GR/ER - 28 maggio 2024

28 de may. de 2024 · 12m 58s
GR/ER - 28 maggio 2024
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Queste le principali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna del 28 maggio 2024.   In apertura le infrastrutture. La Linea rossa del tram inizia a prendere sempre più forma e sposta i...

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Queste le principali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna del 28 maggio 2024.
 
In apertura le infrastrutture. La Linea rossa del tram inizia a prendere sempre più forma e sposta i lavori in centro storico a partire dall’inizio di quest’estate. Entro la prima metà di luglio, infatti, alcuni cantieri verranno aperti in via Indipendenza e in Ugo Bassi. “Un altro fronte di cantiere si apre in centro storico - commenta l’assessora Valentina Orioli - con l’avvio del cantiere nella prima porzione di via Ugo Bassi e in via Indipendenza, dall’asse Mille-Irnerio fino a piazza di porta Galliera”. Parliamo della parte di via Indipendenza più vicina alla stazione. I lavori saranno divisi in tre cantieri “per facilitare la circolazione locale per residenti e commercianti - continua Orioli - visto che già con la chiusura di via San Vitale per il consolidamento della Garisenda abbiamo dei condizionamenti abbastanza severi sulla circolazione del centro storico”. Sempre dalla seconda settimana di luglio sarà cantierizzato anche il tratto di Indipendenza, compreso tra via Irnerio e viale Masini. Parliamo di un cantiere “tradizionale - commenta l’assessora - Si eseguono i lavori su metà carreggiata alla volta. Ci sarà sempre un senso di marcia aperto in direzione uscita dal centro, svoltando a destra da Irnerio”. Questo cantiere accompagnerà i lavori in Ugo Bassi per la stessa durata e si concluderà quindi a inizio 2025.
 
Passiamo all’ambiente. Non solo Besta. C’è un altro fronte di cittadini che a Bologna si battono contro i progetti dell’Amministrazione comunale per la realizzazione di nuove scuole che comportano l’abbattimento di alberi. In questo caso è il Comitato Cavazzoni che opera nel giardino Acerbi dove insiste il nido Cavazzoni che il Comune vorrebbe ricostruire in un’altra posizione. Lo scorso 17 maggio le motoseghe hanno tagliato diversi tigli in orario notturno, per evitare le proteste dei residenti. Per quell’episodio ora il comitato annuncia la presentazione di un esposto, come spiega il portavoce Luciano Podestà. (AUDIO)
 
Ora il lavoro. A nemmeno metà del percorso, sono già 52mila le firme raccolte dalla Cgil in Emilia-Romagna per i quattro quesiti referendari proposti dal sindacato. Tra i referendum anche quello per l’abrogazione del Jobs Act. A comunicarlo è la stessa Cgil, che sottolinea così il contributo fondamentale della nostra regione nella battaglia referendaria del sindacato. Le parole del segretario Massimo Bussandri. (AUDIO)
 
Ancora il lavoro. Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl-Ta hanno aperto lo stato di agitazione all'aeroporto "Marconi" di Bologna. E non escludono l'indizione dello sciopero. Al centro della protesta c'è la richiesta di un premio di sito che i rappresentanti sindacali chiedono per i lavoratori alla luce di "record di passeggeri, ricavi in costante crescita, utili milionari" e una "intera area metropolitana che beneficia, con tutto l'indotto, del grande successo dell'aeroporto Marconi". Le aziende, insomma, "si arricchiscono, ma alle lavoratrici e ai lavoratori nulla è dovuto per l'impegno profuso, nonostante i limiti infrastrutturali che comportano disagi anche per i passeggeri", evidenziano le quattro sigle. Ma nel primo incontro del tavolo metropolitano di salvaguardia sull'aeroporto di Bologna, AdB e le aziende di handling hanno respinto "al mittente la richiesta di premio di sito per i lavoratori. Siccome non possono dire che i soldi non ci sono, per mascherare la mancanza di volontà di riconoscere merito a chi quotidianamente si impegna sul campo per raggiungere i risultati di cui poi si fregiano, si trincerano dietro scuse senza entrare nel merito delle proposte e delle soluzioni". Di qui la risposta sindacale con l'avvio della mobilitazione.
 
