Lustrare le armi per promuovere la guerra
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Descripción
https://ogzero.org/studium/affari-e-traffici-darmi-lo-spaccio-nel-2022/ Il cartello delle armi collauda localmente, crea occasioni di smercio e smaltimento su larga scala, allestisce show-room di distruzione di massa, condiziona attraverso nazionalismo, saccheggio di risorse, settarismo religioso...
mostra másIl cartello delle armi collauda localmente, crea occasioni di smercio e smaltimento su larga scala, allestisce show-room di distruzione di massa, condiziona attraverso nazionalismo, saccheggio di risorse, settarismo religioso e promozione di risorse.
Agisce esattamente come una qualunque altra filiera di prodotto: cercando e individuando mercati da penetrare, un’analisi seguita da una forte campagna di marketing (magari aiutandosi con un po’ di terrorismo, qualche milizia opportunamente armata, leader spregiudicati o ispirati da fedi fanatiche), investimenti e promozioni di prodotti in concorrenza tra loro –in territori volta per volta destabilizzati e attraversati dalla guerra… fomentata dalla presenza delle armi studiate appositamente per quel tipo di guerra.
Dunque “la guerra viene con le armi”, come dice Elisa Gianni nel podcast della trasmissione del 3 aprile di “Rights Now” di Radio Popolare di Milano, citando il dossier da cui OGzero ha iniziato a monitorare per un anno lo smercio di ordigni e utensili bellici… dopo la conclusione di quel dossier con un libro collettaneo (2023:Orizzonti di guerra) possiamo dire che ormai la guerra non è mai stata così diffusa capillarmente: la filiera delle armi ha fatto un ottimo lavoro, non tralasciando alcuno spazio dell’”orbe terraqueo” (citazione dotta, desunta da una premier il cui ministro della Difesa fa di mestiere il trafficante) dove andare a insinuare il bisogno di riarmo. Non si tratta più di seguire le armi per prevedere dove sarà la guerra, ma di capire per ciascun’area che razza di contrasto armato sta per esprimere la conseguenza della tempesta seminata attraverso il repertorio di arnesi di guerra esportati nei singoli scacchieri internazionali. La guerra globale tra le richieste autocratiche di multilateralismo provenienti dall’Oriente e la pervicace supremazia monocratica atlantista dall’altro, questo l’effetto del bisogno di… piazzare armi da parte delle più importanti industrie della filiera delle armi; che agisce nello stesso modo in cui si presentava un secolo fa e come ha documentato bene nel libro Eric Salerno commentando un articolo della rivista “Fortune” del 1934.
Ma rimane una speranza – che era quella di Fabrizio De Andrè, anche se nella canzone Girotondo risulta fallace – che è quella della foto in copertina: il concerto a Tel Aviv dove russi, bielorussi, ucraini tutti in coro mandano affanculo la guerra.
La guerra è dappertutto, Marcondiro'ndera
la terra è tutta un lutto, chi la consolerà?
Abbiam tutta la terra Marcondiro'ndera
giocheremo a far la guerra, Marcondiro'ndà.
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Autor | OGzero - Orizzonti geopolitici |
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