Paola Maria Minucci "Tutte le poesie" Konstandinos Kavafis

21 de mar. de 2020 · 42m 18s
Paola Maria Minucci "Tutte le poesie" Konstandinos Kavafis
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Paola Maria Minucci "Tutte le poesie" Konstandinos Kavafis Donzelli Editore www.donzelli.it Perché così silenzioso? Interroga il tuo cuore: quando ci allontanavamo dalla Grecia non gioivi anche tu? Perché ingannarsi? –...

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Paola Maria Minucci
"Tutte le poesie"
Konstandinos Kavafis
Donzelli Editore
www.donzelli.it



Perché così silenzioso? Interroga il tuo cuore: quando ci allontanavamo dalla Grecia non gioivi anche tu? Perché ingannarsi? – questo non sarebbe degno di un greco. Accettiamo la verità una volta per tutte: siamo Greci anche noi – cos’altro siamo? – ma con amori ed emozioni d’Asia.

La fama di Konstandinos Kavafis (1863-1933), uno dei maggiori poeti del Novecento, è stata fino ad oggi affidata quasi esclusivamente a 154 poesie, tra le quali troviamo ad esempio i versi di Itaca o quelli di Aspettando i barbari. Sono le poesie che Kavafis aveva destinato alla pubblicazione, sottraendole al continuo lavoro di riscrittura che caratterizzava il suo processo creativo. Tuttavia, queste poesie “riconosciute” rappresentano solo una parte della ben più vasta opera poetica di Kavafis, che oggi viene presentata per la prima volta nella sua completezza, e in una veste speciale nella collana Poesia della Donzelli. Finalmente, grazie al lavoro di Paola Maria Minucci, il lettore italiano avrà modo di inoltrarsi tra i versi nascosti e segreti del poeta, scoprendo un intero universo di poesie fino ad oggi mai pubblicate in italiano. Alle 154 poesie riconosciute si aggiungono 74 poesie nascoste, per la maggior parte inedite, che Kavafis riteneva di dover conservare “segretamente”, “testi da non pubblicare ma da conservare”, come lui stesso annotava, e 27 poesie tra le prove poetiche più antiche, che aveva poi rifiutato negli anni successivi. È lo stesso Kavafis a riconoscere a questi testi una grande importanza, quando arriva ad affermare che è solo da ciò che ha rifiutato che sarà possibile conoscerlo davvero. Del resto, è proprio a queste poesie sepolte che il poeta affida la parte più vera e profonda di sé, come scrive già in una poesia del 1892: “Molte le poesie scritte/ nel mio cuore; e quei canti/ sepolti sono a me molto cari”. La pubblicazione in italiano di tutte le poesie di Kavafis ci restituisce dunque l’immagine completa della sua opera, importante per capire la storia e l’evoluzione della sua poesia e per rintracciare in essa l’origine di modi e tematiche delle poesie maggiori. I testi più antichi e meno conosciuti dai suoi lettori costituiscono infatti la riserva di ispirazione cui lui tornerà negli anni maturi. La lettura di tutta la sua opera poetica, vero work in progress, ci permette di entrare nel suo laboratorio poetico, mettendo in luce il lavoro ossessivo su ogni testo, rielaborato per anni, se non per decenni, ma soprattutto dando un quadro ricchissimo della sua poesia e delle tematiche che l’attraversano. Queste poesie sono dunque un tramite, un mezzo per capire meglio ciò che si cela dietro le sue parole, per andare oltre i vari mascheramenti, storici, mitologici e persino autobiografici. Sotto questa luce la sua poesia diventa una grande metafora, e la sua opera completa una chiave per leggerla.


Konstandinos Kavafis nasce nel 1863 ad Alessandria d’Egitto, dove rimane tutta la vita, tranne gli anni dal 1872 al 1879, trascorsi a Londra con la madre e i fratelli, e quelli dal 1882 al 1885, passati a Costantinopoli nella casa del nonno materno. Tornato ad Alessandria, rinuncia alla cittadinanza inglese per prendere quella greca. Nel 1892 è assunto al ministero dell’Irrigazione, alle dipendenze inglesi, dove lavorerà fino al 1922. Visita la Grecia e Atene solo tre volte: nel 1901, nel 1903 e infine, ormai malato, nel 1932, per essere sottoposto a un intervento chirurgico. Muore ad Alessandria, il 29 aprile del 1933, nel giorno in cui era nato, a settant’anni precisi. Se escludiamo poche poesie pubblicate su una rivista ateniese, e i versi fatti da lui circolare su foglietti volanti, la sua opera è rimasta inedita fino al 1935, quando ha visto la luce nell’edizione postuma curata dall’amico Sengopulos.




Paola Maria Minucci
È professore associato di lingua e letteratura neogreca all'Università La Sapienza; si è occupata di traduzione dalla lingua greca. Nel 2006 le è stato conferito il Premio Nazionale di Traduzione greco per la sua traduzione di La materia leggera di Elitis. Nel 2007 le è stato assegnato il Premio Nazionale per la Traduzione per l'attività complessiva e nel 2012 il “Premio Achille Marazza” per la traduzione di una ricca antologia dell'opera di Elitis dal titolo È presto ancora, Donzelli Editore, Roma 2011.Nel 2013 ha ricevuto la Decorazione dell'Ordine della Fenice dal Presidente della Repubblica di Grecia per meriti culturali.Fu coinvolta l'8 marzo 1976 nell'incidente nei pressi di Capalbio in cui perse la vita il poeta Alfonso Gatto.


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