La Guerra dei più fronti a cui guardano tanti avvoltoi

14 de may. de 2021 · 16m 38s
La Guerra dei più fronti a cui guardano tanti avvoltoi
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I nemici della Palestina hanno avviato un'altra volta un conflitto asimmetrico, mettendo in conto massacri di popolazione civile per biechi calcoli elettorali, completamento dell'occupazione dell'intero territorio dei palestinesi, contando anche...

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I nemici della Palestina hanno avviato un'altra volta un conflitto asimmetrico, mettendo in conto massacri di popolazione civile per biechi calcoli elettorali, completamento dell'occupazione dell'intero territorio dei palestinesi, contando anche sui calcoli di un po' tutti gli attori in campo. Netanyahu deve impedire la nascita di un governo che lo estrometta dal potere per non finire in galera; Hamas si propone come unico tentativo di argine allo strapotere diplomatico-militare; Abu Mazen rinvia le elezioni che perderebbe sicuramente; i coloni spingono per completare il sogno sionista; i media mondiali pensavano di poter raccontare come al solito la versione dell’“unica democrazia mediorientale” e così è cominciata la mattanza e sugli schermi televisivi vengono giù grattacieli, quei cieli solcati da razzi che fanno anche male, al contrario di quello che è capitato nelle guerre israeliane, segno che Iran e Turchia n qualche modo partecipano.
Ma il vero tratto di novità è dato da un lato dal racconto dei fatti attraverso i social media che scoperchiano le bugie consuete delle veline dei media mainstream e forse di conseguenza in parte di qui sorge l'altra grossa novità: le città in genere tranquille e non toccate dalle guerre passate (San Giovanni d'Acri, Haifa...), abitate da una cittadinanza mista descritta come convivente pacificamente, tanto che vengono giù i cristalli delle vetrine (perlopiù arabe, ma il pogrom è attribuito all'intolleranza palestinese), ci sono casi di linciaggi, si confrontano squadracce di destra ultraortodosse. Insomma stavolta le bombe non cadono solo su Gaza, ma con le affannose provocazioni delle ultime due settimane (squadracce della destra ultraortodossa, gestione della piazza, cariche sulla Spianata in pieno ramadan...) hanno improvvidamente innescato una guerra civile interna a Israele. Netanyahu ha probabilmente centrato l'obiettivo di non lasciare il governo, ma sicuramente con questa aggressione si sono svuotati di contenuti gli Abraham Accords ottenuti con la gestione Trump.
Abbiamo cercato di analizzare i vari aspetti del conflitto con Amedeo Rossi
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Autor OGzero - Orizzonti geopolitici
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