Monica Farnetti "Vera gioia è vestita di dolore" Anna Maria Ortese

7 de jul. de 2023 · 27m 16s
Monica Farnetti "Vera gioia è vestita di dolore" Anna Maria Ortese
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Monica Farnetti "Vera gioia è vestita di dolore" Anna Maria Ortese Lettere a Mattia Adelphi Edizioni https://adelphi.it Nel maggio del 1940, Anna Maria Ortese incontra a Bologna Marta Maria Pezzoli,...

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Monica Farnetti
"Vera gioia è vestita di dolore"
Anna Maria Ortese
Lettere a Mattia
Adelphi Edizioni
https://adelphi.it

Nel maggio del 1940, Anna Maria Ortese incontra a Bologna Marta Maria Pezzoli, giovane studentessa universitaria che gli amici chiamano Mattia. Nasce fra loro un’intesa, un’intimità che, come precisa la Ortese, è tenerezza di sorelle: «Ti sono così grata di essermi vicina in questo tempo difficile – sola sorella». Una tenerezza tanto più intensa in quanto fondata sulla dissimmetria: Mattia è malinconica, sollecita, assidua, percettiva, Anna Maria mutevole, tempestosa, non di rado silente, caparbiamente intenta a coltivare la sofferenza, sua «vera patria», a trasformarla in conoscenza, a trasfonderla in un lavoro che pure reca con sé dubbio e tormento: «Non ho sete che di gioia, di luce, d’amore. E tutto questo non c’è, fra le carte. Scrivere, è uguale al canto raccolto e disperato del mare, nelle insenature segrete. È il rifugio triste, non è la vita. Vorrei essere dove voi tutti siete» – ma capace anche di trasmettere all’amica la sua irrequietezza visionaria, in lettere di fiammeggiante bellezza.
A cura di Monica Farnetti.
Con una Nota di Stefano Pezzoli.

Anna Maria Ortese (1914–1998), romana, autodidatta, è stata una grande voce nella letteratura del Novecento italiano, eppure, non è molto conosciuta, forse a causa della sua scrittura poco agile e del complesso apparato simbolico dei suoi libri. Ortese, rientra nella corrente del Realismo Magico di Massimo Bontempelli, per la sua capacità di cogliere una realtà visionaria, di atmosfere sognanti, con stupore e meraviglia. Questi sentimenti quasi infantili, si mescolano ad atmosfere di malinconia e di tragedia inevitabile. La vita di Ortese, infatti, fu segnata da lutti familiari violenti che lasciarono un'impronta indelebile nell'animo della donna. Il mare non bagna Napoli, pubblicato nel 1953 per Einaudi, fu visto dagli intellettuali della rivista Sud, dove collaborava la stessa Ortese, come un libro contro Napoli, perché troppo duro nel descriverne lo squallore. La scrittrice venne detta nemica della città e Ortese, fu costretta ad abbandonare Napoli che amava e aveva scelto, senza più far ritorno.







Monica Farnetti è nata a Ferrara, ha studiato a Firenze e a Parigi VII, ha insegnato nelle università statunitensi di Smith College e UCLA ed è docente di Letteratura italiana all’Università di Sassari. È socia dall’origine della Società Italiana delle Letterate. Ha pubblicato monografie su autori antichi e moderni della letteratura italiana, su alcuni problemi di teoria letteraria, sul rapporto fra filosofia e poesia e fra letteratura e musica, sui temi del giardino e del paesaggio, e sulla scrittura delle donne. Fra le autrici di cui si occupa con edizioni e saggi si segnalano: Gaspara Stampa, Cristina Campo, Anna Maria Ortese, Goliarda Sapienza.



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