La mostra sulle mura di Bergamo: Le Mura nella Storia – Tesori di una città-fortezza del Rinascimento

14 de feb. de 2024 · 47m 54s
La mostra sulle mura di Bergamo: Le Mura nella Storia – Tesori di una città-fortezza del Rinascimento
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Nella puntata di oggi ritorneremo a https://www.comune.bergamo.it/ per parlare delle sue mura ma in particolare di una mostra a loro dedicata che si tiene proprio a città alta presso il...

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Nella puntata di oggi ritorneremo a Bergamo per parlare delle sue mura ma in particolare di una mostra a loro dedicata che si tiene proprio a città alta presso il Museo del Cinquecento al Palazzo del Podestà in Piazza Vecchia e lo faremo con il suo curatore, il dottor Nicholas Fiorina.
Le mura veneziane di Bergamo sono un’imponente costruzione architettonica che risale al XVI secolo, e si sono conservate bene nel corso dei secoli, non avendo subito alcun evento bellico. Comprendono 14 baluardi, 2 piani, 32 garitte (anche se solo una è giunta sino a noi), 100 aperture per bocche da fuoco, due polveriere e 4 porte (Sant’Agostino, San Giacomo, la più bella e panoramica, Sant’Alessandro e San Lorenzo, quest’ultima nota anche come porta Garibaldi). Ci sono inoltre numerose sortite e passaggi militari di cui, in parte, la memoria è andata perduta, come la Porta del Pantano inferiore, risalente al XIII secolo, che collegava via Borgo Canale, e la porta del Pantano inferiore, che era l’accesso alla parte superiore della Cittadella viscontea ed è scomparsa. I bastioni, dall’esterno, conferiscono alla città un aspetto di fortezza inespugnabile, ma dato che furono costruiti nella seconda metà del 500, l’avvento del cannone a tiro parabolico ha segnato la fine di questo tipo di costruzioni militari.

Dal 9 luglio 2017, le mura veneziane sono entrate a far parte dell’UNESCO, come patrimonio dell’umanità, nel sito seriale transnazionale “Opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo: Stato da TerraStato da Mar occidentale”.

I colli su cui si sviluppò Bergamo alta rivestivano, fin dall’antichità, una notevole importanza strategico-militare per la loro conformazione orografica e perché erano un crocevia tra la parte orientale della pianura padana, in particolare il Friuli, e l’Europa centrale.

La città di Bergamo era un centro cenomane, alleato dei Romani, e in seguito divenne un importante caposaldo militare per loro. Era situata lungo un’importante strada militare che collegava il Friuli alla Rezia e quindi al resto dell’Europa.

Le prime tracce di fortificazioni a Bergamo risalgono all’epoca romana, anche se ne rimangono poche tracce, ma ci sono maggiori testimonianze delle mura medievali del X secolo, che si sovrapponevano alle mura romane.

Dal VI secolo, Bergamo fu uno dei principali ducati longobardi, insieme a Brescia, Trento e Forum Iulii (Cividale del Friuli). Il primo duca longobardo fu Wallari. Dopo il periodo di anarchia longobarda e la restaurazione della monarchia con l’elezione a re di Autari nel 584, il duca Wallari cedette al nuovo re metà del Ducato di Bergamo. Dopo la conquista carolingia nel 774, Bergamo divenne il centro di una contea franca, con Auteramo come primo conte franco.

Durante l’ultima fase della tumultuosa epoca comunale, con le lotte tra guelfi e ghibellini, Bergamo si diede nel 1331 a Giovanni del Lussemburgo, re di Boemia. Sotto il dominio del Re di Boemia iniziò la costruzione della Rocca, completata successivamente da Azzone Visconti e poi dalla Serenissima Repubblica Veneta, sotto il cui dominio fu eretto il possente torrione circolare.

La mostra farà rivivere, in un allestimento suggestivo, la storia delle Mura Veneziane di Bergamo, Patrimonio UNESCO dal 2017, tra progettazione e costruzione. Sarà come entrare nel cantiere di una città-fortezza del 500. Impareremo a conoscere cosa sia una fortezza “alla moderna” del Rinascimento e il ruolo particolarissimo di Bergamo, avamposto strategico del sistema difensivo della Repubblica di Venezia.

50 pezzi esposti tra documenti, carte, quadri, strumenti, armi, manoscritti e libri a stampa.
50 tesori che raccontano un secolo di storia, il Cinquecento.
16 le collaborazioni con i principali istituti di conservazione in Italia tra biblioteche, archivi e musei e collezionisti privati.
6 le città coinvolte: oltre a Bergamo, Venezia, Torino, Firenze, Milano e Brescia.
4 le istituzioni del territorio bresciano che hanno prestato competenze e collaborazione, a riconferma del forte legame che unisce Bergamo e Brescia nell’anno del loro sodalizio a Capitale Italiana della Cultura.

Durante tutto il periodo di apertura della mostra, il Museo delle storie ti aspetta con un ricco calendario di appuntamenti tra percorsi guidati, visite teatralizzate e attività per famiglie.

Dal 1 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024, apertura straordinaria della mostra ogni venerdì e sabato fino alle ore 22:30. Nell’ambito delle aperture straordinarie, sarà possibile acquistare un biglietto speciale per ascoltare i suggestivi rintocchi del Campanone.
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Autor RADIO BUNKER
Organización Simone Zagagnoni
Página web www.radiobunker.it
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