Ora le elezioni. Ad una settimana dalle elezioni europee e da quelle amministrative in 3mila Comuni d’Italia, il prossimo week end a Bologna si terrà l’iniziativa della campagna “Qui vivo Qui voto” per sensibilizzare sul tema del diritto di voto di persone che non hanno la cittadinanza italiana. Le parole di Kejsi Hodo, attivista della campagna. (AUDIO)

Restiamo in tema elettorale. Cari candidati e candidate al Parlamento europeo, c'è un "tema sin qui non sufficientemente affrontato nella campagna elettorale: la necessità di una complessiva e organica politica europea di pace e disarmo, all'altezza di un'Unione europea nata sulle macerie di due guerre mondiali con i loro 80.000.000 di morti". Senza dimenticare il monito della Costituzione sull'Italia che "ripudia la guerra": "Oltre alla fedeltà ai nostri principi costituzionali, vorremmo conoscere le posizioni che porterete in Europa sul tema dell'Esercito e della spesa militare europea ed italiana. La Costituzione dice che 'la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino', ma tale dovere può essere svolto in modo nonviolento", come dice la legge del 1972 che aprì alla possibilità di svolgere, al posto del servizio militare armato, il servizio civile di utilità sociale. Inizia così la lettera che il Portico della pace di Bologna, rete di realtà pacifiste e nonviolente, ha spedito ai candidati alle europee della circoscrizione nord-est ponendo otto domande, pubblicate anche su quotidiani locali. Si chiedono quindi anche le risposte da svelare pubblicamente in piazza Nettuno a Bologna il 2 giugno.
 
Passiamo al tema della casa. La casa, una "emergenza che richiede risposte urgenti e non più rinviabili". Per chi vive, studia e lavora a Bologna gli affitti sono "alle stelle" ed è "impossibile oggi per chi lavora comprare casa". Ma, nonostante questo, si fanno "decreti salva-casa per salvare chi ha la seconda, terza, quarta o quinta e non per salvare la casa a chi non ce l'ha oppure a chi la sta perdendo". Così il sindacato degli inquilini Sunia e la Cgil hanno promosso questa mattina un sit-in, davanti alla Prefettura del capoluogo felsineo, in contemporanea con altre città, chiedendo di affrontare l'emergenza abitativa, tema sempre più importante in epoca di inflazione alle stelle, alloggi sfitti e proliferare di bed and breakfast. Una protesta contro il Governo "che da ben due anni ha azzerato qualsiasi finanziamento sulle politiche abitative, con il taglio del Fondo nazionale per gli affitti, quello per la morosità incolpevole, poi confermato nella seconda finanziaria" e che in Emilia-Romagna sta lasciando a bocca asciutta "60.000 famiglie, di cui 11.000 solo a Bologna", attacca Mirto Bassoli della Cgil di Bologna. Il fondo che veniva destinato questo scopo, pari a circa "40 milioni di euro, è venuto totalmente a mancare", lasciando la questione in mano agli enti locali.
 
Passiamo all’agricoltura. Per il secondo anno consecutivo flette la produzione di grano in Emilia-Romagna portandosi sensibilmente al di sotto della media del quinquennio, su una estensione complessiva di 235mila ettari circa tra tenero e duro. A causa del maltempo, infatti, il 50% della superficie regionale si è allettata e in alcune province quali Ravenna, Ferrara e Bologna anche di più. "L'allettamento appartiene alla normalità e non all'eccezione. E così sarà in futuro, quindi l'attività di adattamento al clima diventa cruciale", avvisa il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Marcello Bonvicini, segnalando il trend di calo. Temporali, raffiche di vento e grandinate hanno sferzato il grano nella delicata fase di formazione delle cariossidi, cioè nel momento in cui si determinano peso e caratteristiche qualitative, che sono aspetti rilevanti soprattutto per i grani duri e grani teneri di forza. "In generale cala la resa media del grano in Emilia-Romagna, accompagnata in particolare da un proprio crollo della superficie coltivata a duro, -25% sul 2023. Un dato a dir poco preoccupante per la terza regione produttrice d'Italia che vanta una filiera d'eccellenza della pasta Made in Italy", osserva Bonvicini.
 
Apriamo la terza pagina. Con l’avvicinarsi dell’estate ripartono le rassegne estive in diversi luoghi della città. Arci Bologna oggi ne ha presentate due, a partire da Montagnola Republic, la rassegna che ogni estate anima il parco della Montagnola. Le parole del direttore artistico Amedeo Sole. (AUDIO)
 
E sempre Arci, ma in collaborazione con l’Orchestra Senzaspine, realizza “Porta Pratello Summer Ground” nello spazio dell’ex quartiere in via Pietralata. La rassegna, presentata questa mattina, in realtà è già iniziata qualche giorno fa. Le parole del direttore artistico Luca Cantelli. (AUDIO)
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Autor Radio Città Fujiko
Organización Radio Città Fujiko
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