L’emergenza provocata dal Covid-19 ha stravolto le nostre vite. La pandemia, al di là di ogni retorica sul "virus che colpisce tutti allo stesso modo", ha esasperato e acutizzato le disuguaglianze. "Restiamo a casa, ma la crisi sanitaria attuale svela spietatamente le contraddizioni del sistema, la fragilità delle democrazie e delle politiche pubbliche, le diseguaglianze strutturali, le tensioni che attraversano un sistema produttivo basato sullo sfruttamento delle persone e dell’ecosistema, aprendo le porte a una crisi economica e alimentare senza precedenti", scrive NON UNA DI MENO, movimento femminista transfemminista e transnazionale. Una crisi che, si aggiunge, "evidenzia e intensifica la violenza e le gerarchie del patriarcato, del capitalismo e del colonialismo". Una pandemia le cui cause sono evidentemente correlate anche con l’incontrollato sviluppo industriale dell’umanità negli ultimi decenni. "Due terzi delle malattie infettive dell’ultimo secolo sono di origine zoonotica, ovvero passate da un animale selvatico all’uomo, spesso tramite un ponte, che il più delle volte è un animale da allevamento intensivo – denuncia Extinction Rebellion, movimento ambientalista non violento nato a Londra a fine 2018 -. Questo contatto tra specie così diverse è favorito da noi umani che deforestiamo, scaviamo pozzi e miniere, catturiamo e uccidiamo questi animali e li priviamo del loro habitat naturale, sconvolgendo così gli ecosistemi naturali". Xr lancia un appello: "Quando ci prenderemo finalmente la responsabilità di quanto sta accadendo e decideremo di invertire la rotta?". Della crisi sistemica attuale, delle risposte per uscirne, ma anche dell’organizzazione del dissenso e della chance potenzialmente rivoluzionaria che questo momento offre discutiamo assieme a Francesca della Santa, attivista di Non Una Di Meno Bologna e connessioniprecarie.org, e a Lorenzo Vecchi, attivista di Extinction Rebellion Italy.
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