Yonne. Quindi in effetti Parigi è attraversata dall'Yonne, che sfocia poi nel Canale della Manica.Ma perché questo errore? In realtà bisogna tornare al periodo gallico e prendere in considerazione la vera e propria guerra d'influenza tra le tribù. Imporre la Senna era un modo per radicare il potere di chi deteneva il controllo su questo fiume. A meno che, dopo tutti questi secoli, i corsi d'acqua non siano cambiati!Parliamo ora dei famosi battelli che navigano sulla Senna: i Bateaux-Mouches. Ma perché questo nome? In realtà esso deriva dal fatto che essi furono inizialmente costruiti nei cantieri della ditta Mouches a Lione. Per 50 anni hanno fornito il servizio di collegamenti, ma con la concorrenza di bus e metro, hanno cessato la loro attività negli anni '30. Una decina d'anni dopo, si sono trasformati in battelli turistici, così come li conosciamo oggi.Sapevate che Parigi ha "la più grande" libreria del mondo? Si estende su 3 km lungo le rive della Senna, dove oltre 200 bouquinistes (che in italiano potremmo chiamare librai) nelle loro "scatole verdi" vi aspettano per farvi scoprire i loro tesori, dalle opere antiche a quelle contemporanee.La storia dei librai risale al 16° secolo, quando piccoli venditori ambulanti cominciarono a prendere possesso delle banchine della Senna per vendere i loro libri, spesso usati. Presto i bouquinistes furono considerati concorrenti sleali dai librai ufficiali. Cacciati via e poi reintegrati al loro posto, il destino dei bouquinistes si evolve con la Rivoluzione francese ed è stato solo in quell'epoca che il termine «bouquiniste» è entrato nel dizionario dell'Accademia di Francia. Questo termine deriva dalla parola «bouquin», in italiano "libro", derivato a sua volta dal termine fiammingo “boeckin”, che significava “piccolo libro”. Dalla metà del 19° secolo, questa professione è regolamentata. Oggi, oltre a libri, troverete stampe, francobolli e altre riviste.
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