Paolo Pileri "100 parole per salvare il suolo"
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Paolo Pileri "100 parole per salvare il suolo" Altreconomia www.altreconomia.it È tempo di smettere di far finta di niente e di pensare il suolo come una merce, inseguendo egoismi amministrativi...
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È tempo di smettere di far finta di niente e di pensare il suolo come una merce, inseguendo egoismi amministrativi ammantati di parole enigmatiche e doppie.
L’urbanistica è una lingua straniera: 100 parole “tradotte” in italiano per imparare a leggere le trasformazioni del suolo contenute nelle leggi e nei piani. E dire “sì” alla tutela del suolo e al riutilizzo di quel che già esiste.
Ci sono parole che, sotto una mano di verde, hanno il cuore di cemento. Così una mattina scopriamo che davanti a casa nostra è sorto un nuovo cantiere e le betoniere stanno asfaltando l’ultimo prato libero, anche se la legge e il piano urbanistico sembravano chiari al riguardo. Che cosa ci è sfuggito? L’urbanistica è ormai una lingua straniera, un gergo governato da pochi, pieno di parole dal significato incomprensibile e scivoloso, con una grammatica ambigua che quasi sempre fa scempio del suolo (dicendo che lo sta salvando).
Questo libro svela -attraverso “lemmi”, esempi, citazioni, aneddoti– il significato di oltre 100 parole dell’urbanistica, da “àmbito” a “urban sprawl”.
Perché “i cittadini hanno il diritto (e il dovere) di capire ogni parola scritta nelle leggi e nei piani urbanistici“.
Un aiuto per imparare a leggere, “tradurre” in italiano e interpretare la legge della propria Regione, il piano del Comune o una sentenza del Tar, e denunciarne le incongruenze. Perché la cultura e la conoscenza sono le armi più affilate contro il consumo di suolo e la comprensione delle parole ne è l’impugnatura.
Un libro con una potente carica etica e civile, rivolto a cittadini e comitati, ma anche a studenti, urbanisti, amministratori pubblici: “Questo dizionario ci restituisce le parole e il loro significato, ma anche gli strumenti per chiedere con cognizione di causa che il suolo -risorsa delle risorse- resti terreno agricolo, prato, bosco e non diventi una distesa di cemento”.
Dall'introduzione di Tomaso Montanari:
Questo breve testo potrebbe avere come motto una celebre frase di Nanni Moretti: “chi parla male, vive male”. Allora per provare a vivere bene, cominciamo a parlare bene.
La presenza di uno storico dell’arte per introdurre questo libro può sembrare eccentrica, per certi versi: e in effetti potrebbe esserlo davvero, per come la storia dell’arte è stata intesa per molto tempo in questo Paese. E invece credo che, nell’ambito delle discipline storiche, la storia dell’arte sia una di quelle che ha provato, almeno in certi suoi filoni, a tenere vivi i legami con il suolo, pur chiamandolo in tanti altri modi. Se dovessi invece scegliere un motto per la storia dell’arte nella sua vicenda culturale, mi verrebbe voglia di scegliere una bella e famosa frase del Vangelo di Luca: «qui se humiliat, exaltabitur», chi si umilia sarà esaltato, sarà innalzato.
Potremmo dire: chi si avvicina al suolo, all’humus, alla terra, sarà salvato, si innalzerà. Questa, in fondo, è la storia della storia dell’arte, la storia sociale dell’arte. Chi studia la vicenda degli artisti nel contesto della società, nei secoli, sa che la grande scommessa degli artisti – dall’inizio del Quattrocento in poi – è stata quella di essere accolti come intellettuali: diremmo oggi, come umanisti liberali, ma senza tradire la propria “meccanicità”, la propria connessione con la terra, il proprio rapporto ombelicale con il materiale.
Paolo Pileri
Docente di pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano, è membro di gruppi di ricerca nazionali e internazionali e consulente scientifico di ministeri, enti pubblici, fondazioni e amministrazioni locali. Tiene corsi sia alla Scuola di Architettura sia a quella di Ingegneria del Politecnico di Milano. L’inclusione del tema del suolo e delle questioni ambientali, ecologiche e paesaggistiche nella pianificazione territoriale e urbanistica è da sempre il suo àmbito di ricerca. È ideatore e responsabile scientifico di VENTO, un progetto di territorio attraverso una dorsale cicloturistica tra Venezia e Torino lungo il Po (www.progetto.vento.polimi.it). Autore di oltre 200 tra articoli e libri sulla pianificazione urbanistica e ambientale e la mobilità sostenibile. Su Altreconomia cura la rubrica “Piano terra” ed è autore dei libri “Che cosa c’è sotto” e -con Matilde Casa- “Il suolo sopra tutto”.
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